La scelta dei candidati a Roma e a Chiusi

votoconsapevoledi Paolo Scattoni

Non so a voi, ma quello che mi ha colpito della poco commendevole (per usare un eufemismo) vicenda delle primarie a Roma è l’assenza di una riflessione sui dati. Tre anni fa ci furono 102.000 cittadini romani che andarono a votare. Ci furono furibonde polemiche sulla partecipazione di poche centinaia di rom, ma il dato politico fu chiaro. Le vinse Ignazio Marino che si aggiudicò più della metà di quei voti. In quelle di domenica, anche includendo alcune centinaia di schede bianche inserite per far numero il numero dei votanti è stato di 45.000. Alcune migliaia in meno dei voti presi dal solo Marino nelle precedenti. A questo punto c’è una certezza abbastanza ovvia: il PD in soli tre anni ha perso per strada più di 50.000 militanti e simpatizzanti. Quello che meraviglia è l’assenza di una riflessione sui media su chi potrebbero essere quei 50.000. Sono prevalentemente persone che esprimono un giudizio negativo sull’amministrazione Marino, oppure sono cittadini che invece esprimono una condanna su come è stata fatta finire quell’amministrazione. Io propendo per la seconda. Portare consiglieri PD e di destra da un notaio per sfiduciare il sindaco, invece di farlo in pubblico in Consiglio comunale è un insulto alla democrazia.

Qui a Chiusi le primarie non ci sono state e non ci saranno. Sembra che tutte le forze politiche che potrebbero partecipare alle lezioni non vogliano consultare i cittadini, ma soprattutto non sembra delinearsi un confronto sui programmi. Sembra che tutto si debba ridurre alla credibilità dei candidati: “ci conosciamo tutti e allora i contenuti contano poco”. È un ragionamento che mi convince poco. A me per esempio farebbe piacere che i candidati si esprimessero chiaramente sull’accesso agli atti, sul controllo collettivo su quello che succede nel palazzo comunale. Mi piacerebbe che qualcuno di impegnasse esplicitamente che i processi della decisione facessero riferimento a una conoscenza pubblica e organizzata perché tutti la possano consultare. Per ora su questo ho sentito poco o niente.

Post scriptum. Il cosiddetto documento Zagrebelsky sulla riforma costituzionale è ora a disposizione può essere sottoscritto. Io l’ho fatto. La petizione è rintracciabile su: https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/15366a25839054b4

Personalmente sono anche disponibile a impegnarmi in un comitato per il no qui a Chiusi.

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