La diatriba Scaramelli/Ceccarelli sulla localizzazione della stazione in linea, vera o finta che sia, pone comunque qualche interrogativo. Secondo il tavolo tecnico delle regioni Toscana e Umbria, risulterebbe poco adatta la scelta di Chiusi, quella tanto pompata dall’ex sindaco Scaramelli che ne ha fatto un punto qualificante della sua campagna elettorale.
Scaramelli consiglia Ceccarelli di #staresereno perché, comunque, la decisione sarà politica a prescindere. Tutto ciò indica chiaramente la considerazione che i politici hanno della valutazione tecnica. Ormai abituati a pensare a tecnici che “attaccano l’asino dove vuole il padrone”, pensano che la politica possa non tenerne in alcun conto. Chissà cosa intende Scaramelli per decisione politica: Consiglio regionale? Renzi? o chi?
Eppure tecnici che indicano di attaccare l’asino dove è meglio e non dove vuole il padrone pare che ancora ci siano. E’ il caso, ad esempio, del gruppo tecnico della regione Toscana che ha valutato molto negativamente la proposta di costruire una nuova pista per aerei di 2.400 metri sulla piana fiorentina, in prossimità di decine di migliaia di abitanti, una sede universitaria e di ricerca costata molte centinaia di milioni di euro.
La costruzione di quella pista implica, tra l’altro, lo spostamento di un fosso che raccoglie le acque dell’area e che verrebbe fatto passare sotto l’autostrada (di fatto bloccandola per un bel po’ di tempo). Si dice inoltre che le analisi sulla direzione dei venti non sia particolarmente accurata. Un tale errore determinerebbe che una parte consistente dei voli debba passare sopra la città di Firenze.
Ma il presidente della Regione, Rossi, dichiara che l’aeroporto si farà, perché tanto chi decide è il governo centrale. Insomma deciderebbe di nuovo Renzi?Sempre lui?
Nel frattempo, nella zona, i processi di informazione e dibattito per la popolazione non ci sono stati, non si è neppure sicuri se ci saranno e se ci saranno avverrebbero comunque in ritardo.
Nell’un caso come nell’altro la preoccupazione dei nostri politici sembra essere quella di tenere i cittadini a debita distanza dai luoghi di decisione.
Purtroppo è un dente che fa male da troppo tempo. Quante volte un piano urbanistico viene venduto come scelta tecnica? …. il licenziamento di un urbanista non adeguatamente servile come scelta politica?
Lo scontro pubblico Scaramelli-Ceccarelli è un’ulteriore mazzata alla credibilità, non della politica, cosa di per sé nobile, ma dei politici che dimostrano ancora una volta come l’obiettivo primario sia la visibilità personale e non l’interesse pubblico cui invece dovrebbero dare la massima priorità.
Le cose che si sono mandati a dire tramite stampa potevano benissimo dirsele in ufficio dal momento che entrambi siedono in consiglio regionale.
Ma se nessuno lo avesse saputo quale giovamento personale ne avrebbero tratto?
Apparire tutti i giorni sulla stampa o sulle reti locali, magari parlando senza dire niente, come fanno di solito, sfido infatti qualcuno a dirmi il significato dei loro discorsi, è solo una forma di vanità che niente a a che vedere con la capacità di amministrare, anzi qualche volta è inversamente proporzionale.
Il richiamo poi alla supremazia delle scelte politiche rispetto ai pareri tecnici è il massimo segno di incapacità perché, come giustamente dice Ceccarelli, i politici, senza l’aiuto dei tecnici, costruiscono i porti dove non c’è acqua pur di ottenere consenso.
Purtroppo l’Italia è piena di porti costruiti dove non c’è acqua.