I giornali locali online ci dicono che RFI si impegnerà in investimenti per il migliormento delle stazioni. Per Chiusi ci sarebbero 2.400.000 euro per alzare di 50 cm il secondo e terzo marciapiede in modo non solo da renderli meglio fruibili, Ce n’era bisogno visto che i nuovi treni pendolari richiedono sforzi da scalatori per accedervi. Questi lavori renderebbero poi possibile la fermata di treni ad alta velocità come gli eurostar. È sicuramente un buon risultato che si spera faccia definitivamente accantonare la follia della stazione in linea dovunque la si voglia localizzare.
Il problema, però, non è risolto per il trasporto viaggiatori. Ammettiamo pure che ci concedano uno o due treni superveloci al giorno. Il trasporto viaggiatori normale, quello, tanto per intendersi, dei pendolari non è risolto se si verificasse come sembra la trasformazione di voltaggio sulla linea direttissima. A quel punto tutti i treni che attualmente fermano nella nostra stazione, compresi gli intercity, dovrebbero tutti passare sulla linea lenta. Insomma un aggravio di tempi di almeno 40/60 minuti per Roma e un po’ meno per Firenze. È sufficiente confrontare i tempi dei treni che fanno tutti in lenta con quelli che invece vanno in direttissima per l’intero percorso o soltanto nelle tratte più critiche come la Figline-Rovezzano e la Roma-Orte.
È allora necessario cambiare la politica di acquisto del materiale rotabile. Occorre che le regioni interessate (Toscana, Umbria e Lazio) concordino una politica comune per l’acquisto di treni che che siano attrezzati con il doppio voltaggio (analogamente agli eurostar) e raggiungano velocità che non penalizzino i treni ad alta velocità a lunga percorrenza. Un esperto di trasporto ferroviario mi ha segnalato il treno con queste caratteristiche: l‘Omneo della Bombardier, un treno pendolari che può raggiungere i 200 km orari. L’obiettivo dovrebbe essere di avere un passaggio di treni di questo tipo ogni due ore, altrimenti avremmo il contentino di un eurostar simbolico e il sostanziale isolamento.
x Massimo Mercanti. Se leggi l’articolo vi troverai anche la tratta Figline-Rovezzano. Con materiale rotabile come il treno Omneo riesci ad arrivare a Firenze in poco più di un ora. L’interregionale delle 7.53 (il cosiddetto Ceccobao express) con treni migliori (migliore pendolamento) e un orario più decente si arriverebbe a Firenze in un’ora e 10.
Si certo…perché la vedi solo dalla parte verso Roma (dove il tratto della Direttissima è percorribile tra Orte e Roma) ma guardalo anche verso Firenze (dove il tratto della Direttissima è percorribile tra Figline e Rovezzano) e lega i pendolari ai treni regionali della mattina presto e quelli della sera per il rientro…ti accorgerai che è un problema anche di tante fermate… Questo per dire…ok al materiale rotabile con doppio voltaggio ma il problema “tempi” per i pendolari (non per i turisti che prenderanno IC e ES) saranno sempre intorno alle 1,40 – 2,00 ore… o no?
Certo che i marciapiedi non sono direttamente in funzione degli eurostar. Almeno, però, eliminano un pretesto. Per quanto riguarda il materiale rotabile faccio presente che il cambio di voltaggio non permetteranno più ai regionali e agli intercity di accedere alla direttissima. L’aggravio dei tempi è, per esempio, quello del non ormai più regionale veloce in partenza per Roma Tiburtina da Chiusi alle 8.32 che prima impiegava un ora e mezzo e ora 2.18. Il calcolo è presto fatto. Sarà pure un problema da trattare.
In effetti l’innalzamento dei marciapiedi è un problema tecnico che non riguarda le fermate dei treni AV nella stazione di Chiusi o altrove, ma riguarda una agevole discesa/salita per tutti i treni. In più i nuovi marciapiedi riportano delle pavimentazioni con segnalazioni per i non vedenti. Tutto qui. Ma quello che volevo dire a proposito del post in questione, è che ben vengano i treni con doppio voltaggio, (soprattutto per gli IC) ma legare ciò ai tempi di percorribilità dei treni per i pendolari che in gran parte usa i Regionali, è un po’ un falso problema. Basta guardare il numero delle fermate per comprendere che l’utilizzo della Direttissima, in questo caso, è relativo….
Pienamente d’accordo con l’analisi e la proposta.
Qualche riflessione aggiuntiva però la vorrei fare.
A chiusi 2,4 mln per alzare di 30 cm i marciapiedi e scendere/salire più velocemente dai treni. A Siena invece un altro po di soldi (non sappiamo quanto costerà) per sostituire il sistema informativo che c’è e che comunque non viene utilizzato (provate a vedere se riuscite ad avere informazioni tempestive e attendibili su orari, ritardi, treni soppressi, ecc). Investimenti che potrebbero avere un senso se il trasporto regionale fosse al primo posto nel Piano Industriale di FS e RFI e Regioni. Purtroppo gli investimenti sono così bassi che il trasporto locale non è neppure all’ultimo posto! E allora suona come una presa in giro scendere (o salire) più velocemente dai treni quando questi impiegano il doppio del tempo necessario (quando non vengono soppressi) per portarci a Siena o Firenze o Roma e fanno ritardi sistematici tanto da essere ormai la norma. Quanto poi al fatto che con i marciapiedi più alti potranno fermare anche i Frecciarossa …fino a qualche anno fa si fermavano e i marciapiedi erano gli stessi di adesso. A me sembra che l’unico vantaggio sia politico e tutto a favore di Scaramelli, che potrà dire (con ragione) che ha ottenuto tanti finanziamenti per il trasporto locale del suo territorio. Poi se “la spesa vale la candela” … a chi..importa?