Due post al prezzo di uno. Due argomenti che sembrano lontani fra loro, ma che invece qualche connessione ce l’hanno. Sabato sono andato a Terni con Teodor Ariton. Ha vinto un premio da 400 euro per la creazione di un endoscopio per esplorazioni anche per l’archeologia che verrà presentato al Terni Maker Festival in 7 maggio prossimo. Si trattava di stabilire quali pezzi da acquistare con il premio. Teodor poteva andarci da solo, ma avendo io messo il carro alla salita non potevo esimermi. Ma è stato un sacrificio ripagato dall’ambiente che ho visto. Intanto la sede dell’HackLab ospitato nel centro CAOS (Centro Arti Opificio Siri), una delle più antiche ferriere italiane (fine Settecento).
Un gruppo dei maker ha uno spazio abbondante pieno di oggetti costruiti dai soci del . Venerdì sera stavano finendo di preparare per un laboratorio da tenere il giorno dopo per bambini da 8 anni in su volto alla costruzione di “robot per disegnare” da governare tramite Scratch, un semplice linguaggio di programmazione per i bambini. Hanno fornito informazioni utili anche per il nostro Laboratorio Ambiente che si sta consolidando. C’è da chiedersi se una rete fra queste esperienze non ci possa aiutare.
Laboratorio Ambiente è un sito nato e sviluppato nell’ambito di un’iniziativa finanziata dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana.
Proprio per l’Autorità il giorno dopo sono andato a Poggio a Caiano dove cittadini ed esperti discutevano del progetto di una nuova pista aeroportuale a Peretola lunga 2400 metri. Un progetto che costerà svariate centinaia di milioni di euro e che non è mai stata portata alla discussione dei cittadini.
Senza il supporto della nuova proprietà degli aeroporti toscani di Pisa e Firenze e nel silenzio assordante dei media (Repubblica, Corriere, TG3 etc.) tre comuni con l’aiuto di esperti e comitati cittadini supportati dall’Autorità per la partecipazione stanno portando avanti un progetto partecipativo che vale la pena conoscere. In tre settimane il sito del progetto conta quasi 9000 visitatori.
Scratch è un linguaggio che può essere utilizzato anche per programmare gli sketch di Arduino – S4A è una versione modificata di Scratch 1.4 per Ubuntu, ma esiste anche Ardublock, che gira su windows -, tanto per confermare la tesi di Alonzo Church 🙂
Alcuni amici insegnanti di matematica lo hanno inserito come bonus nei corsi che fanno di problem solving. Personalmente lo trovo troppo grafico – sai che detesto le icone e tutto quanto “nasconde” e virtualizza il mondo circostante 🙂 -, però devo ammettere che ha delle potenzialità enormi. Proverò a convincere mia figlia a “giocarci” un po’. Chissà che, per interposta persona, non riesca a piacermi.
Enzo (Sorbera) sono d’accordo. Ho potuto vedere preparativi dei due (credo fossero loro) per un laboratorio con bambini dagli 8 anni a crescere. In questi caso si trattava di robot che disegnano (https://www.youtube.com/watch?v=SPnnuo1cDFk). I bambini li avrebbero programmati utilizzando un linguaggio a loro adatto: SCRATCH.
Probabilmente fra quei bambini ci saranno futuri maker che non avrebbero scoperto la loro vocazione così precocemente o non l’avrebbero ma scoperta. Secondo me così si crea un ambiente innovativo e forse ci si potrebbe spendere qualche spicciolo di risorse pubbliche. Inutile predica, da quest’orecchio proprio non ci sentono.
Consiglio fortemente un “giro” anche solo virtuale al HackLab: sono davvero fantastici.
Al di là della partecipazione – che ha suscitato un po’ della mia invidia – di ospiti davvero qualificati come Giulio Moro e David Scaramuzza, l’entusiasmo che traspare dal sito è davvero coinvolgente. Hanno messo a punto una serie di “arnesi” che sono delle vere chicche.