di Giorgio Cioncoloni, per conto del gruppo consiliare de La Primavera
All’indomani del consiglio comunale del 9 febbraio ci sono stati alcuni giorni di acceso dibattito relativi alla decisione presa di concedere l’area destinata al nuovo stadio per la costruzione di un palasport.
Il dibattito ha affrontato molti aspetti che sono andati anche oltre il provvedimento approvato, con la conseguenza che si è persa la chiarezza della nostra posizione che vorremmo ribadire, per non lasciare spazio a dubbi e cattive interpretazioni.
Nel consiglio comunale del 21 marzo 2014 era stato approvato, con il nostro voto favorevole:
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di fornire indirizzi alla giunta in merito alla concessione in gestione del complesso sportivo in loc. La Pania, come strutturato allo stato attuale di costruzione, prevedendone il completamento, finalizzato alla pratica di più discipline sportive, estinguendo il mutuo residuo e mettendo a disposizione del soggetto gestore dell’impianto l’equivalente delle risorse risparmiate per i prossimi trenta anni, da differenziare in parte in conto investimento ed in parte in conto gestione, per un totale complessivo non superiore a 70.000 euro;
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di fornire indirizzi alla giunta affinché fossero fatte applicare al soggetto gestore tariffe calmierate e regolate dal Comune.
In seguito a ciò la giunta aveva predisposto un bando di gara, consultabile sul sito del comune, per l’affidamento dei lavori di completamento e conseguente gestione dell’area suddetta, pari a 8 ettari, prevedendo a carico dell’amministrazione:
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le opere di urbanizzazione per servizi e utenze, la viabilità di accesso e i parcheggi a servizio della struttura;
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un contributo annuo di 60.000 euro in conto capitale;
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un contributo annuo di 10.000 euro in conto gestione e manutenzione ordinaria, grazie al quale avrebbe dovuto essere applicata una tariffa massima di utilizzo di 52 euro l’ora;
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la possibilità di incrementare nel tempo il contributo in conto gestione per abbassare la tariffa massima di utilizzo a 39 euro a fronte di un contributo di 20.000 euro, a 26 euro a fronte di un contributo di 30.000 euro, a 13 euro a fronte di un contributo di 40.000 euro.
Nei termini previsti dal bando è pervenuta una sola offerta che prevede:
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la costruzione di un palazzetto dello sport polivalente per attività e competizioni da svolgere al coperto mediante la copertura di una parte delle tribune esistenti, in modo da utilizzare tutti i servizi posti al di sotto delle stesse;
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che la porzione di tribuna che rimane fuori dal manufatto potrà essere dedicata a spettatori di eventuali attività sportive da svolgere all’aperto su ulteriori superfici di gioco o piscine.
La relazione gestionale, allegata al progetto, chiarisce che “per quanto attiene alla parte esterna della struttura, almeno in questa prima fase dei lavori, non verrà realizzata alcuna opera sportiva permanente” e “successivamente la struttura e gli spazi circostanti potranno essere utilizzati per ulteriori attività sia sportive all’aperto nonché per attività culturali quali concerti e manifestazioni in genere”.
Noi consiglieri della lista “La Primavera di Chiusi” abbiamo votato contro perché, a nostro avviso:
– il bando predisposto dalla giunta non è conforme agli indirizzi del consiglio comunale in quanto:
a) prevede a carico del comune le opere di urbanizzazione per servizi e utenze, la viabilità di accesso e i parcheggi a servizio della struttura, cosa che non era presente nella proposta approvata in consiglio comunale;
b) prevede la possibilità di contributi in conto gestione fino a 40.000 euro che sommati ai 60.000 euro in conto capitale portano il totale dei contributi a 100.000 euro e quindi oltre il tetto massimo dei 70.000 euro previsto dal consiglio comunale;
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il progetto presentato non prevede il completamento dell’area, così come indicato dal consiglio comunale e previsto dal bando, dal momento che propone con certezza solo la realizzazione di un palazzetto dello sport, lasciando tutto il resto a indefinite possibilità future senza indicare con precisione quali, come sarebbe invece stato necessario, e senza prendere precisi impegni economici per la loro realizzazione. Quanto previsto verrebbe realizzato con le sole risorse messe a disposizione dal comune e quindi verrebbe meno il concetto di compartecipazione che era insito negli indirizzi del consiglio comunale in quanto non si poteva pensare che i 70.000 euro messi a disposizione potessero bastare per completare l’area altrimenti l’amministrazione comunale avrebbe potuto benissimo completarla da sola;
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le tariffe orarie massime previste per l’utilizzo non sono conformi all’indirizzo di applicare tariffe calmierate in quanto sono quattro volte superiori a quelle praticate attualmente nel palazzetto di Poggio Gallina.
Tutto questo, teniamo a precisare, a prescindere dal soggetto che ha presentato l’offerta dal momento che le nostre obiezioni sarebbero state valide per chiunque perché crediamo che la pubblica amministrazione possa fare tutto ma sempre nel rispetto delle regole.
Per risolvere il caso sarebbe bastato che il sindaco, con maggiore umiltà e meno senso di onnipotenza, si fosse reso conto dei problemi sollevati e si fosse fatto carico di far adeguare il progetto. Invece ha dimostrato ancora una volta la sua incapacità di gestire i rapporti ed ha trasformato una sostanziale condivisione in uno scontro politico.
Noi proponiamo, come abbiamo fatto in sede di discussione consiliare e come previsto dal bando, di integrare il progetto e le relazioni, in modo da renderli conformi agli indirizzi approvati, e di riportarli in approvazione. Se li riterremo conformi agli indirizzi che anche noi abbiamo approvato non vediamo perché non dovremmo approvarli di nuovo dal momento che anche noi abbiamo considerato positivo il completamento di un’area altrimenti destinata al degrado perenne.