Proprio irei abbiamo pagato la seconda rata della Tari, la tassa sui rifiuti; una tassa che in questi ultimi anni è cresciuta progressivamente. Chiusi, sotto questo aspetto è un caso da manuale: siamo tra i comuni toscani che hanno la più alta percentuale di differenziata (il 62% secondo l’ultimo rapporto Ispra http://www.isprambiente.gov.) e siamo anche in linea con la tendenza di una diminuzione della produzione totale di rifiuti urbani, eppure le bollette continuano a crescere. E allora viene da chiedersi dove sia l’inghippo.
Il Movimento 5Stelle di Chiusi ha organizzato per giovedì 19 novembre, alle ore 21, presso l’ex cinema Eden a Chiusi scalo un incontro pubblico per discutere della questione.Una questione che ci tocca direttamente nel portafoglio ma che ha implicazioni molto ampie sia sotto il profilo ambientale che sotto quello degli assetti del potere in Toscana.
La relazione verrà svolta da Romano Romanini che ha studiato a lungo il nostro sistema dei rifiuti che abbraccia tre province: Siena, Arezzo e Grosseto.
Informarsi è il primo passo per poter cambiare un andazzo che non giova né ai cittadini né all’ambiente.
Il nostro comune ha intenzione di estendere anche alle frazioni la raccolta differenziata ed è un fatto positivo. Ma i comportamenti virtuosi vanno premiati, come avviene in ogni parte d’Italia, invece da noi questo non avviene.
Quello dei rifiuti è un settore che ha scatenato appetiti di ogni genere, compresi quelli delle mafie, perchè si è rivelato uno dei business più lucrosi che ha finito per generare anche immani disastri; basti pensare alla “terra dei fuochi”. Gli scandali sono stati e continuano ad essere all’ordine del giorno, è di questi giorni quello che vede coinvolti tanti comuni dell’Umbria a noi vicini
Ma sui rifiuti si è anche studiato e inventato tanto. E risulta essere tuttora un campo di grandi innovazioni. Sono ormai diversi gli esempi di comuni, di vario orientamento politico, che sui rifiuti hanno messo in atto politiche sia di salvaguardia ambientale che di drastiche riduzione nei costi per i cittadini.
Forse è il caso che anche da queste parti si cominci a cambiar strada puntando a quell’obbiettivo di “rifiuti zero” che è ormai condiviso in tutta Europa.
Ma per farlo occorre capire qual’è qui attualmente lo stato dell’arte e quali sono i punti critici di un sistema che non funziona.