Riflessione sull’interpretazione espressa da “Primapagina Chiusi” sulla lettera indirizzata ai cittadini da parte della lista “Primavera” con gli auguri di inizio d’anno di speranza per un futuro migliore per il paese.
La mia è una riflessione di rappresentante dell’opposizione della lista “I cittadini per Chiusi” che ha condiviso, nostro malgrado, un’esperienza comune di 4 anni di lotta per cercare di instaurare un dialogo costruttivo, pur nelle varie e divergenti criticità, con una maggioranza sorda, non reattiva ad impulsi, incentivi, proposte di programmi intesi al miglioramento di Chiusi e del territorio.
Anche tutte le osservazioni su quanto di negativo c’è stato in termini di decisioni e delibere, sono sempre passate in sottordine ed approvate con il rigore aritmetico dei numeri: 8/9, contro, spesso, 4.
Certo non può essere considerata maggioranza “qualificata” nel senso che le sorti di un paese non possono essere lasciate nelle mani di pochi, talvolta, anche piuttosto neofiti della politica e delle sue dinamiche di comportamento.
“La scuola della cultura” non prepara certo ad assumere incarichi di tale importanza e ciò può rappresentare un limite spesso invalicabile. Ma questa è un’altra storia!!
La storia di un’Italia che in questo momento sembra subire un arresto per quanto riguarda la preparazione e la formazione, non solo dei giovani.
Non è certo “la buona scuola” quella che passa attraverso decreti o voti di fiducia, una panacea dei mali della nostra società e del recupero dei valori, dei principi della nostra Costituzione.
Non sono d’accordo con “Primapagina Chiusi” nel dire che la lettera della lista “Primavera” sia una sorta di resa, di rinuncia. A mio avviso è piuttosto una speranza, un invito a ben riflettere.
C’è sempre la possibilità di cambiare, di vedere oltre la “siepe” dove sicuramente le idee rimangono, quelle buone, quelle cioè, che pensano solo all’interesse comune, inserito in una realtà con concrete opportunità di sviluppo.
Basta saperci fare, saper allargare gli orizzonti e non pensare solo “a se stessi e alla propria carriera“.
Un’ultima osservazione. Non diamo per certa la resa anche di altre possibilità, di altre offerte oltre quella del Partito Democratico, “l’Araba fenice è risorta dalle ceneri”. Questo non potrebbe avvenire anche con rappresentanti della società civile, di tutto rispetto, anche senza etichette o slogan e slide, uniti in un unico progetto alternativo?
Ritengo che questi potrebbero convincere gli elettori, soprattutto, quelli che nelle ultime tornate elettorali non hanno votato per protesta, per disagio e per non accettazione di un modo di agire che non è quello di un buon governo.
Rita Fiorini Vagnetti,
“I cittadini per Chiusi” Lista autosospesa per protesta politica dal Consiglio comunale
Quello che più preoccupa è il silenzio che avvolge la scena politica di Chiusi a pochi mesi dalle elezioni amministrative.