Continua imperterrita la campagna elettorale del PD,hanno la percezione precisa di quanto terreno stanno perdendo rispetto al Movimento 5 Stelle ,e serrano le fila,almeno qui da noi in Toscana,cecando di consolidare la loro “riserva” di voti.
Maestro di caccia al voto ,nell’ultima tornata elettorale Regionale,è stato il Consigliere Scaramelli che con le sue oltre 15.000 preferenze è stato il secondo consigliere più votato, e sta facendo scuola ai suoi colleghi di partito. E’ dalla metà di giugno ,che è venuta ad esser nota una lettera,che è falsa certamente nella forma,ma che alla luce del DDP n°102 del 18/06/2015 della Provincia di Siena, dalla comunicazione dell’Assessore Regionale Remaschi fatta al Consiglio Regionale nella prima settimana di settembre e dalle recenti dichiarazioni del Consigliere Scaramelli, sta dimostrando di esser vera nei contenuti. Stiamo vedendo,in questi giorni, come il PD toscano, stia soddisfacendo le richieste della lobby dei cacciattori di cinghiali “in braccata”,le famose “squadre”,con la scusa dell’emergenza ungulati.
Secondo Scaramelli & co.la risoluzione del problema creato dal sovrannumero dei cinghiali,deve essere data in mano alle squadre di cacciatori che usano la tecnica della “braccata”, e non contenti di uccidere i cinghiali per divertimento, per incentivarne la risoluzione prevedono anche di creare una filiera con la carne dei suini selvatici,arrivando addirittura a voler creare un DOP regionale.
Bene, si potrebbe dire,i cinghiali sono troppi,ne ammazziamo un bel po’ diminuiamo i danni che fanno e ci si diverte anche a sparare qualche migliaio di fucilate,con la carne ci facciamo un bel business e tutto va a posto. Nel mondo del PD sicuramente è così facile,ma nel mondo reale non funziona così.
Un altro incomprensibile errore è l’esclusione di fatto degli agricoltori da ogni processo decisionale in materia di caccia,visto che in ogni comitato di gestione e in ogni tavolo di concertazione sono formalmente presenti, ma a conti fatti del tutto ininfluenti.
L’approccio deve essere un altro,non quello di favorire chi garantisce un pacchetto di voti,ma quello che scientificamente dà la risoluzione giusta. Voler far risolvere il problema a chi il problema lo ha creato,e che non ha alcun interesse a risolverlo, soprattutto se aumentano gli interessi economici è tipico del PD che, peraltro, ha dimostrato nei decenni trascorsi, di non saper gestire la caccia nella nostra Regione, il fallimento delle ATC sono li a dimostrare questo e il problema ungulati, sempre più pressante, lo ribadisce. Studi scientifici soprattutto nella nostra Provincia non se ne fanno dal lontano 1995 (Mazzoni della Stella R., F. Calovi & L. Burrini 1995. The wild boar management in a province of the Central Italy).
Altri studi,uno in Spagna del 2008 ed uno in Francia,questo addirittura durato 22 anni,pubblicato nel 2011,dicono l’esatto opposto di quanto asserito cosi tranquillamente e senza il benché minimo supporto scientifico dagli esponenti piddini della nostra regione,e cioè che più i cinghiali vengono cacciati ,specialmente“in braccata” ,più questi si riproducono velocemente e precocemente.
In direzione di una effettiva risoluzione del problema nelle nostre terre, per il M5S il primo passo dovrebbe esser quello di proibire il foraggiamento, questo infatti garantisce alle scrofe ,di avere il sostentamento che gli permette di portare a termine lo svezzamento della prole avuta in primavera,garantendo così il numero sempre costante, se non addirittura in aumento della specie in questione.
Numero che, i purtroppo nostri, amministratori regionali del PD neanche conoscono con precisione, ma che danno solo su stime,indovinate fatte da chi ? Ma dai cacciatori naturalmente! Tirando le somme quindi il PD pretende di risolvere un problema,che non conosce neanche nei suoi numeri fondamentali,senza una base di studi scientifici di supporto,senza almeno aver chiesto,con un po’ di umiltà,a chi il problema lo sta risolvendo con buona soddisfazione,e faccio riferimento ai distretti vitivinicoli francesi.
L’emergenza ungulati il PD la vuole risolvere, semplicemente a parole, e solo pensando a chi può garantirgli dei voti che poi è lo stesso attore che il problema lo ha creato cioè i cacciatori, con immissioni di cinghiali non autoctoni più grandi resistenti e prolifici,provenienti dall’est Europa e che pasturano e abbeverano con cura per tenerli nelle zone vocate, di loro esclusivo controllo.
Questo è il modus operandi del PD,questo è il modo di amministrare la cosa pubblica, se davanti ad un problema di portata non eccessiva, l’approccio è quello che abbiamo,in queste poche righe spiegato, non sorprendiamoci se davanti a sfide di ben altro spessore come la sanità, la scuola, i rifiuti,l’acqua pubblica,il finanziamento pubblico ai partiti, il Partito di Renzi e di Rossi in Toscana ha fallito sta fallendo e fallirà perché ha come unico scopo quello di sopravvivere alla prossima elezione,andando a raschiar voti ovunque e con qualunque mezzo,favorendo ora l’uno poi l’altro gruppo di potere,sia esso su scala nazionale o provinciale,disinteressandosi della reale soluzioni dei problemi,ma vivacchiando sulle spalle delle ataviche emergenze ,che non vuole risolvere, ma che invece ha imparato a tenere in vita, garantendosi cosi voti e fondi tali da permettersi di tenere sotto scacco un’intera Nazione. Tutto questo solo fino a quando chi andrà a votare la prossima volta, non inizierà a ragionare liberamente e a vedere le cose come stanno e non sotto il ricatto, magari, di altri 80 euro.
Di solito il cinghiale lo incontro nel piatto e della questione ho la conoscenza minima che può avere qualsiasi cittadino.
Su Scaramelli, Bettollini, cinghiali, cinghialai e voti è già intervenuto tempo fa l’eretico di Siena sul suo blog con un pezzo dal titolo: Il cinghialaio Scaramelli.
http://www.ereticodisiena.it/2015/07/14/il-cinghialaio-scaramelli-e-valanga-di-ps-da-non-perdere/
Sul fatto che i cinghiali siano troppi non credo che ci sia da discutere; Scaramelli dice che sono più degli iscritti al Pd, e c’è da credergli. Ma oggi forse anche le nane sono più degli iscritti al Pd.
In Francia i viticoltori non erano certo contenti di farsi fregare i pregiati grappoli da champagne dai cinghiali e hanno affrontato il problema riconducendolo entro limiti accettabili con metodi diversi dall’abbattimento in squadra.
Non lo so se potrebbe funzionare anche qui ma è chiaro che non si può affidare ai soli cacciatori la soluzione del problema per un semplice ed evidente conflitto di interessi.
Penso sia più ragionevole studiare bene il problema prima di partire con soluzioni a casaccio o perché fanno comodo a qualcuno.
Ritengo che l’abbattimento sia una delle risposte ma bisognerà agire anche con altre azioni. Il “foraggiamento” dei cinghiali non so quanto sia esteso ma ho sentito più volte che viene praticato, specie nell’orvietano. E in provincia di Siena?
L’argomento, prima che alla luce della polemica politica deve essere affrontato dal punto di vista tecnico scientifico e magari anche del diritto. Chi sia responsabile dell’introduzione di questa specie nelle nostre zone è praticamente impossibile dire e quindi non mi ci soffermo. Che però abbiano causato danni e soprattutto incidenti anche mortali non è contestabile. Mi pare che il post sostenga: non facciamo niente perché la diffusione dei cinghiali si assesterà nel tempo. Ci sarebbe uno studio scientifico francese che lo dimostrerebbe. Vediamolo. Intuitivamente sembra davvero strano.
Nel post, inoltre, si dice che sono i cacciatori stessi che “foraggiamo” le scrofe in gravidanza. Se fosse vero sarebbe grave. Quindi prima di inoltrarci nella solita discussione pro o contro la caccia, a me pare che siano questi i punti da chiarire. Personalmente non sarei contrario alle battute di caccia al cinghiale se fossero davvero efficaci.