La prima sessione di laboratorio di mercoledì scorso (sull’uso del microcontrollore Arduino) è andata molto bene. Avendo, come componente dell’Autorità per la Partecipazione, il compito di monitorare questo progetto, ho avuto la possibilità di osservare docenti e partecipanti mentre erano in azione.
Ho notato già alcune prime interessanti aggregazioni. Un gruppetto di studenti del professionale (Robert, Claudiu ed altri) sono già molto interessati al progetto anche in relazione alla programmazione di Arduino.
Ho poi individuato un paio di giovanissimi del secondo anno che guardano al progetto anche in relazione al loro interesse per i droni dove Arduino è largamente utilizzato. Se maturano le loro conoscenza anche in questo settore saranno preziosi anche per gli altri moduli.
Lorenzo, studente del quarto anno del tecnico indirizzo “energetica” mi aveva già colpito in occasione della presentazione pubblica all’Eden quando mi pose la questione del possibile collegamento fra Arduino e Rasberry, frequenta insieme a un amico dell’artistico a Orvieto. Già vedo promettenti sviluppi.
C’è poi un partecipante ancora un po’ isolato, interessato alle applicazioni per il monitoraggio ambientale. E’ vero che se ne parlerà più in là, ma penso che troverà possibili collegamenti con altri interessati.
Mi ha poi molto favorevolmente colpito la partecipazione di Leonardo insieme al suo babbo (rappresentante di classe al professionale). L’esperienza ci dice che queste collaborazioni sono molto fruttuose.
Confesso che mi aspettavo molto meno per il primo incontro. Invece le premesse sono ottime.
Vorrei fare un cenno, però, alla partecipazione di quelli “più stagionati”, non certo come me, ma comunque non proprio nativi digitali.
Cito qui l’importanza davvero strategica del mio amico Enzo Sorbera, informatico di professione e politologo per hobby.
Per quanto riguarda i docenti che hanno qualche difficoltà ad affrontare gli aspetti più tecnici vorrei sottolineare che la loro presenza è fondamentale per il successo del progetto. Conosco Alba Mencuccini da molti anni. E’ una docente di matematica di ottimo livello. A fine sessione mi ha raccontato con un certo orgoglio quando giovanissima studentessa universitaria, programmava in assembler. Con ancor maggiore orgoglio (forse non dovrei rendere pubblica questa sua dichiarazione) mi ha detto che fra i partecipanti al corso ci sono studenti bravissimi che dimostrano abilità e conoscenze sulle nuove tecnologie molto maggiori di quelle “di noi professori”. Condivido. Noi professori, però, possiamo lavorare con i bravissimi studenti perché siano loro nel prossimo futuro a promuovere e diffondere queste nuove tecnologie che ormai tutti si possono permettere grazie all’abbattimento dei costi delle apparecchiature.
Concludo questo lungo testo con una citazione tratta da un buon libro su Arduino (“Primi passi con Arduino” di Simone Majocchi).
“Come resistere a questo rinascimento del fai da te tecnologico? Non c’è progetto che grazie ad Arduino non possa diventare possibile o acquistare una marcia in più. L’importante è impadronirsi dei concetti di base superare quei piccoli scogli iniziali che anche Arduino -pur nella sua semplicità- ti porterà ad affrontare in queste prime dieci ore. (…) Non ti demoralizzare e partecipa alle community, ricordando che tutti gli “espertoni” che incontrerai hanno passato un periodo da neofiti come te e per questo sapranno capire i tuoi limiti e apprezzare la tua iniziativa”.
Carlo, la mia era una constatazione, non una critica. Certo, spazi più ampi avrebbero consentito un maggior numero di partecipanti rispetto ai trenta ammessi. Ci consola che siamo ligi al dettato – che nessuno si è preoccupato di modificare – del ministro Gelmini; anzi, siamo “sottodimensionati” 🙂
Il fatto che di quello scellerato progetto (trasformazione di spazi per laboratori in un’aula per riunioni) non si fosse più parlato e i lavori non fossero iniziati mi aveva illuso che con questi chiari di luna la Provincia avesse saggiamente annullato. Ora invece Carlo Giulietti conferma che quei lavori si faranno. Le pessime decisioni come le malepiante sono dure a morire. E allora prendiamoci anche questa.
“…pur in un’aula così affollata,…” Questa è una delle occasioni per le quali più volte ho parlato, anche sul blog, di destinare alla scuola le grandi aule che erano disponibili nel fabbricato attiguo all’edificio scolastico (ex laboratori-officine del Marconi) e che invece verranno destinati a sala riunioni, ma vedremo ugualmente di fare del nostro meglio e utilizzare al meglio quello che abbiamo, come abbiamo sempre cercato di fare.
Definisco “stagionato” un partecipante che ha più del doppio degli anni di quelli più giovani. Enzo (Sorbera) non so se si applica anche a te 🙂
Grazie per lo “stagionato”, mi consola, visto che qualcuno parla già di “vecchietto” 🙂 Scherzi a parte, mi ha piacevolmente sorpreso l’atmosfera fattiva che, pur in un’aula così affollata, ha consentito di veder “volar via” due ore. Provenendo dal classico, non ho avuto mai modo di affrontare l’elettronica “con mano”. Salvo Architettura dei calcolatori e un altro paio di esami, neppure l’università ci ha consentito di andare “al metallo”. Quindi sarò allievo attento.