Oggi abbiamo ricevuto una bella notizia. C’è stata recapitata la comunicazione da parte della Polizia municipale nella quale ci viene segnalato che è stato dato seguito al nostro esposto riguardo ai manifesti elettorali collocati in luoghi non idonei. E che è stato “elevato verbale di violazione amministrativa”.
Qualcuno avrà notato che le gigantografie del nostro sindaco collocate in via Leonardo da Vinci sono state rimosse, così come i suoi manifesti affissi in varie parti del paese.Siamo in campagna elettorale e c’è un regolamento che prevede come ci si debba comportare. E noi semplicemente questo abbiamo chiesto: che si facciano rispettare le regole.
E’ chiaro che se è il sindaco stesso a non attenersi alle regole la faccenda assume i contorni di un vero e proprio segnale politico che si potrebbe riassumere nella famosa frase del marchese del Grillo: “Io so’ io e voi non siete un cazzo”.
Non è la prima volta che siamo costretti a richiamare al rispetto delle regole il signor Stefano Scaramelli; durante le elezioni europee abbiamo dovuto far intervenire la forza pubblica per allontanarlo dai seggi elettorali dove non poteva stare.Come spesso accade in questo paese sono i più forti a farsi beffe delle regole ma per fortuna ancora siamo in un paese in cui “…tutti i cittadini …sono eguali davanti alla legge.” (Articolo 3 della Costituzione).
*Portavoce Movimento 5Stelle Chiusi
Sono anni che a modo mio-in maniera anche prolissa senz’altro-mi sforzo a dire che la prima questione di fondo è una questione culturale,ideale e poi politica del partito che ci guida e che ormai a mio avviso ha preso una direzione nettamente conservatrice e che nello stesso tempo ci presenta il volto del progressismo diffondendo l’idea che il neoliberismo faccia l’interesse delle classi subalterne.Esiste tutto un meccanismo ben definito e strutturato anche sotto il piano della comunicazione e del coinvolgimento emotivo e culturale della gente che porta a tutto questo. E’ questa la ” questione immorale’ della quale parla Fiorani. E’ contro questo che- secondo il mio avviso-che occorre battersi capendo che ci stiamo avvicinando ad un punto di non ritorno,dietro il quale c’è il moderno stato autoritario,che è sempre pronto ad usare e ad indirizzare la protesta contro il degrado finalizzata al mantenimento anzichè che al cambiamento.Sembrano a prima vista due opzioni contraddittorie ma la combinazione dei fattori sociali e della loro comprensione pubblica oggi sono veicolate soprattutto dai media e l’uso dei questi viene fatto per rafforzare il potere che in Italia non è mai sostanzialmente cambiato,ma è in questi due concetti che si scontrano le strategie.Una di queste è quella dell’assunzione della maschera.Per mantenere dicendo di cambiare.
Essendo tutto vero quello che dice Paolo Scattoni, sarebbe forse il caso di cominciare a chiedersi: Ma in che paese viviamo? Qual è il senso comune della stragrande maggioranza dei nostri concittadini su questa come su altre questioni più rilevanti?
Secondo il rapporto annuale della Banca Valdichiana sul versante economico le cose non vanno ma sono sempre più convinto che la nostra città è da troppo tempo soffocata prima che dalla crisi economica da una gigantesca questione “immorale”.
Continuare a far finta di niente non fa che peggiorare la situazione.
Fa piacere sapere che sia stata ristabilita la legalità. Quello che non convince è che ci sia stato bisogno di un esposto. Erano manifesti che misuravano almeno 15 metri quadrati l’uno e se si vede una macchina in divieto di sosta si può supporre che si vedano anche quei manifesti.
Peccato che pochi leggano questo blog perché sulle affissioni del sindaco si era già parlato:
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