Mediaetruria: una sesquipedale sciocchezza non può produrre buona politica

di Paolo Scattoni

Riassumo il dibattito che si è svolto sino ad ora sulla questione della stazione MediaEtruria da parte di molti di noi, soprattutto dopo l’inziativa al Mascagni di venerdì 21 dove è stato presentato un progetto molto preliminare della stazione. I commenti nel blog sono stati molto perentori, ironici e con linguaggio forte (bufala, cazzata, etc.).

Nel dibattito si è inserito Lele Battilana che ha rimproverato di non tenere nella dovuta considerazione come la proposta ridia centralità a Chiusi che ha già visto l’adesione di forze politiche e amministratori della zona.

Alla mia domanda se avesse veramente capito di cosa si trattasse Lele mi ha sfidato a spiegarlo. Allora è stata lanciata una proposta di verifica tecnica su cinque punti: i tempi di percorrenza, i costi dell’opera, gli effetti per pendolari e turisti ed infine le previsioni per l’area in cui la stazione dovrebbe sorgere: quella dell’ex centro carni.

La verifica è stata effettuata soprattutto grazie agli sforzi di Luciano Fiorani. Io ho soltanto cercato qualche informazione sui costi. Partiamo da questi. Per la stazione in linea che prevede la costruzione di due viadotti, a destra e sinistra dell’attuale linea, la stima più prudente è stata di 30 milioni di euro, alcune anche 40 o 50 milioni, e soltanto per le opere murarie. Poi c’è il costo dell’armamento, della costruzione della stazione e delle sistemazione esterne. Nella più ottimistica delle ipotesi va sicuramente oltre i cinquanta milioni. Altri calcoli (di Romano Romanini) fatti per analogia della MediaPadana danno valutazioni intono ai 60/70 milioni. Alla luce di quanto verrà spiegato più sotto il recupero degli eventuali e discutibili vantaggi potranno avverrà nell’arco di qualche secolo!

Infatti il risparmio di tempo con la Mediaetruria rispetto a una fermata nell’attuale stazione sarebbe di 5 minuti. I vantaggi per i turisti, nel caso si dovesse prendere una coincidenza (p.e. per Siena) il vantaggio si trasformerebbe in penalizzazione in quanto i tempi (discesa dalla stazione, accesso alla navetta, trasporto del collegamento fra la nuova e vecchia stazione sarebbe nella migliore delle ipotesi  di quindici minuti. Un calcolo analogo può essere fatto per i pendolari.

Questo sulla base su una raccolta di dati empirici che chi ha proposto la nuova stazione avrebbe dovuto fare prioritariamente. Sull’uso dell’area (e perché no degli edifici) dell’ex centro carni sicuramente dovremo dibattere. Non si capisce, però, da cosa sia giustificata tutta questa fretta demolitoria.

Comunque il rilancio della stazione di Chiusi non può passare per una sesquipedale sciocchezza (per non usare espressioni troppo forti). Chi avesse dati tecnici migliori li presenti e ne discuteremo. Ora però ci sono tutte le condizioni per ricominciare a parlare di politica su questo argomento. Si aspettano quindi le controdeduzioni di chi ha criticato le critiche.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICA, TERRITORIO. Contrassegna il permalink.

18 risposte a Mediaetruria: una sesquipedale sciocchezza non può produrre buona politica

  1. carlo sacco scrive:

    X Battilana.Caro Lele,sono 60 anni che sento questa solfa alla quale formalmente tutti-compreso me-potrebbero essere d’accordo-ed è una solfa che ha accompagnato la formazione delle menti degli Italiani per tutto questo tempo.Punto.C’è un ma,e la mia prolissità nello scrivere evita di dilungarmi in inutili conversa- zioni che non convincono nessuno.Solo ti pregherei di andare su Wikipedia e vedere cosa dice Alexis de Tocqueville sul discorso che sostieni e pensare che tutto quello che dice,lo dice e lo immagina tenendo presente il significato etico e storico di come si forma la democrazia,che può essere anche come dici tu ”il miglior sistema perchè non ne conosci altri” ma sommessamente ti ricordo che nel divenire storico del pensiero degli uomini l’ USO di quel
    termine e la sua applicazione nel capitalismo che viviamo tutti,forse l’ha ridotta ad essere il baluardo fittizio usato dalle forze della conservazione,anche e spesso avvalendosi del consenso che hanno illusoriamente strappato
    alle classi non abbienti.Democrazia oggi è sempre di più una parola vuota e si basa sulla condizione materiale di esistenza di chi pronunci tale parola.Per chi ha siamo in democrazia,per chi non ha la democrazia non esiste.

  2. Lele Battilana scrive:

    Caro Carlo (Sacco), la democrazia presenta rischi, pero’ è il sistema più ” democratico “.

  3. pscattoni scrive:

    Un referendum in un singolo comune per un’oper che interessa una parte dell’intera regione ha, secondo me, poco senso. Per ovvi motivi non posso dire molto sul dibattito pubblico, ma una richiesta ben articolata e ragionevole servirebbe, come minimo, a tenere alto il livello del dibattito.

  4. carlo sacco scrive:

    X Lele. Formalmente non ho difficoltà a darti ragione Lele, ma quando si parla di Referendum credo che occorra scendere nel ”reale”. Ed il reale in tal caso riguarda la gente nel suo complesso e l’idea che si fa la gente stessa di ciò che abbisogna o meno, e come la gente vada dietro sempre a chi suoni l’orchestra.Con questo non voglio eludere le responsabilità della gente stessa e non voglio nemmeno escludere-a torto od a ragione-le ragioni della gente, ma credo che esempi in Italia di come funzioni tutto questo si possono trovare ovunque si guardi, vedi TAV per esempio.Comunità a forte contenuto contrario, contrapposte al decisionismo governativo(di tutti i governi)affinchè si compia l’opera.Le contrarietà ci sono ed è bene non nascondersele.Io dico che prima di arrivare allo scontro le decisioni debbano essere pensate, pesate, concertate e non eterodirette come si tende a fare oggi in ogni materia da parte governativa.E l’accusa di rispondere alle direttive
    che chiamano”capestro” dell’UE non mi sembrano tanto fumosità in quanto alal TAV.Sta di fatto, tanto per esempio che anche la Francia ha sospeso i lavori.Ed allora?

  5. Lele Battilana scrive:

    Mi sembra che la procedura di dibattito pubblico prevista dalla Legge 46 del 2013, citata da Paolo (Scattoni), che personalmente non conoscevo, garantisca tutti. Quindi per me Romano (Romanini) non c’è altro da aggiungere. Se poi, nell’ipotesi ultima, i decisori volessero comunque andare avanti, credo sarebbe possibile ricorrere ad un referendum cittadino consultivo, come fatto in altre città per questioni rilevanti. A quel punto ritengo che sarebbe facile convincere la cittadinanza che il progetto della Stazione Mediaetruria consiste in una sesquipedale sciocchezza, come tutti gli interventi hanno sostenuto.

  6. http://www.valdichianaoggi.it/opinioni/l-editoriale/media-etruria-la-stazione-dimenticata…-ma-solo-da-noi-71014841.html
    Forse questa volta il link si apre……nel dubbio il capoverso era questo. :-):-):-)
    “Nel fronte della Valdichiana senese, invece, le cose sono andate molto diversamente. Il Sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli, è andato un bel pezzo avanti offrendo apertamente disponibilità, individuando il luogo dove potrebbe nascere la stazione, adoperandosi perchè l’ipotesi diventi realtà. In questo, come si noterà anche da alcuni interventi politici, è riuscito anche a mettere d’accordo varie parti, pezzetti e pezzettini, trovando ad esempio il sostegno unitario dei PD della Valdichiana senese.”

  7. A proposito della ( fantomatica ) Media-Etruria…..sesto capoverso……
    http://www.valdichianaoggi.it/opinioni/l-editoriale/media-etruria-la-stazione-dimenticata…-ma-solo-da-noi-71014841.html

  8. anna duchini scrive:

    Ci sono quelli bravi e poi i fuoriclasse come Paolo Miccichè.
    Per quanto mi riguarda un bel vaffa va sempre di moda.

  9. pmicciche scrive:

    Le documentate obiezioni dei pubblici ministeri Fiorani&Scattoni sulla candidatura di Chiusi alla fermata etrusca dell’Alta Velocità sarebbero del tutto superflue, vista l’evidenza della sua stupida inutilità. In Italia però il paradosso è regola, inclusa la pretesa che la nostra decadenza e i nostri sprechi siano colpa della Merkel. E quindi si spendono soldi per un nuovo Stadio che non serve; soldi per una Pensilona di una Stazione storica che diventa giorno dopo giorno sempre più marginale; soldi per una nuova Stazione inutile – chi davvero protesterebbe per 10 minuti in più? – con in più l’aggravante di costose e scomode Navette con i bagagli da trasportare su e giù o per chi deve prendere una coincidenza per Siena…e poi perchè ora si parla di navette mentre in tutti questi anni un anziano per andare a Nottola non ne ha mai potuto beneficiare? Va bene che destra e sinistra non devono esistere più ma almeno si convenga che la nostra classe dirigente sia piena di individui….”sinistri e mal-destri”….peccato che un bel vaffa in coro non vada più di moda!

  10. Romano Romanini scrive:

    Ancora Lele: se essere società di diritto privato fosse la garanzia per avere la certezza della correttezza degli investimenti prova a verificare il break- even dell’investimento di 90 mld di € dell’altavelocità con ricavi annuali complessivi del trasporto a media/lunga percorrenza (ci son dentro anche i ricavi degli IC) di circa 2 mld di € a cui, per finire, andrebbero decurtati dei costi operativi. (Fonte Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti 2012 a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Qui se c’è qualcuno che ha pregiudizi non siamo noi.

  11. pscattoni scrive:

    Roberto (Donatelli) il dibattito che si è svolto qui ha riguardato proprio questo punto. I dati raccolti fanno propendere per il no, non ce n’è bisogno. Siccome però ci sono schiere di sindaci e politici locali che sostengono il contrario, la richiesta è che rispondano a quanto Luciano (Fiorani) ha affermato con documentazione solida.

  12. Scusate se mi intrometto, ma c’è proprio bisogno di una nuova stazione? E di quella vecchia che ci si fà?
    Sbaglierò, ma qualche volta mi assale il dubbio che stiamo vivendo in un mondo completamente fuori dalla realtà

  13. pscattoni scrive:

    Sui meccanismi possiamo discutere molto. Per lo specifico progetto la strada c’è ed è quella del dibattito pubblico che la Regione Toscana ha introdotto per opere di questo genere.
    Per evitare la maledizione della Valdichiana sulla quale si ironizzava da giovani dobbiamo pensare a strategia che non passino dal “governo”.

  14. Romano Romanini scrive:

    Lele ma che dici? RFI e Trenitalia sono spa interamente controllate (100% di proprietà) da Ferrovie dello Stato Spa, a sua volta interamente (100%) di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze. I soldi escono sempre dallo stesso borsellino pubblico: come anche i 180.000.000 miliardi (di vecchie lire) dell’Alta Velocità li ha messi tutti lo Stato. Altro che mercato e società di diritto privato.

  15. Lele Battilana scrive:

    Allora Paolo (Scattoni) vuol dire che i tempi cambiano ma la”maledizione della Valdichiana”, come dicevamo un tempo, rimane. Continuo comunque a credere che argomentare seriamente e pacatamente, come è stato fatto su questo tema, dia più’ credibilità rispetto alla tentazione, mai doma, di fare polemiche che a volte appaiono preconcette.

  16. pscattoni scrive:

    La seconda che hai detto caro Lele (Battilana) 🙂
    Per la Mediapadana i soldi li hanno messi gli enti locali (Regione, Provincia, etc.).
    I cittadini o gli enti locali interessati alla Mediaetruria potrebbero chiedere una procedura di dibattito pubblico. Se questi cittadini dimostrano che anche una soltanto delle opzioni, ed è il caso della stazione in linea proposta da Scaramelli, costa più di 50 milioni di euro la procedura sarebbe obbligatoria. La legge regionale da consultare è la 46 del 2013. Ne ho fatto cenno in un precedente post.
    Verrebbe nominata un’agenzia di consulenza indipendente che avrebbe il compito di valutare tutte le opzioni in gioco, raccogliere i pareri e le posizioni di tutti i soggetti e alla fine proporre una opzione preferita. A quel punto i decisori potrebbero insistere su una decisione diversa, ma dovrebbero motivare seriamente la difformità.

  17. Lele Battilana scrive:

    Essendo stato chiamato direttamente in causa volentieri intervengo. Intanto ho apprezzato lo sforzo del blog di valutare con serietà il progetto prescindendo dal fatto che la proposta venga da un Sindaco non particolarmente stimato dalla comunità di Chiusiblog. C’e’ una cosa per me di particolare importanza alla quale non ho trovato ancora risposta, forse per mia disattenzione. Quale sarebbe il soggetto finanziatore. Insomma i soldi chi li metterebbe? Lo Stato? La Regione in co-finanziamento con lo Stato? O RFI, società interamente controllata da Ferrovie dello Stato, a sua volta controllata al 100 % dallo Stato? Perchè se i soldi li mettesse Rete Ferroviaria Italiana, che è una una Spa e quindi una società di diritto privato, immagino che prima di cominciare farebbe un business plan serio, come le società private fanno per ogni investimento di rilievo. E a quel punto cadrebbe quello che mi sembra l’argomento principe: una spreco di denaro pubblico enorme per un risparmio di 5 minuti, come affermato nel post di Luciano (Fiorani) di ieri. A quel punto la cittadinanza potrebbe richiedere la effettuazione di una valutazione di impatto ambientale scrupolosa, ma, a mio avviso, non potrebbe più’ entrare nel merito del costo. Sempre che questo progetto sia una cosa seria e non uno spot per candidare qualcuno ad incarichi regionali.

  18. carlo sacco scrive:

    Per quel poco che posso capire in tutta questa faccenda,seppure non sia fra coloro che abbia criticato le critiche,ritengo che nei tempi che viviamo ci sia bisogno ASSOLUTO DI CHIAREZZA, soprattutto quando si parla di SVILUPPO.Allora veniamo alle priorità e le dico senza sperare che-come al solito-mi si abbonino le critiche di essere fuori tema,poichè credo di esserci in tema e senza andare lontano.Lo sviluppo vero e reale passa attraverso l’allargamento della base produttiva e delle CAPACITA’ DI SPESA della maggior parte di chi lavora.Se non si riparte da lì,di iniziative come Media Etruria ce ne sarebbero a decine,ma tutte destinate al fallimento oppure a non produrre quanto ci si possa attendere,perchè i soldi investiti producono sviluppo solo per le aziende che vi lavorano e verso un indotto che è pur minimo.Punto.Detto questo credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro.Tutte le altre considerazioni vengono da se,e fanno arrivare alla conclusione che il dibattitio che si evoca intorno a questo caso è fuorviante e teso ad escludere le vere necessità della gente,che dovrebbe partecipare ed impedire che gli venissero scippati decine di milioni.Oggi la gente urla perchè paga tasse e gabelle,ma quando gli veniva fatto” lo shampoo” dove era ed a cosa credeva?

I commenti sono chiusi.