Nel caso del vice sindaco Juri Bettollini non si puo’ usare l’espressione citata, infatti e’ stato introdotto nella politica dal suo precedessore stefano scaramerlli, a 36 anni, come si legge su sua, si presume, dichiarazione. Oggi, e’ fortunato, di anni ne ha 40; forse e’ un periodo di tempo troppo scarso per poter correre, se cosi’ sarà, per la carica di primo cittadino nella prossima amministrazione di Chiusi, anche se in “forza pd ” e “casa renziana”.E’ un periodo breve per una vera formazione non solo politica ma anche amministrativa. Non si può pensare solo ad un “bravo ragazzo” come meriti per assurgere ad un impegno così gravoso com’è quello che svolge e dovrà svolgere il sindaco. Certo e’ già tanto ma non e’, a mio avviso,. Sufficiente e non ci si puo’ fare belli con le “penne del pavone” ( Fedro lo raccontava in una favola ma un buon amministratore non se lo può permettere).
E forse comincio a pensare che, proprio “dall’inesperienza e dalla poca preparazione politico-amministrativa” nascono tutti gli errori, gli abbagli, le scelte infelici, ai quali, in questi ultimi 4 anni abbiamo, come opposizione, assistito nella gestione del bilancio e dell’impostazione generale di un progetto paese non idoneo alle reali necessita’, alle priorità dei cittadini di Chiusi.
Fare riferimento al centro carni, allo stadio di pania, alla fornace, al rilancio e allo sviluppo del tema lavoro, alla fondazione orizzonti, al turismo “mangia e fuggi” sarebbe, ancora una volta, infierire su qualcuno che gia’ di critiche ne ha viste tante e tutte coerenti, ma che come l'”altro sindaco” non ne ha fatto tesoro, nemmeno a livello di ascolto e di attenzione. Del resto, ora come ora, l’amministrazione sta proseguendo nella sua “caotica ed affannosa corsa” da sola, in qualità di maggioranza, con una riunione di consiglio dietro l’altra, tanto delle minoranze non ne aveva bisogno (quasi un monocolore!). E questo, sempre a mio modesto avviso, e’ un grave errore di valutazione. Certe decisioni, anche se controverse e criticate, avrebbero avuto maggior risalto e ponderatezza, se fossero state prese con un consiglio plenario, anche se non abbandonato nei contenuti, negli argomenti. Non si adduca ora la responsabilita’ solo alle opposizioni assenti. Era assolutamente opportuno e unico mezzo per dare un segnale, un messaggio forte al paese che ritengo saprà valutare ed agire di conseguenza, al momento in cui sara’ chiamato in causa come cittadino-elettore. La campagna elettorale e’ comunque, anche se non in modo visibile e tangibile, iniziata, e’ dietro le quinte. Proprio per un senso di forte responsabilità: l’opportunità, cioè, di capire bene in “quale direzione andare” per portare un contributo vero, reale, adatto, quindi, al progetto paese, in un sistema sicuramente di opposizione a quello della sinistra che da troppo tempo sembra fare danni all’intera società.
Un solo esempio: quello della sanità per la quale il presidente Scaramelli invoca il potenziamento. Sarebbe utile anche solo, per esempio, cominciare ad eliminare le file, le liste d’attesa anche per visite specialistiche, spesso urgenti, se non si eseguono in strutture private che, ovviamente, non tutti possono permettersi. E non farci, tra l’altro, superare, in scelte più felici, dallo stesso territorio; mi riferisco a citta’ della pieve e a Chianciano, dove gia’ si sente un guizzo nuovo di programmi entusiasmanti per il rilancio della cittadina termale e turistica.
Non perdiamo altro tempo e altre occasioni, altrimenti la bandiera arancione, gialla o verde non serve a molto.