La buona scuola è lontana

Rientro-a-scuola1da Luca Scaramelli                                 riceviamo e pubblichiamo

Nel sito del governo, tra le altre cose, sul ddl definito “La buona scuola”, si legge che si tratta di un piano straordinario di assunzioni per poter dare alla scuola i docenti di cui ha bisogno e tirare una linea con il passato sul tema del precariato storico. Il provvedimento mette al centro l’autonomia scolastica. Si danno gli strumenti finanziari e operativi a dirigenti scolastici e docenti per poterla realizzare. Ovvero più fondi e più risorse umane. Agli studenti viene garantita un’offerta formativa più ricca. L’intera comunità scolastica, famiglie e studenti compresi, sarà coinvolta nell’elaborazione del Piano dell’offerta formativa della propria scuola.

Parole molto belle, ma come spesso siamo abituati a vedere nel nostro paese, parole che rimangono slogan fini a se stessi. Quale sia la reale situazione della scuola è sotto gli occhi di tutti, dalla disastrata edilizia scolastica sempre dimenticata ma sempre prima nei programmi e nelle promesse elettorali, alle nomine dei docenti, avvenute anche quest’anno a fine novembre in ambienti, orari e circostanze a dir poco avventurose. Ciò che sembra non rientrare mai nei comportamenti di chi governa, amministra o dirige è l’interesse degli attori principali della scuola, ossia i ragazzi, sempre più relegati al ruolo di comprimari.

Anche nella nostra realtà locale, una volta considerata, per molti aspetti anche a ragione, un’isola felice, non mancano i problemi, anche di una certa rilevanza. In particolare ci preme sottolineare la situazione che da un anno e mezzo vive la classe seconda della scuola primaria di chiusi scalo della sezione a tempo pieno. Dall’inizio dello scorso anno scolastico la titolare della cattedra di italiano è assente causa problemi di salute attestati da certificazioni mediche di durata variabile, che nel corrente anno scolastico, in alcune circostanze, sono stati insufficienti, data la loro brevità, a poter dare continuità alla supplenza nominata ad inizio anno.

In diverse circostanze i bambini sono stati divisi e “sistemati” in altre classi, creando situazioni al limite della legalità, sia per quanto riguarda la sicurezza, che per la vigilanza richiesta per alunni di sette anni. Non solo, questa situazione va anche a pregiudizio dell’attività didattica e di formazione che, in particolare in una sezione a tempo pieno, sarebbero previste. Di fronte a tutto questo stupisce la posizione e l’atteggiamento della dirigenza scolastica che al momento non ha individuato una soluzione efficace e soprattutto non dà segnali sulla volontà di farlo anche nel prossimo futuro.

I genitori degli alunni vogliono, con questo comunicato, manifestare il loro forte disagio per la situazione descritta, e chiedere con forza, a chi ha il compito della dirigenza scolastica, dati anche i poteri che la legge gli attribuisce, che si attivi in maniera rapida e incisiva per porre fine in maniera positiva alla questione.

I genitori degli alunni della classe 2° B della scuola primaria di Chiusi Scalo

 

 

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4 risposte a La buona scuola è lontana

  1. Victoria P. scrive:

    Anche io come mamma mi sento indignata con tutta questa situazione che sobre tutto daneia i nostri. Figli,

  2. Claudia S. scrive:

    Dopo un anno e mezzo in questa situazione da mamma coinvolta nella vicenda non posso che rimarcare tutto lo sdegno, la delusione ed il dispiacere che proviamo per questa vicenda noi genitori ed i nostri bambini!

  3. roberto donatelli scrive:

    Cosa ci si aspetta quando una scuola ha un cartello con questa scritta: “Scuola promotrice di salute”…..spero che almeno gli ospedali insegnino cultura ed educazione!….segno dei tempi in cui ci troviamo.

  4. Luca Scaramelli scrive:

    Da almeno 25 anni questo paese è governato per lo slogan, con i titoloni e i proclami, molti sono i boccaloni che abboccano, soprattutto chi vive la realtà del proprio particolare e non deve confrontarsi con i disservizi della pubblica amministrazione. Malgoverno nazionale, ma anche cattive amministrazioni locali e scarsa predisposizione ad assumersi le responsabilità da parte di chi ha ruoli dirigenziali.

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