Forse è necessario puntualizzare meglio quanto da me espresso nell’articolo “Non conoscenza…”apparso con commento anche su chiusiblog.
La mia esposizione voleva essere una semplice presa d’atto di un procedimento impugnabile dal punto di vista giuridico per evidenziare certi principi della giurisprudenza che vanno oltre gli statuti e i regolamenti comunali.
Non volevo cioè “infierire piu’ del dovuto, perchè superfluo, sulla sprovvedutezza dell’amministrazione” (non solo del vice sindaco ma anche del segretario comunale e così via) che, a cuor leggero, procedeva su una strada di illegittima posizione: quella cioe’ di voler proporre al Consiglio, la decadenza di un consigliere comunale, dopo 3 assenze ingiustificate dai lavori del Consiglio stesso; predisponendo quindi “il decadimento della sottoscritta dal consiglio comunale” e, andando già a “interloquire con gli altri possibili candidati alla sostituzione della lista civica “i Cittadini per Chiusi”.
Ma considerate certe affermazioni che vorrebbero dare suggerimenti a chi il lavoro lo “conosce e svolge in autonomia”, visto che lo ha ardentemente voluto, si rende doveroso da parte mia precisare che la risposta di Sua Eccellenza Prefetto di Siena (che ritengo non corretto pubblicare nella forma integrale, anche perchè inviata per conoscenza al vice sindaco Bettollini) è inequivocabile nel sostenere che:
“Le assenze danno luogo a revoca solo in quanto denotano un atteggiamento di disinteresse, ovvero motivi futili o inadeguati rispetto agli impegni presi con il pubblico elettivo(Cons. di Stato sez v n.5277/2007, tar brescia sez.ii n.638/2011”.
In pratica è il caso di ribadire (repetita iuvant) che “l’astensionismo deliberato e preannunciato (come nel mio caso) ancorchè superiore al periodo previsto ai fini della decadenza è da considerarsi strumento di lotta politico-amministrativa a disposizione delle forze di opposizione per far valere il proprio dissenso a fronte di atteggiamenti ritenuti non partecipativi, dialettici e democratici delle forze di maggioranza”.
Pertanto per il vice sindaco Bettollini non c’e altra scelta se non quella di rendere nullo il procedimento avviato.
“Non per strategie politiche o di opportunismo ma per rigore legislativo”.
Per il futuro del paese (elezioni amministrative del maggio prossimo), a prescindere dall’inevitabile sielenziosa, ma non per questo meno efficace e produttiva situazione di stand by delle forze politiche di opposizioni, esprimendo un mio pensiero, sono certa che, dopo un periodo di opportuna riflessione, di verifica delle diverse possibilità di alleanze o quant’altro, della formulazione di progetti e programmi reali per non incorrere nel pericolo di “deludenti promesse e proclami per realizzazioni impraticabili”, i cittadini avranno la forza, il desiderio, la volontà di impegnarsi in scelte che sicuramente saranno fedeli alle necessità concrete del paese, anche sulla base delle esperienze di questi ultimi anni di mandato.
Credo molto nel potere di giudizio e di valutazione degli elettori, cioè di tutti i nostri cittadini anche di quelli che non possono esprimere le loro preferenze con un voto; comunque, e come sempre, tutti accetteremo il risultato finale, magari poi lamentandoci di una scelta sbagliata, perchè, come più volte detto, in democrazia governa chi vince e non sempre, purtroppo, bene!
Quindi, per entrare in campagna elettorale da adesso, ritengo che non ci siano le condizioni oggettive se non quelle soggettive determinate dalla fretta di voler essere i “primi”. Ma questo non è lungimirante .
Molti sono i temi ancora da affrontare, importanti e significativi per lo sviluppo di Chiusi e del territorio, però sarebbe noiso e superfluo, di nuovo, sottolinearli. Non per mancanza di interesse ma semplicemente per non continuare a fare solo un’elencazione senza un finale concreto, una proposta condivisa e sotenuta da una maggioranza “eletta e non nominata”!
Inoltre le posizioni delle opposizioni sono sempre state chiare e non suscettibili di cambiamenti umorali o frutto di improvvisazioni.
Insieme quindi, per dare voce a tutti, anche a quelli che non siederanno nei futuri scranni comunali.
Sulla grottesca vicenda della procedura per chiedere la decadenza dall’incarico di consigliere comunale della Sig.ra Fiorini credo non ci sia da aggiungere altro, la risposta la dà la legge.
Mi piace invece sottolineare un passaggio dell’articolo in cui si parla della chiarezza delle opposizioni, di tutte le opposizioni, e l’invito ad essere insieme per dare voce a tutti. Credo che questa volta, in previsione delle prossime elezioni amministrative, sia necessario, anzi direi sia dovere di tutti coloro i quali non si riconoscono nella deriva autoritaria, instaurata da questa amministrazione, costituire un fronte comune che rappresenti un riferimento per chi vuole opporsi e proporre un cambiamento nel governo del nostro comune.
regole democratiche. (due parole rimaste fuori dal post, non so se per caso o per intervento divino, a dimostrazione della irrilevanza che esse assumono nella “inciviltà barbarica” del cosiddetto “futuro”).
La vicenda della consigliera Fiorini è emblematica della completa mancanza di cultura politica e dell’improvvisazione con cui Chiusi viene governata.
Nell’amministrazione non può prevalere la voglia di “vendetta” ma deve essere prioritario il rispetto dei diritti sia degli “amici” che degli “avversari”.
L’autosospensione dal consiglio comunale, come ben illustrato nell’articolo, quando è motivata, è un diritto delle minoranze e uno strumento di lotta politica, come ci ricorda anche la storia, dove molti sono i casi di “aventino” messi in atto dalle opposizioni, il più famoso dei quali è quello avvenuto dopo il delitto Matteotti.
Ma per i nostri amministratori è solo uno “sgarro” da “vendicare” per dimostrare che nessuno si può opporre “impunemente” alla “legge del più forte” con cui ultimamente viene amministrata la nostra città. Gli “amici”, gli “yes man”, vengono aiutati mentre i “nemici” vanno puniti.
Mi ricordo bene che anche noi consiglieri della lista “La Primavera di Chiusi”, quando abbiamo abbandonato il consiglio per alcune sedute, per protestare contro la cittadinanza onoraria data a Valori, siamo stati minacciati di espulsione.
L’ultima considerazione è sulla grave scorrettezza politica che viene attuata contattando direttamente i non eletti per caldeggiarne l’ingresso in consiglio che è ulteriore dimostrazione di ignoranza delle…
Si chiama stato di diritto. Se lo vogliamo tradurre: rule of law (inglese), estado de Direito (spagnolo), imperio da lei (portoghese), regle de loi (francese) e così via. I latini avrebbero detto: dura lex sed lex. Insomma lo possono capire tutti e quindi anche i nostri consiglieri comunali.
Detto questo dissento sulla seconda parte di questo intervento. Non è troppo presto per parlare di problemi anche in funzione del voto di primavera 2016. Per quanto mi riguarda, da elettore, non accetterò che venga propinata una proposta politica dell’ultimo momento. In quel caso non voterei. Come ho già avuto modo di dire il mio è soltanto un voto e interessa niente, ma è la mia modestissima convinzione.