Per la ferrovia una strategia complessa senza improvvisare

treno2 AVdi Alessandro Fedi

Premetto che è un post lungo, ma spero di fornire un contributo utile al dibattito.

Questo mio intervento è sollecitato da un articolo che ho trovato in rete. Un commento rivendica un collegamento dell’Umbria all’alta velocità. Sarebbe una richiesta legittima, se non fosse che le linee umbre risalgono all’800 e l‘ultimo adeguamento degno di nota della Terontola – Perugia, (elettrificazione e ristrutturazione stazioni) risale al 1960, ma per buona parte non sono mai state aggiornate ai nuovi standard di velocità, a parte brevi tratti della Terni – Foligno – Ancona, tant’è vero che la tratta di cui sopra è ancora a semplice binario.

Ma qual è stato l’impedimento che ha negato l’evoluzione del trasporto ferroviario a quella regione?

Chi ha governato l’Umbria fino ad ora se ne accorge nel 2015 che, ferroviariamente 32-FerroviePio-IX_jd1lc8ji_16oa5262parlando, sono rimasti quasi ai tempi dello stato pontificio, quando praticamente sono state realizzate alcune di quelle tratte? E adesso che non c’è più un euro nemmeno per riparare le strade che versano in condizioni da terzo mondo cercano il collegamento con l’AV? E bravi. L’assessore umbro ai trasporti crede di mettere una toppa spendendo una trentina di milioni di euro per realizzare una stazione a 50 Km dal capoluogo. Va be’ dai, da Borghetto di Tuoro (sempre di Umbria si parla) ce ne sono meno. Evito le facili polemiche e spiego la mia idea. Sono d’accordo, l’Umbria deve avere il suo collegamento con i treni veloci, così come sono d’accordo che anche la zona di Chiusi abbia un collegamento con l’AV.

Allora, visto che le infrastrutture non permettono il passaggio delle frecce, nemmeno perdendo solo 12’ (7’ fermata Mediatruria + 5’ del pluricitato articolo di Fiorani), dalla nostra ormai abbandonata stazione, coordiniamoci con l’Umbria e realizziamo una rete interregionale veloce che permetta di raggiungere le stazioni di interscambio con l’AV (Roma, Firenze). Cominciamo a parlare di un programma di riqualificazione e velocizzazione delle linee che raggiungono i capoluoghi di provincia (Siena e Perugia), potrebbe essere un’opportunità anche per i ragazzi e ragazze delle nostre zone e non solo che, facendo i pendolari con tempi di percorrenza decenti, raggiungerebbero le sedi di università senza la necessità di sobbarcarsi costosi affitti per l’alloggio fuori sede. Allora anche Chiusi ne gioverebbe. D’altra parte, quando la nostra stazione era collegata in 1 ora a Firenze e Roma con frequenti corse, se non ricordo male, a Chiusi si stabilivano anche persone che poi, per lavoro, facevano i pendolari con la capitale o con il capoluogo di regione, grazie agli affitti più abbordabili della nostra zona.

Sono già iniziati i lavori e qualche tratta è già aperta dell’AV Roma – Bari e le maggiori città del nord Italia, attualmente, sono collegate con frequenti  treni veloci. Anziché buttare i soldi in una stazione in linea irraggiungibile (mi viene da ridere solo a pensare a uno che da Perugia prende la macchina, fa 50 Km per andare a Farneta, poi prende il Freccia Rossa per quelle poche corse giornaliere che vi fermeranno, rimangiandosi in benzina il risparmio d’una eventuale promozione di Trenitalia o Italo), riuniamo tutti i soggetti interessati intorno ad un tavolo e investiamo risorse studiando una rete di collegamenti e potenziamenti infrastrutturali delle linee storiche tali da non estromettere le nostre zone, meta di turismo proveniente anche dall’estero, dal servizio AV, ma a quel tavolo, mi raccomando, non mandiamoci i tecnici citati nell’articolo.

Mi sono divertito un po’ a misurare le distanze stradali tra Farneta e le principali località che potrebbero essere interessate:

Farneta – Arezzo 44.5 Km

Farneta – Perugia 56.6 Km

Farneta – Siena 52.8 Km

Farneta – Chiusi 38.7 Kmfarneta

Farneta – Orvieto 80 Km

Ecco, da Google Map si può avere anche un’idea del bacino di utenza, basta guardare dentro questo “cerchio” che paesi ci sono e automaticamente si può ricavare, approssimativamente, il numero di fermate che ci concederebbero, basta fare la proporzione tracciando lo stesso cerchio puntando il compasso sulla stazione Mediopadana e considerando la densità abitativa dove opera quella infrastruttura e dove opererebbe la nostra.            

Le principali città che serve la Mediopadana sono:

Reggio Emilia – 171.655 abitanti

Parma – 190.284 abitanti

Fidenza – 26.627 abitanti

Modena – 185.148 abitanti

Carpi – 70.419 abitanti

Sassuolo – 41.064 abitanti

Suzzara, Salsomaggiore, Maranello, ciascuna da 20.000 abitanti circa (60.000 in tre)

Per un totale di 745.197 abitanti solo nelle principali città, tralascio tutto l’interland del reggiano che ha una densità abitativa almeno doppia delle nostre zone.

Adesso faccio il conto per Medietruria:

Perugia – 165.505 abitanti

Arezzo – 99.434 abitanti

Siena – 52.774 abitanti

Orvieto – 20.870 abitanti

Chiusi – 8.838 abitanti

Totale 347.421 abitanti, come ho detto bisogna considerare che la nostra è una zona rurale a bassa densità abitativa rispetto l’Emilia, ma consideriamo questi numeri. A Mediopadana attualmente fermano 36 Frecciarossa o Frecciargento di Trenitalia (18 verso nord e 18 verso sud) quindi 18 coppie di treni + 12 Italo (6 verso nord e 6 verso sud) 6 coppie, in totale 24 coppie di treni .

Dal conto approssimativo della popolazione che usufruirebbe del servizio vediamo che la nostra è circa la metà di quella di Mediopadana, quindi presumo che a regime dovrebbero fermare a Medietruria 12 coppie di treni tra Trenitalia e Italo.

Mediopadana è costruita alla periferia di una cittadina di 171.000 abitanti, Medietruria, se fosse realizzata a Farneta, sarebbe a 44 Km da Arezzo con 99.434 abitanti (non prendo nemmeno in esame l’ipotesi Ristradella perché è così sfacciatamente pro Arezzo che se per Farneta ridevo per questa mi sbellico dalle risate), siamo sicuri che funzionerà, cioè che arriverà a regime o sarà un bel fiasco con 30 milioni buttati, vista la distanza dalla città più vicina e con un numero di abitanti quasi la metà di quelli di Reggio Emilia?

Credo che ciò che avviene a Bari, illustrato in un articolo  trovato in rete, sia indicativo di quale appetibilità può mai avere Medietruria per Trenitalia, dato che quest’ultima si permette il lusso di tagliare fuori Lecce e Taranto che insieme fanno 300.000 abitanti (quanto tutto il nostro bacino) e mette solo due corse a Bari, da sola 327.000 abitanti.

C’è da considerare inoltre che Mediopadana ha cominciato con un numero limitato di fermate, non ne ha avute tutte subito, ma nel giro di 3 cambi orario, che avviene all’incirca ogni 6 mesi, quindi in un anno e mezzo ha raggiunto le 24 coppie di treni.

L’ipotesi che ho esposto di riqualificare le linee storiche e servirle con collegamenti veloci tra pochi centri che portino a Firenze o a Roma con percorrenze adeguate e non con quelle degli anni ’70, mi sembra più favorevole ed economica per l’utenza (il regionale costa meno del freccia rossa e di un’automobile, che oltre a bruciare benzina va pure parcheggiata, con un treno regionale 65 Km costano 6,6€ ), in più aumenterebbe la potenzialità delle linee esistenti permettendo collegamenti adeguati e possibilità di sviluppo anche per quanto riguarda il trasporto delle merci su ferro (settore bistrattato solo in Italia, ad esempio a Milano, i camion che vanno in Svizzera, vengono fatti salire su appositi carri ultrabassi ed è prevista una carrozza cuccette per gli autisti – la famosa autostrada viaggiante).

Non dimentichiamo poi che a Pisa c’è un aeroporto internazionale che attualmente è raggiunto da Chiusi in tempi biblici (circa 3 ore e 30’ via Firenze e siamo nella stessa regione), mentre mi immagino una Chiusi – Siena – Empoli potenziata (raddoppiata, elettrificata, velocizzata) che permetta di raggiungerlo in un paio d’ore, così come la Versilia o la costa livornese (linea Tirrenica) con i suoi porti, senza considerare i benefici che ne trarrebbero i pendolari. E a Perugia ce n’è un altro, sempre internazionale, un po’ più piccolo, che potrebbe diventare il più comodo per noi (ma anche per Arezzo) se la Terontola – Perugia subisse lo stesso trattamento auspicato per la linea Toscana (questa è già elettrificata).

Forse Medietruria non si farà, forse questo è l’ennesimo cucchiaino buttato nel lago per i boccaloni, o peggio forse si farà per favorire gli interessi dei soliti, ma un discorso serio di riorganizzazione dei trasporti su ferro / gomma credo che sia ineluttabile a fronte dei cambiamenti che ci passano vicino, ma a 250 Km/h.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, POLITICA, TERRITORIO. Contrassegna il permalink.

18 risposte a Per la ferrovia una strategia complessa senza improvvisare

  1. Trecchiodi Alessio scrive:

    I nuovi Freccia Mille sono composti da 7 carrozze, essi possono viaggiare anche in doppia composizione, questi convogli possono essere costruiti anche con il sistema di pendolamento per migliorare le prestazione sulle linee storiche.
    Sempre tenendo conto del problema di saturazione sulla Roma -Firenze che tra Orte e Roma crea difficoltà di ingresso ai regionali e intercity che provengono dalle Marche e dall’Umbria, questo nuovo Freccia Mille nella versione a Tilting viene proprio a fagiolo, infatti una composizione doppia di questi treni occuperebbe una sola traccia in Direttissima e una volta giunti a Foligno in Rango P ( tempo di percorrenza circa 60 minuti velocità commerciale 160 km/h) verrebbero velocemente separati percorrendo fino a Milano ognuno il proprio percorso. In Francia i TGV anche a doppio piano viaggiano in doppia composizione per attivare queste relazioni come ho illustrato per l’Umbria e le Marche.
    Morale avremmo più spazio anche per attivare treni rapidi cadenzati per Orte, Orvieto, Chiusi, Arezzo da integrare con la lenta con convogli tipo Minuetto. insomma idee fattibili grazie alle nuove tecnologie ce ne sarebbero tante e non basterebbe il tempo per parlarne.

  2. Trecchiodi Alessio scrive:

    Bisogna capire che per certe realtà come quella umbra fare rete su Firenze e Roma vuol dire mandare i nostri treni su una ferrovia in saturazione, la nostra fortuna e sfortuna è che noi dobbiamo usare la Direttissima in competizione ai Freccia Torino-Salerno il che c’è molta probabilità di essere espulsi, quindi usare la deviazione di alcuni Freccia per noi è vitale.
    Siena, viceversa deve funzionare bene il sistema a rete velocizzando l’infrastruttura e aumentare la frequenza-

  3. Trecchiodi Alessio scrive:

    Sono un ex pilota Militare in pensione, non voglio apparire come tifoso delle ferrovie contro il trasporto aereo, ma per le conoscenze che ho conseguito con la mia professione posso confermare che il trasporto ferroviario è competitivo all’aereo su distanze di 800 km, anche se i francesi hanno dimostrato addirittura fino a 1000 km, mentre sulla maggior parte delle rotte europee (ad eccezione tra Parigi e Londra o Bruxelles Parigi e così via) e trans-continentali, l’aereo è vincente.
    Per la questione umbra che tra poco gli si vieterà ai propri treni di percorrere la Direttissima, per forza di cose deve puntare sulla soluzione di almeno quattro coppie di Freccia deviate che non sarebbero altro che collegamenti dall’Umbria verso Roma e Napoli e dall’Umbria verso Firenze, Bologna e Milano svolti da un unico convoglio, quindi se questo sistema di deviazione dei Freccia sulle linee storiche è applicato per Udine, Brescia, Bolzano perché non farlo per un bacino di traffico di circa 1.700.000 abitanti? Collegare l’Umbria a spola con Firenze e Roma con treni che comunque debbono avere caratteristiche di Alta Velocità per essere ammessi (ripeto) in Direttissima sarà più conveniente economicamente applicare la stessa soluzione delle città sopra citate se non altro non si aggiungono altre tracce in orario alla già satura Firenze-Roma. Certo che anche il sistema di fare RETE è…

  4. Romano Romanini scrive:

    Ben disponibile all’incontro che potremmo organizzare per la metà di questo mese. Per il luogo propongo che sia baricentrico per tutti i partecipanti.
    Sono aperte “le iscrizioni” … poi fisseremo i particolari.
    un saluto

  5. Alessandro Fedi scrive:

    Sig. Romanini,
    un primo passo per “dare le gambe” all’idea potrebbe essere quello di incontrarsi con il comitato di cui fanno parte il Sig. Fressoia ed il Comandante Trecchiodi (perdonatemi ma per me, ex ufficiale dell’Aeronautica Militare, un Colonnello è sempre un Comandante, anche se abbiamo stretto amicizia). Le garantisco che hanno elaborato un progetto serio, completo ed interessante. Anche noi abbiamo un Comitato pendolari molto forte nell’orvietano, nonchè, come dimostrano gli interventi sul blog, molti interessati alla questione; facciamo rete, cominciamo ad incontrarci, a capire, esporre le esigenze, conoscere dati e caratteristiche tecniche che inficiano sui progetti. Davanti ad un’analisi costi/benefici bisogna poi giustificarle certe scelte e sono convinto che portando solidi argomenti le chiacchiere pian piano svaniscono, perdendosi tra le nebbie mattutine della Valdichiana, nei pressi di Farneta…
    Cordiali saluti.
    Alessandro Fedi

  6. Romano Romanini scrive:

    Ottimo contributo che a mio parere sbaraglia il campo di tutti quelli (compreso il nostro pseudo-sindaco) che blaterano di futuro senza avere cognizione del presente. Qui, al di là delle singole proposte tecniche, c’è un’idea di fondo importantissima e, assolutamente innovativa: FARE RETE. Riqualificare, riconvertire, valorizzare quello che abbiamo, con investimenti che oltre a dare lavoro producono il valore aggiunto di servire i territori non solo geograficamente (città e paesi collegati) ma anche socialmente (lavoratori, studenti, turisti e imprese). Bello sarebbe se si riuscisse a dare le gambe a questa idea per farla diventare un progetto su cui impegnarsi per realizzarlo.

  7. pscattoni scrive:

    A proposito di miglioramento generale della rete ferroviaria, questa è la strategia della Svezia: meglio tutti a 200 chilometri che pochi a 300.

  8. luciano fiorani scrive:

    Le accurate e condivisibili considerazioni di Alessandro Fedi mi hanno fatto tornare alla mente un vecchio amministratore delle FS, Mario Schimberni, secondo il quale l’obbiettivo doveva essere la “velocizzazione di tutta la rete e non di una sola parte.
    Sappiamo tutti com’è andata: spesi una valanga di miliardi per migliorare le condizioni di viaggio di una sparuta minoranza e peggiorarle al resto del paese.
    Le nostre zone che si erano avvantaggiate dall’entrata in funzione della direttissima, con la scelta dell’alta velocità se la sono via via vista scippare.
    Ora siamo alle battute finali.
    Chi sostiene la nuova stazione di alta velocit,à sia che si faccia sopra l’ex centro carni o tra i campi della Valdichiana, è oggettivamente un nemico di queste terre.
    L’unica battaglia ragionevole da fare è la difesa dell’uso della direttissima e la richiesta di fermate nell’attuale stazione di alcune frecce.

  9. roberto donatelli scrive:

    La ringrazio per la risposta.
    Credo che le ‘sane ‘ idee buttate sul tappeto servano, purtroppo, a poco quando i posti di commando sono occupati da persone il cui solo intento è di tenersi ben stretta la lauta poltrona che occupano. Tra parentesi non critico soltanto Berlusconi, ma anche tutti coloro che gli hanno dato una ‘ mano ‘, compresa la cosiddetta sinistra.
    La saluto e continui, fa sempre bene leggere un qualcosa che ha senso!

  10. Alessandro Fedi scrive:

    Egregio Sig Fressoia,
    noto con piacere che siamo quasi sulla stessa lunghezza d’onda. Ho parlato telefonicamente con il Comandante Trecchiodi, il quale mi ha spiegato chiaramente il Vostro intento e direi che le idee collimano quasi fino in fondo. Dico quasi perchè ritengo che nel progetto debba rientrare anche il collegamento con il nostro Capoluogo di Provincia. Chiusi – Siena – Empoli ( per poi proseguire per Firenze – Pisa) deve essere un collegamento riqualificato e adeguato ai tempi odierni. Gli abitanti di Siena e cittadine adiacenti devono poter accedere ad un servizio veloce così come le genti umbre. Per il resto sono d’accordissimo, possiamo chiamarli interregionali veloci o AV di 2° livello non è questo l’importante.
    PS non ho mai detto che i FR non possono passare per la Terontola – Perugia.
    Cordiali saluti.
    Alessandro Fedi.

  11. luigi fressoia scrive:

    (continua) Chiediamo in sostanza che tre o quattro coppie/giorno -tra le 96 coppie che quotidianamente percorrono la Milano-Napoli- devino per l’Umbria: da Arezzo i Freccia provenenti da nord e da Orte quelli provenenti da sud. Il bacino di utenza (Orte porta Viterbo e Rieti) compresa Arezzo (che ora è rimasta con un solo Freccia al giorno), è di 1.700.000 abitanti, che così entrerebbero direttamente e pienamente nel sistema Alta Velocità, senza “navette”, “bretelle”, “connessioni” etc, e senza l’inutile MedioEtruria. Anzi, una stazione nuova da fare in effetti c’è, è quella dell’Aeroporto S. Francesco di Assisi adiacente la Variante della Ancona-Roma passante appunto per l’aeoporto, e collegante tale variante con la Terontola-Foligno. Sembra confuso ma non lo è, si prenda una mappa: con tale Variante sulla Ancona-Roma per l’Aeroporto, avremmo una inedita linea trasversale Ancona-Perugia-Arezzo-Firenze. Cordiali saluti. Luigi arch Fressoia, archifress@tiscali.it cell 339.1089814, via del Castellano, 7 -06121 Perugia.

  12. luigi fressoia scrive:

    gentile Alessandro Fedi,
    Chiusi insieme a Città della Pieve, Orvieto, Orte e Arezzo può godere di un nuove e efficace servizio ferroviario mediante Interregionali Rapidi che usino la Direttissima, con frequenza circa due ora, e che escano nelle città dotate di interconnesisone, che sono esattamente le città citate, servendole. Quanto all’Umbria non corrisponde al vero che la linea Terontola-Foligno-Orte non può ricevere convogli Freccia: il fascicolo 106 inerente proprio tale linea, recita che vi possono transitare tutti i tipi di Frecciarossa, che in effetti già vi transitano tutte le volte che sulla Direttissima c’è un impiccio. Faccio parte insieme al colonnello Trechiodi Alessio che ha già commentato il suo articolo, di un Comitato che propone da tempo un servizio Alta Velocità in Umbria, attraverso l’Umbria e le sue storiche stazioni lungo la predetta Terontola-Orte: Perugia, Assisi, Foligno, Spoleto e Terni. Infatti il servizio Alta Velocità si compone di due fattori: elettromotrici veloci e linee veloci. Ma funziona anche dove le linee veloci non sono. Valga l’esempio di molte città italiane come Udine, Pordenone, Brescia, Treviso, Ancona, Lecce, ReggioCalabria e molte altre che non sono toccate dalla dorsale Alta velocità (che notoriamente è la Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno), bensì hanno linee storiche come la nostra eppure hanno i Freccia.

  13. Le argomentazioni di Alessandro Fedi dimostrano ancora una volta come siano fuori dalla realtà le ipotesi di una Stazione di Linea. Tra le tante sciocchezze divulgate a mezzo stampa da figure politiche istituzionali verrebbe voglia di dire: ma perché sulla tratta Roma-Firenze, le ferrovie non si costruiscono una vera linea Alta Velocità lasciando la Direttissima al traffico intermedio (e quadruplicamento della linea esistente) come originariamente nata con le sue interconnessioni? Permettendo così le utenze (e le città) interessate di raggiungere in breve tempo i nodi principali di Firenze e Roma per i collegamenti AV nord-sud!! E’ ovviamente fantasia, ma da qui nasce l’esigenza di far fermare i Treni AV in coppie adeguate, e alternate, nelle stazioni esistenti.

  14. Alessandro Fedi scrive:

    Gentile Sig. Donatelli,
    da 50 anni vivo sul pianeta Terra in pace con tutti. Nel post ho semplicemente esposto il mio punto di vista sulla questione che credo di conoscere abbastanza, dato che da 30 anni lavoro in ferrovia e sono figlio di ex ferroviere. Sono d’accordo con Lei che per prima cosa bisognerebbe colmare il gap culturale che si è verificato in Italia da un paio di decenni a questa parte, ma come facciamo se non “buttiamo sul tavolo le idee”, giuste o sbagliate che siano e non ci ragioniamo sopra?
    Nell’articolo ci sono alcune proposte e un po’ di numeri, chi vuole replicare lo faccia pure portando dati e non chiacchiere, servirebbe ad un accrescimento culturale a me per primo e a tutti coloro che sono interessati all’argomento.
    Con cordialità.
    Saluti.
    Alessandro Fedi

  15. Alessandro Fedi scrive:

    Egregio Sig. Trecchiodi, attualmente Lei può raggiungere Milano da Perugia in 4h 05′ (Tr. 580/9508 P. 6.35 A. 10.40) avendo quasi un’ora da aspettare a Firenze (8.06-9.00). Si immagini se il 580 partisse alle 6.15 da Perugia e arrivasse a Firenze alle 7.46, in modo da permetterle di prendere il 35504 (8.00-9.45). Ecco che in 3h 1/2 Lei sarebbe a Milano spendendo sicuramente meno che in FR da Perugia. Si immagini adesso una rete di collegamenti così fatti, che in 1h ½ (o anche meno con gli adeguamenti infrastrutturali a cui accennavo) La portano da Perugia a Firenze a prendere l’AV non solo per Milano ma per ovunque ha bisogno di andare. Immagini adesso i suoi figli, se ne ha, che decidono di studiare a Firenze e possono fare avanti e indietro perché hanno il treno comodo. Se facciamo rete possiamo pretendere, dato che siamo stati tagliati fuori dall’AV, degli interregionali veloci che viaggino su linee adeguate e poi, a Firenze o a Roma, saliremo sui freccia rossa per andare dove ci pare e non solo a Milano ad orari obbligati. Questo intendevo nel mio post.
    La ringrazio e La saluto cordialmente.
    Alessandro Fedi

  16. Carlo Giulietti scrive:

    Di contributi, proposte, basati su fatti concreti, penso che nel corso degli ultimi giorni e mesi ne siano usciti diversi, solo se si guarda alla cosa con un po’ di superficialità si può discutere esclusivamente sulla dislocazione del nuovo “castello in aria”! Grazie Alessandro per i dati e le indicazioni che metti a disposizione della comunità e che ci saremmo dovuti aspettare da coloro che mandiamo a rappresentarci!

  17. roberto donatelli scrive:

    Si metta l’animo in pace Sig. Fedi…..lei viene da un’altra galassia!
    20 anni di ” con la cultura non si mangia ” hanno creato un sistema dove gli incompetenti sono ai posti di comando, ovviamente si liberano subito di coloro che ‘sanno’, altrimenti farebbero ancora una più brutta figura ( veder l’Ansaldo Breda , etc). Credo che ci vorrà molto tempo per riportare il nostro Paese ai suoi eccellenti livelli. Per ‘ cultura ‘ si dovrebbe intendere tutto un insieme di cose che rendono la vita più agevole.

  18. Trecchiodi Alessio scrive:

    Egregio Alessandro Fedi, concordo pienamente con lei, vorrei sottolineare che non bastano i 35 milioni di Euro per questa infrastruttura è la solita furbizia italiana intanto iniziamo a costruire poi si vedrà! Sottolineo che deviare quattro coppie dei Freccia magari quelli eserciti con Pendolini Napoli-Milano sulla traiettoria Orte-Terni-Foligno-Perugia-Arezzo si collegerebbe tanto per fare un esempio Terni con Milano in 3 ore e 50 minuti, Perugia con Milano in 3 ore (velocità commerciale 148 km/h) ma anche Arezzo con Milano in circa 2 ore e 10 minuti senza spendere un Euro! Questa è alta velocità di 2° livello ma il Frecciargento Udine Roma ( velocità commerciale 121 km/h) non è la stessa cosa? Inoltre su questa traiettoria interna laziale/umbra/aretina
    ci sono 1.700.000 abitanti che assicurano al sistema almeno 2000 passeggeri al giorno! Attenzione la media Etruria non soddisfa ne Siena, ne Arezzo, ne Chiusi ne tanto meno Assisi, Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Rieti insomma anche l’alta velocità dovrebbe servire quest’area sub.appennina. Saluti Alessio Trecchiodi

I commenti sono chiusi.