Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione con il mio solo voto contrario: quello dell’opposizione della lista civica “I cittadini per Chiusi”.
Troppo facile, prevedibile, scontato e semplicistico, l’atteggiamento dei consiglieri di maggioranza che hanno partecipato all’illustrazione del programma di bilancio con la solita “prosopopea” di chi, con le dovute eccezioni, non ha “dubbi”, avvalendosi del diritto-privilegio dei numeri
Senza accettare alcuna considerazione, alcun suggerimento contrapposto. Ad un certo punto si e’ interrotta quella falsa idilliaca atmosfera di un consesso coeso, compatto che ha evidenziato la vera anima della sinistra che, in questo momento, governa il paese: “o con loro o contro di loro”. Film del resto gia’ visto!
Ho fatto ovviamente presente qualche vulnus, qualche disarmonia nell’impostazione del bilancio che non mi ha consentito, ammesso che ne avessi avuto l’intenzione, di votare a favore. Estrema mia contrarietà anche al la legge di stabilità che, in tema di tassazione locale, spero,non riservi sorprese in itinere. Prima di qualsiasi decisione, forse,sarebbe stato meglio soprassedere per evitare eventuali delusioni ai cittadini di Chiusi .
La parte che più mi ha lasciato perplessa inoltre è stata la dichiarazione che : il bilancio del 2016, in fondo, e’ una continuazione delle precedenti amministrazioni; una sorta di ipoteca per l’amministrazione che uscirà dalle nuove elezioni comunali; una sorta di testimonial, di lavoro gia’ predisposto per “facilitare” l’operato futuro.
Ma siamo sicuri, e questa e’ stata la mia obiezione principale, che la nuova amministrazione avrà lo stesso spirito, la stessa visione politica-amministrativa? Non potrebbe cambiare a seconda dell’attenzione e della volontà di chi predisporrà e leggera’ il nuovo bilancio? Ci potrebbero essere, cioè, diverse e varie interpretazioni e una diversa visione politica-amministrativa della gestione della “cosa pubblica”
Come una macchina da guerra senza freni, molti progetti per investimenti, molte proposte di “aperture di credito” per iniziative nascenti commerciali ed aziendali che dovrebbero rilanciare l’economia del paese e la sua immagine. Sempre che ci siano davvero le coperture finanziarie!
Non ritengo che questa sia la strada giusta! Ritengo che continuare ad incrementare il sistema delle attività commerciali non sia, in questo momento, un asso vincente. In una fase di stagnazione si rischia di deprimere quelle gia’ esistenti. “aprirne una per farne chiudere un’altra” non e’ un oculato “modus agendi” del buon padre ed amministratore di famiglia e, a maggior ragione del “denaro pubblico”
Non sarebbe meglio incrementare, sostenere quelle che sono gia’ patrimonio cittadino e che non sembrano , in alcuni casi, essere proprio in buonissima salute? Per raggiungere l’ obiettivo del famoso salto di qualità, a mio avviso, si dovrebbe ripartire da due punti fondamentali: il rilancio economico e la programmazione di una forma di turismo che possa garantire, nel paese, presenze in numero consistente e continuativo.
Abbiamo e stiamo perdendo tempo. È necessario predisporre un piano di azione a largo raggio, programmando iniziative coordinate e strutturate in un progetto che dia e crei valore. Del resto per usufruire anche di fondi comunitari europei e’ indispensabile presentare e lavorare su progettazioni di spessore ed avere investitori interessati e credibili come emerso anche dallo stesso convegno “il piano junker e il ruolo del credito operativo” , realizzato, ultimamente, a Chiusi. Pensiamo ai 40 milioni di euro, come affermato dal presidente Rossi, persi perché non utilizzati
I punti approfonditi nel bilancio di previsione di rilevante importanza per il miglioramento della qualità della vita del paese sono, in buona sostanza, quelli ovviamente canonici: Sociale-turismo-servizi-sport. Sfido qualunque paese che non sia il nostro a non impegnarsi in tali obiettivi. Sarebbe da sprovveduti, fuori dalla realtà! Ciò che conta nell’interesse dei cittadini è il contenuto, la sostanza, non solo il metodo della previsione e della speranza
Certo che la Signora Fiorini di coraggio ne ha da vendere! Si ripresenta ora,con le elezioni a portata di mano,per dirci quello che bisogna e,bisognava fare ! Ma in tutto questo tempo che ha fatto,dove era ? Aveva deciso di astenersi dal partecipare ai consigli comunali nel momento in cui era rimasta la sola della minoranza. Allora doveva farsi sentire. Allora doveva denunciare il dissenso,dai banchi dell’opposizione. Ora bisogna che spieghi, a chi l’aveva votata, il perchè di certe scelte. Certo, si dice che chi le aveva data fiducia alle scorse elezioni,stavolta si asterrà. Arrivati a questo punto bisogna capire che c’è e c’è stato,un tempo per ” vivere ” e uno per capire che bisogna farsi da parte,magari dando una mano ai giovani che si vogliono misurare con antagonosti politici. La politica non deve essere intesa,almeno a livello comunale,come una cosa personale,tanto per fare,tanto per impiegare un po di tempo. Oggi la politica si fa sulle barricate,piccole,ma sempre barricate sono,contro l’arroganza dei ” Sinistri ” che da presuntuosi credeno di fare bene combinando disastri. Oggi l’opposizione deve solamente portare a conoscenza di tutti le ipocrisie le piaggerie i disastri e gli sprechi di questi amministratori che vengono ” istigati ” da forze maggiori. La politica continuerà ad essere una cosa seria e non un passa tempo ? Tra poco lo vedremo !