Ho letto in ritardo, su primapagina, il botta e risposta tra Sonnini e Bettollini che ha preso lo spunto dall’avvicendamento nel ruolo di vicesindaco deciso da Stefano Scaramelli.
Che Bettollini scalzasse Sonnini era nell’aria. Il perchè è ovvio: facendo per un anno il “reggente” avrà maggiore visibilità e partirà avvantaggiato nella corsa a sindaco che ci sarà l’anno prossimo. Ma è anche un premio per la sua dedizione a Scaramelli e per l’aiuto fornitogli nella recente capagna elettorale per le regionali.
Il fatto in se non mi scandalizza. In questi casi la politica ha da sempre utilizzato anche soluzioni spregiudicate come questa nel trovare gli equilibri più utili al perpetuarsi dei gruppi dirigenti.
E’ ovvio che ci siano dei costi umani ma queste sono le regole del gioco. C’è solo da aggiungere che mentre un tempo erano i gruppi dirigenti dei partiti a imporre le soluzioni, oggi, con i partiti evaporati, le decisioni vengono prese dal capobastone di turno. Per restare a Chiusi: ieri Ceccobao, oggi Scaramelli.
In questi quattro anni di amministrazione i due pretendenti alla successione di Scaramelli mai li abbiamo sentiti pronunciarsi su un qualche problema di rilievo che riguardasse la città. E di questioni ce ne sono state: piano strutturale, piano operativo, le gestioni di acqua e rifiuti, strade vicinali con Consorzio annesso, stadio incompiuto, centro merci, nuovo palazzetto, inquinamento da nichel, la cittadinanza onoraria al cavalier Valori…
E non hanno mai sentito il dovere di rispondere neppure quando sono stati sollecitati.
Ora che in ballo ci sono le loro carriere prendono carta e penna per difendere se stessi.
Questo, e non altro, è il succo della loro politica
Meraviglia quindi il coro di ...”onore a Sonnini” che si può leggere su Primapagina, su facebook e su questo blog.
Sonnini, al pari di Bettollini, non ha mai preso le distanze neppure dalla più piccola e insignificante decisione adottata dalla giunta Scaramelli ed è pertanto, di fatto, sullo stesso piano di chi oggi gli ha sfilato la seconda seggiola del Consiglio comunale.
Perchè non siamo di fronte a una questione di buone maniere, o di modi garbati di uno rispetto all’altro, ma di responsabilità politica. Ed entrambi hanno contribuito allo stesso modo nell’affossare ulteriormente questa città.
E il Pd? Pare che non esista; nella vicenda fa solo da insignificante sfondo, tanto che Sonnini non lo nomina mai e Bettollini una sola volta. Se non lo spiegasse Lorenzoni nella presentazione delle due “pro domo sua” e non si conoscessero i due protagonisti si faticherebbe a capire in quale campo si sia giocata questa cinica partita.
Se nel pollaio vengono covate le uova che abbiamo visto, speranza ritengo che sia una parola vuota. Niente di personale con Sonnini-vorrei vedere- , ma Fiorani che non considero un estremista bensì portatore di un lucido modo di ragionare , nella sostanza del suo intervento mi ha solo preceduto.
Per me invece no, non sono pari e cercherò di spiegarlo. Visto che sinora sono stato il solo in “questo blog” a trattare la faccenda mi sono un po’ preoccupato quando ho letto che anche qui ci si era accodati al coro degli “onore a…”. Invece avevo scritto che con Gianluca (Sonnini) avevo qualche volta scambiato battute “ distanti nei giudizi” e aggiungevo “forse un po’ meno distanti se ci capiterà di farlo in futuro”. Mi pareva chiaro il messaggio: “sbagliando s’impara”. Quindi non proprio “onore a…”, quanto piuttosto “disonore a….” chi ha consumato il passaggio di consegne con queste modalità. Per me non sono regole del gioco accettabili.
Poi però Luciano (Fiorani) proietta la vicenda sulle elezioni comunali del prossimo anno. Allora mi sento di dire che per me i due non sono pari. Spero che nella competizione scendano altri con volontà di vittoria (e non soltanto di visibilità), allora la questione passa su un altro terreno: quello della dinamica politica locale che spero veda confrontarsi forze politiche di maggioranza e opposizione come pure la cittadinanza tutta. Prima sarà e meglio sarà.