Il 3 maggio si terrà l’inaugurazione dei famosi locali di via della Villetta, ex laboratori del Professionale. Una parte sarà dedicata a palestra, l’altra, che nel periodo in cui era facente funzioni di sindaco il geometra Bardini era stato previsto dedicare a laboratori per l’Istituto Valdichiana, invece, è stata destinata a sala per conferenze.
Personalmente ho già espresso critiche a questa scelta, ripetutamente, anche su Chiusiblog ma, ovviamente, non sono stato ascoltato, rimango comunque convinto che chi ha portato avanti questa opzione abbia avuto a cuore altri interessi piuttosto che quelli della scuola. Ritengo che questo spazio sarebbe stato naturale collocazione per un fab lab (per chi non conoscesse il significato del termine penso sia sufficiente leggere la parte finale dell’articolo) aperto al territorio, oltre che alla scuola, naturale prosecuzione di “Laboratorio Ambiente”. (http://open.toscana.it/web/laboratorio-ambiente) (https://www.facebook.com/LaboratorioAmbiente.Valdichiana/?ref=aymt_homepage_panel)
Sarebbe interessante sapere quanto costerà arredare la sala, scommetto che con poco più si sarebbe potuto acquistare almeno parte del necessario per avviare il fab lab di cui ho detto prima. A Chiusi, ho letto, si intende realizzare uno spazio per favorire l’insediamento di start up, non so se questa scelta sia la conseguenza di manifestazioni di interesse, di richieste specifiche o se serva semplicemente come attrazione. In ogni caso, perché non essere partiti proprio da uno spazio attrezzato dedicato all’innovazione in prossimità della scuola?
Ho trovato casualmente una iniziativa che dovrebbe essere portata avanti nel Nord-Est, penso possa servire di aiuto a comprendere, valutando anche un diverso modo di ragionare e di operare:
“INNOVAZIONE NELLE SCUOLE. Come nasce, oggi, l’innovazione? Nasce non solo dalle nuove tecnologie, ma soprattutto dalla possibilità di condividere esperienze, macchinari, risultati.
Un fablab è tutto questo: un laboratorio di prototipazione aperto a tutti, in cui la tecnologia è collaborativa e, soprattutto, diffusa. Un po’ come le botteghe di un tempo, vero nodo di un’economia locale, in grado di unire tutti gli attori di un territorio. Il cuore del fablab è la stampante 3D, una tecnologia che permette di innovare i processi produttivi velocizzando senza precedenti la prototipazione e personalizzando a più livelli i prodotti che un’azienda può offrire. Per vincere questa sfida dobbiamo puntare sulle nuove generazioni. I veri protagonisti di questa rivoluzione saranno i giovani che oggi si formano nelle scuole e che saranno una risorsa per le nostre imprese.
Costruire un fablab in ogni istituto superiore permette di formare gli studenti prima ancora che essi si affaccino al mondo del lavoro. Ma non solo. Introdurre la manifattura digitale a scuola vuol dire creare un laboratorio di ricerca per le imprese e gli artigiani, un passo fondamentale per la crescita di un territorio… “Per costituire un fablab è necessario innanzitutto uno spazio fisico che sia facilmente accessibile da tutti. All’interno non possono mancare dotazioni minime quali una stampante 3d a filamento, una macchina taglio laser, schede Arduino e accessori elettronici vari oltre a strumenti tradizionali” (http://www.fablabascuola.it/il-progetto.html)
L’indicazione di Alessandro (Fedi) credo sia di assoluto buon senso, sia nel metodo che nella forma.
I ragazzi hanno dimostrato di saperci fare, è bene che imparino anche a confrontarsi con le istituzioni cittadine.
Per quel che vale hanno il mio sostegno.
Il commento di Alessandro Fedi arricchisce la ricostruzione che ho cercato di fare in un commento al post dell’ex preside Fiorini. C’è stato un momento in cui due rappresentanti di classe hanno fatto presente il problema.
Non so se domani gli studenti si faranno sentire. Certamente debbono essere loro il soggetto principale di questa scuola. Quello che abbiamo visto in Laboratorio Ambiente ci dice che vale la pena investire in questa scuola. I loro progetti sono il segno di buone intelligenze che aspettano soltanto di essere valorizzate.
Credo che i ragazzi della scuola abbiano una buona occasione per farsi sentire. Domani, all’inaugurazione, i rappresentanti degli studenti dovrebbero alzare la mano e chiedere l’utilità di quell’opera a fronte delle varie attività che la scuola sta svolgendo e che richiederebbero ulteriori spazi, così come dovrebbero chiedere cosa pensano di fare riguardo il potenziamento dei laboratori che, come si evince dai commenti precedenti, dovevano essere ubicati nei vani attuali solo in via provvisoria. Io ed Enrico Lucioli, in qualità di rappresentanti dei genitori della classe frequentata dai nostri figli, già due anni fa chiedemmo formalmente che l’uso della ex villetta fosse destinato a laboratori sia alla Dirigente Scolastica che all’allora Sindaco Scaramelli dal quale fummo ricevuti. Chiedemmo con una lettera anche l’appoggio degli altri genitori ma probabilmente la scuola viene considerata più un parcheggio che un’opportunità per i figli e ci fu in risposta un silenzio assordante. Ora tocca a voi studenti, se avete a cuore il vostro futuro e la vostra scuola fatevi sentire. Domani la cerimonia serva per dare risposte e non per fare passerelle. Ho sentito che ci sarà un’esibizione di droni, ecco, dopo aver alzato i droni alzate le mani e chiedetegli perchè quegli apparecchi non si possono costruire in quei locali.
Possibile che non esista nel NUOVO (si fa per dire) consiglio provinciale un volenteroso consigliere che ci possa raccontare questa incredibile storia?
Caro Teodor (Ariton), quello che sta emergendo è che quegli spazi sono stati SCIPPATI al professionale. Quella sala convegni verrà utilizzata dalla scuola elementare-media e dal professionale. Se così fosse sarebbe un segnale davvero inquietante. Ricordo quando quella scuola la frequentava mio figlio, quindi siamo ai primi anni 2000 e la preside di allora (la professoressa Fiorini) disse a noi genitori che quella era una misura provvisoria. Il trasferimento dei laboratori in una spazio sacrificato nel seminterrato della scuola sarebbe stato provvisorio perché i vecchi laboratori dovevano essere ristrutturati. Ora abbiamo visto in cosa è consistita la ristrutturazione.
Sarà interessante ricostruire questa penosa storia. Non è inutile capire di chi è stata la responsabilità della decisione soprattutto in prossimità delle elezioni quando si deve decidere su chi ha operato bene e chi invece non merita la nostra fiducia.
Salve a tutti. In qualità di maker di Chiusi ed ex alunno dell’Istituto professionale Marconi e non mi vergogno affatto di questo, voglio dire che non é veramente ammissibile la negazione di un fab Lab all’interno della nostra città per fare un’aula magna(e dalla mia esperienza all’interno della scuola) veramente INUTILE visto che verrà utilizzata forse 7 volte nell’arco di un anno scolastico. Quindi per finire voglio ringraziare i responsabili di questa decisione per l’ennesima cosa inutile all’interno del nostro comune.
Caro Luciano (Fiorani) il popolo plaude festante, ma forse per diversi motivi. C’è chi si allinea sempre con il potere per vocazione e chi perché non adeguatamente informato. Nel silenzio assordante dei mezzi di informazione online e cartacei la questione venne sollevata in questo blog. Di nuovo l’archivio (che sempre sia lodato) ci viene in aiuto.
A fine agosto 2012 Carlo Giulietti pubblicò un post che ci fece scoprire il problema che era sino allora rimasto “coperto”. Vi si diceva che maggioranza e opposizione su quel tema erano rimasti silenti. Vi fu un dibattito con 17 interventi.
Qualche giorno dopo Giorgio Cioncoloni pubblicò un altro post per dire che l’opposizione non c’entrava. Seguirono 8 commenti in cui alcuni (io compreso) mettevano in dubbio quella lettura. Poi un bel post dell’assistente di laboratorio Paolo Salvadori che spiegava chiaramente il danno che si stava facendo. Un post seguito da 20 (dicasi 20) commenti. Un po’ di gente non ha plaudito felice. La politica non ha però seguito. Maggioranza e opposizione si sono accontentate e oggi si inaugura. Dopo tanti dati di fatto permettetemi un’illazione. La cazzata dell’albergo aleggiava sin da allora e ad alcuni pure in Consiglio non dispiaceva. Sempre in silenzio. Uno stile che non ci appartiene.
E’ chiaro che è stato fatto un danno alla scuola e alla città. Ma finché il popolo plaude festante…
Già, davvero un mistero! Una scuola tecnica ha bisogno di laboratori. Ha un bello spazio per questo, ma quei laboratori vengono trasformati in una sala convegni o aula magna che dir si voglia. L’aula magna la si utilizza poche volte in un anno e quella attuale (utilizzata anche come spazio per gli insegnanti) ha per ora funzionato adeguatamente. La nuova sala convegni poi è a poche decine di metri da quella di San Francesco.
Sono così nate molte ipotesi compresa quella di trasformare la scuola in un lussuoso albergo e quindi la sala convegni fosse pensata in quella prospettiva. È un idea così stupida che magari qualcuno l’ha pensata davvero.
Quello che ipotizza Carlo (Giulietti) di un utilizzo per un FabLab o magari anche un co-working sarebbe un disegno razionale. I servizi della scuola (p.e. quello di portineria) potrebbero servire egregiamente allo scopo. Mentre invece un servizio di reception e segreteria pensato per start up negli spazi della antica Casa del leggere e dello scrivere sarebbe probabilmente troppo costoso.
Questa è una storia che merita di essere seguita da vicino a cominciare dalla solita inaugurazione a fini elettoralistici.