Una campagna elettorale si giudica anche dai dettagli

IMG_20150418_070423-3di Paolo Scattoni

Il candidato Scaramelli sta impostando alla grande la sua campagna elettorale; uno stile a cui noi di campagna vera non siamo abituati. Il manifesto dei 1472 grazie (firme per la candidatura o subminale promessa di rifondazione del Monte dei Paschi di Siena?) è stato diffuso in quasi tutta la provincia di Siena. Da poco la diffusione del manifesto che annuncia l’iniziativa di apertura della campagna elettorale. E’ per questa sera al “Clev Village”. Viene detto che c’è una “area bimbi” e un “baby park”. Alla fine anche un buffet. Insomma ci si libera per un po’ dai figli e si mangia.

Ci sono diversi stili, tutti legittimi per carità. Se uno è ricco di famiglia, ben sponsorizzato da imprese favorevoli alla propria politica oppure ha messo da parte come una formichina per questa occasione della vita, con quei soldi ci può fare ciò che vuole.

Personalmente non andrò alla manifestazione del Clev Village e neppure a quella del concorrente di Scaramelli, Bezzini, che invita a una cena che però costerà 25 euro (lì almeno la cena serve invece a finanziarla la campagna elettorale). Non ci vado perché credo che in una lunga campagna elettorale come questa ci potrebbero essere altri modi per confrontarsi con l’elettorato.

Comunque i candidati possono impostare la loro campagna elettorale come meglio credono. È l’elettore con il suo voto l’ultimo giudice.

Quello che invece contesto qui è un piccolo dettaglio che non mi è proprio piaciuto. Il candidato Scaramelli ha fatto affiggere i propri manifesti anche dentro la stazione di Chiusi. A mio conoscenza non si possono affiggere manifesti elettorali negli appositi spazi per annunci commerciali. Una cosa sono gli annunci di iniziative cittadine o culturali, altra cosa sono i manifesti elettorali. Io utente del servizio ferroviario cosa ci guadagno? Spero che almeno le Ferrovie abbiano incassato i diritti di affissione.

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3 risposte a Una campagna elettorale si giudica anche dai dettagli

  1. luciano scrive:

    Il fatto che segnala Paolo (Scattoni), quello delle locandine affisse in ogni dove (non solo all’interno della stazione) è certamente una piccola cosa ma non ci vuole tanto a capire che è rivelatore di una concezione della politica, delle regole…che a tanti di noi è estranea.
    Per restare in argomento vorrei segnalare in certe situazioni abbiamo visto intervenire la polizia municipale con una certa solerzia per rimuovere o far rimuovere locandine e manifesti affissi fuori dagli spazi regolamentari.
    Stavolta, come in altre in cui sono protagonisti gruppi o associazioni vicine all’amministrazione tutto fila liscio.

  2. roberto donatelli scrive:

    Il post, ed altri, vengono pubblicati nella sezione ‘ politica ‘.
    Alcune statistiche che riguardano il costo dei parlamentari su tutti i cittadini di quella nazione, cioè neonati e centenari inclusi: U.K. 10 Euro e 14 – Francia 13 Euro e 10-
    Italia 26 Euro e 33.
    Credo che continuare a parlare di politica, nel nostro Paese, ci voglia, o parecchia fede, o parecchia fantasia.

  3. carlo sacco scrive:

    Ora via Paolo,con tutti i problemi che ha Chiusi e l’italia si guarda a queste cose?…Il fatto è che sono d’accordo con te sull’etica e chi non ce l’ha è difficile che se la faccia venire in queste occasioni.Ma non è tanto rivolta al Sindaco la riflessione quanto a tutto il partito perchè nel tempo le armi di distrazione di massa passate sotto i ponti sono state tante ed il risultato eccolo e cioè che alla gente nel suo complesso bombardata ogni giorno da mille istanze dei media,codesto che dici non appaia nemmeno una cosa da far notare.Solo chi è di una fascia generazionale attempata come lo siamo noi tali cose le nota e fa bene a dirle e quindi personalmente le condivido, ma i risultati eccoli sotto gli occhi di tutti. E’ inutile secondo me farsi tante domande quando si è accettato e si accetta la natura principale di un partito che inevitabilmente porta a questi tipi di comportamenti, relazioni, modi di essere. Sono tutte armi di distrazione di massa queste che puntano da una parte a rilevare una critica valoriale ritenuta giusta ma dall’altra si valida il contenuto etico al quale si dice di opporsi. Un partito fatto da uomini diversi, uniti dallo stesso scopo,ma che pesano e lavorano per obbiettivi diversi,che poi alla fine è uno solo(guarda Bersani).Tempo fa usasti un verbo molto pertinente:amministrare la complessità.Sì,ma nel caos!

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