Domenica si vota. La funzione del nostro voto è duplice. Da una parte si delega a governare la regione Toscana a un Presidente e a un consiglio. Dall’altra però si invia anche un messaggio alla politica.
La prima scelta è quella se andare a votare. Se non si va il potere di delega non si esercita. Il messaggio, però, non è di poco conto. Come noto la percentuale dei non votanti sarà alta, la sua dimensione non sarà ininfluente. Lo stesso messaggio verrà dalle schede bianche e nulle avrà un po’ lo stesso significato, ma con minore forza.
Se si vota ci saranno molte possibilità Prima di tutto il voto può essere disgiunto. Si può indicare un presidente in una lista diversa da quello dei candidati consiglieri di liste che non l’appoggiano. Anche questo può essere un messaggio.
Poi si possono scegliere i consiglieri. Si possono esprimere due preferenze, ma bisogna stare attenti che siano un uomo e una donna. Anche qui si può lanciare un messaggio.
Ci sono quindi migliaia di combinazioni possibili. Buona scelta.
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/regionali-differenze-sistemi-elettorali-nelle-varie-regioni-bd7b3526-b109-4f3f-8dd4-e8fd77bd2291.html?refresh_ce
Regione che vai legge elettorale che trovi.
Quella toscana è il risultato di una lunga trattativa Pd-Forza Italia e naturalmente contiene tutta una serie di norme e meccanismi che garbano ai due partiti.
La legge elettorale altri non è che il meccanismo con cui si contano i voti. In Toscana (ma non solo, ormai) se voti per chi vince il valore del tuo voto può lievitare fino al 17,5%. Se voti una lista che arriva seconda o terza resta invariato.
La democrazia è bella perché è varia, checchè ne dica l’alta Corte.