di Alessio Trecchiodi (*)
Le Ferrovie dello Stato divulgano ogni tanto informative sulle emissioni inquinanti mettendo in evidenza, nel particolare dei trasporti, che il trasporto su strada inquina per il 70%, quello ferroviario solamente per il 2%.
Nella classifica dei mezzi più inquinanti spicca l’automobile ma subito dopo c’è il trasporto pubblico su gomma a gasolio e affini; però Busitalia che fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato tende nelle varie regioni a sostituire i servizi ferroviari mettendo in crisi, proprio, il trasporto che più rispetta l’ambiente.
la stessa cosa sta avvenendo nella nostra Regione, che sarebbe il cuore verde d’Italia!
Dietro a questa nefasta tendenza campeggiano interessi di varie società “private” ma che dipendono totalmente dal favore dei politici. Sta il fatto che l’attuale Giunta Regionale sarà responsabile dell’imminente smantellamento del sistema ferroviario umbro. In particolare è doveroso sottolineare che:
A- sostituire i treni meno frequentati con autobus, pur chiamati pomposamente Metrobus, significa adottare un sistema più lento e sicuramente più inquinante! Infatti sostituire un treno da Foligno a Perugia corrisponde un aumento di percorrenza da 35 minuti a 60 minuti!
B- posizionare la stazione Media Etruria in una qualsiasi località della Toscana taglia fuori la ferrovia Terontola-Foligno, cancella i collegamenti diretti ora esistenti Foligno- Firenze, e cancellerà l’unico collegamento con il Nord Italia che possiede l’Umbria, ossia il Terni–Milano. Questa ipotetica stazione è del tutto penalizzante per le città della Regione e il suo sistema ferroviario, in particolare nega collegamenti ferroviari della categoria Frecciargento sulla direttrice-Napoli-Roma–
Quindi le Ferrovie dello Stato in sintonia con la Regione Umbria invece di proporre soluzioni ferroviarie più moderne imparando anche dallo scenario europeo, vanno nel verso opposto! Eppure esistono nuove tecnologie come il TramTreno, per riqualificare il trasporto regionale facendolo diventare un trasporto metropolitano di superficie a frequenza sostenuta, non si capisce perché la nostra governatrice percorre questa strada di de-potenziamento ferroviario!
Anche i sindaci di Orvieto e Città della Pieve sono caduti nella trappola della competizione su dove posizionare questa ipotetica Media Etruria, che in qualunque luogo porterebbe vantaggi ad una singola area ma penalizzando le altre!
Farebbero molto meglio a chiedere insieme a Chiusi e ad Arezzo treni cadenzati della categoria Regionali Rapidi al servizio delle loro stazioni comprensoriali già interconnesse fisicamente ai binari dell’A.V.
Con la Medio Etruria le città dell’Umbria più popolose e turistiche rimarrebbero isolate esattamente come con l’aggancio a Terontola di 140 anni fa. E’ penoso constatare che non c’è da parte della politica uno scatto di orgoglio per proporre l’inserimento diretto dell’Umbria sull’Alta Velocità. Eppure negli anni 60, prima che la Governatrice venisse al mondo, il progetto della Direttissima Firenze-Roma previde e realizzò le interconnessioni di Orte e di Arezzo proprio per interconnettere l’Umbria ai binari veloci. E’ possibile che le nuovi generazioni di politici ci riportino indietro senza che nessuno se ne accorga?
Su questo tema non ci sono mai stati incontri istituzionali o popolari, ciò fa supporre che chi amministra prende ordini diretti annullando ogni forma di colloquio-confronto diretto tra l’eletto e gli elettori.
Il comitato “Ultimo Treno” chiede a tutti i Consiglieri regionali ma anche Comunali di interrompere questa pericolosa deriva, anche per un loro interesse futuro, perché questa politica penalizzante per la propria regione non porterà niente di buono, mentre degli atti e omissioni di ciascuno resterà traccia nei secoli!
(*) L’autore è un esperto di collegamenti ferriari, in particolare di quelli umbri. Lo ringraziamo per averci consentito di riprodurre questa nota.
X Luciano. Un nostro amico straniero ci ha scritto chiedendo se avevamo rimpianti per l’Inghilterra. Questa è la risposta: ” L’Italia è un Paese bellissimo in cui vivere, purché tu no ti domandi il perché delle cose, altrimenti ti strappi i capelli dalla testa.”
Sono stati eletti. Nessuno lo mette in discussione. In una democrazia rappresentativa (non è il caso qui di soffermarci su quanto la nostra sia democratica e quanto rappresentativa) esistono strumenti per condizionare comunque i processi di decisione. L’iniziativa dei pendolari al mascagni, ben organizzata e ben documentata qualche effetto (https://www.chiusiblog.it/wp-content/uploads/2014/04/Presentazione_Comitato_Roma_Firenze_28-03-2014.pdf) l’ha ottenuto. Si tratta di capire come si potrebbe andare avanti su quella strada. Non si può però lasciare a pochi volenterosi tutto il lavoro.
Queste politiche scellerate che favoriscono qualche lobby e le cricche contigue alla politica sono in atto da diversi anni. Pochi mesi fa ci sono state le elezioni regionali che hanno riconfermato alla guida di Umbria e Toscana i vecchi presidenti Pd. Evidentemente alla maggioranza di umbri e toscani va bene così.
E’ giusto sottolineare le scelte sbagliate ma non si può ignorare la realtà.
Il Pd governa le due regioni, le province interessate, quasi tutti i comuni, ha in mano le redini del governo e tramite il ministero del tesoro controlla le ferrovie e ne nomina i vertici.
Con chi ce la vogliamo prendere? Col destino cinico e baro?
Si manca uno spazio dove le varie posizioni si possano confrontare. Purtroppo con i recentissimi tagli al bilancio dell’Autorità per la garanzia e la promozione della partecipazione non è neppure più possibile richiedere un Dibattito Pubblico a breve. Qualcosa dovrà pur essere fatto perché l’assurdità delle posizioni “ufficiali” delle regioni Umbria e Toscana dovrà pure trovare un momento di dibattito.
“E’ possibile che le nuovi generazioni di politici ci riportino indietro senza che nessuno se ne accorga? “… veramente ci sono tanti cittadini che da tempo denunciano questa “deriva”… ma sembra che non importi a nessuno altro…