Melius abundare quam deficere dicevano i nostri padri latini, ma anche Est modus in rebus. Questi detti, però, non sono la regola che continua imperterrita a imperversare sugli ignari e fiduciosi cittadini, con la convocazione, a Chiusi, di consigli comunali a tamburo battente, quasi uno alla settimana con , all’ultimo momento, “punti aggiuntivi all’ordine del giorno”.
Ci viene il dubbio che sia una manovra “renziana” per distogliere l’attenzione dai veri problemi e creare quasi l‘impossibilità di un serio controllo di approfondimento degli stessi argomenti, approfittando dell’assenza delle opposizioni (che comunque vigilano anche dall’esterno!). In contraddizione, poi, con le abitudini precedenti: pochi Consigli con tantissimi punti all’ordine del giorno.
In qualità di Consigliere comunale ho fatto un accesso agli atti di una certa documentazione e, all’accoglienza sempre ineccepibile dei funzionari presenti, è corrisposta l’impossibilità di ottenere alcune delibere dell’ultimo Consiglio del 13 ottobre scorso, per l’assenza giustificata della persona incaricata a espletare certe mansioni. come quelle di preparare la stesura dei verbali e delle delibere.
Questo ha dato ragione a una delle mie tante critiche all’operato di Scaramelli, circa l’inopportunità, vanto dell’ex Sindaco, di avvalersi di meno personale per attuare la “spending review” Non è il caso, pero’, di operarla a scapito delle “risorse umane“.
L’assenza di una persona non sostituibile, infatti ,ha impedito di soddisfare tutte le esigenze di burocrazia snella e funzionale. L’uomo solo al comando non è sempre una carta vincente E’ piuttosto un atto di miopia politica-amministrativa che non può portare buoni frutti.
I documenti da me richiesti riguardano l’alienazione della piazza Toscanini a Chiusi Scalo, che è destinata e da anni utilizzata ad uso pubblico.
Ora con il bando emesso, deliberato dall’ultimo Consiglio, viene privatizzata.
Mi chiedo come cittadina e come rappresentante della lista “I Cittadini per Chiusi” se sia giuridicamente possibile una delibera in tal senso. Quale destinazione avrà il ricavato di tale vendita, nella speranza che rimanga tutto virtuale?
Mi sembra che ci sia molto da parlare e da discutere per non continuare a svendere i beni di famiglia , in questo caso, “i gioielli comunali”, che è bene ricordare sono patrimonio della comunità. Andremo a verificare e continueremo a occuparci “dei fatti di casa nostra”. Siamo stati eletti anche per questo: vigilare sull’operato dell’amministrazione comunale.
Sempre per dare un contributo di pareri e di idee nell’interesse del paese, nell’ottica proprio della buona amministrazione.
Da quello che sta emergendo (tempistica, denominazione del bando, scelta politica…) la faccenda si configura sostanzialmente come l’ennesima boiata di questa amministrazione.
Pertanto bene ha fatto la consigliera Fiorini a contribuire all’opera di informazione visti la maniera opaca e il silenzio con cui i nostri amministratori stanno trattando la questione.
Sono d’accordo con la consigliera Fiorini: uno dei compiti dei consiglieri comunali (soprattutto di quelli di opposizione) è aiutare la trasparenza. Sono pertanto grato per avermi consentito di dare una veloce occhiata a quella documentazione. A me ci sarebbe voluto un mese per averne accesso. È molto interessante e sarà opportuno ritornarci sopra. Non so se dall’unità ad oggi si possa rintracciare in Italia un caso simile. Un’innovazione davvero impressionante. Potrebbe aprire un filone di alienazioni capace di risolvere il problema del deficit dei nostri comuni in pochi mesi. Pensate a quanto potrebbe valere Piazza della Signoria a Firenze!