di Rita Fiorini Vagnetti per la Lista Civica “I cittadini per Chiusi”
Leggo con attenzione la riflessione della Lista Primavera con la quale ho condiviso, pur nelle rispettive diversità, i momenti critici all’interno del Consiglio comunale che ci hanno indotto, alla fine di giugno, ad assumere le dimissioni da parte loro e l’auto-sospensione dai lavori consigliari da parte mia.
La mia posizione è stata consapevolmente decisa proprio nella speranza che cambiasse la situazione all’interno della maggioranza. Una maggioranza “manipolata” dai giovani amministratori che hanno eluso la volontà di quegli elettori che si erano chiaramente espressi 5 anni fa, indicando quale Sindaco e quale maggioranza volessero. Ciò non è avvenuto e io ho atteso fino all’ultimo Consiglio prima di riprendere la mia posizione di opposizione, partecipando ai lavori consigliari. Perché ora e non prima? In Consiglio, giovedì scorso, ho ben spiegato le ragioni del mio rientro, condiviso con esponenti della mia Lista e sostenuta dai “ chiusini” ai quali ho comunicato la mie motivazioni per ri-prendere i lavori consigliari.
La lista con la quale sono stata eletta “I Cittadini per Chiusi” è una formazione non legata a movimenti politici o a ideologie di partito. Vuole parlare alla gente, a quella che incontri nel quotidiano per partecipare alle loro problematiche, per ascoltare e insieme evidenziare le necessità del paese e del territorio nel suo insieme. Da questo e dai loro preziosi suggerimenti è scaturita la mia azione in seno al Consigli comunale. La lista ottenne oltre il 7% dei consensi e questi ho rappresentato anche davanti a una maggioranza, non favorevole e sorda a proposte incisive, costruttive e anche critiche quando necessario.
L’Amministrazione ha promesso molto e mantenuto poco.
Molte delibere non hanno tenuto conto delle concrete necessità del paese e della gente, che in buona parte, e forse con ragione, si è disamorata della partecipazione pubblica. Questo, “cattivo servizio” per la cittadinanza, ritengo debba essere un atteggiamento da ribaltare. Si può ancora e si deve fare qualcosa di valido, di diverso, di realizzabile, cambiando la visione del sistema di progettazione e di programmazione: una diversa visione della “governance” di Chiusi. Per non tradire fino in fondo la fiducia che gli amici mi hanno concesso permettendomi di essere eletta, ho ritenuto giusto rinunciare alla mia forma di protesta, ri-tornando a svolgere anche se per il breve tempo, il mio ruolo istituzionale, all’interno del Consiglio.
In questo periodo di assenza, non ho dimenticato il mio ruolo e anche dall’esterno mi sono interessata di quanto veniva discusso e deliberato.
Ho forse potuto fare un’analisi più consapevole senza l’euforia dei dibattiti spesso improduttivi all’interno del Consiglio e sono riuscita a meglio entrare nei problemi dei cittadini.
Ricordo ai più distratti che le prerogative di un Consigliere comunale non si esauriscono nella partecipazione alle sedute dell’organo a cui si appartiene ma contemplano lo svolgimento di tutta una serie di iniziative individuali di carattere propulsivo, conoscitivo e di controllo così come “espresso dalla magistratura”.
Pertanto, pur non rinnegando quanto deciso fino a questo momento e continuando a stigmatizzare i comportamenti della maggioranza, ho ritenuto che, in prossimità di decisioni determinanti per il futuro del paese, come il Piano Operativo e con la discussone del documento più importante del Consiglio comunale, il Bilancio, fosse mio dovere, avendone facoltà, di essere presente e dire ancora la mia. A livello personale, propositivo e senza il clamore degli annunci e delle faraoniche creazioni.
E’ campagna elettorale? Forse si, se la intendiamo come momento di partecipazione democratica senza la presunzione o l’ambizione di essere i primi, per forza o come qualcuno prima di me ha detto per “tigna”. Al di là delle dietrologie di coloro che non comprendono il mio atteggiamento, ribadisco che, come riferito in Consiglio, poter esprimere il mio pensiero e poter contribuire al confronto e alla conseguente valutazione, è già una vittoria e non solo per la democrazia; il resto verrà poi, come è sempre accaduto!
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