Nell’ottobre scorso sono stati pubblicati cinque post che ebbero allora molti lettori (più di 1500 visite) e commenti (41). Iniziò allora il dibattito un post di Luciano Fiorani “FONDAZIONE ORIZZONTI: profondo rosso 9 ottobre”, seguito il 12 da un altro post di Paolo Scattoni ( Bilancio Fondazione Orizzonti: tre domande a interlocutori privilegiati). A ruota seguirono quelli di Bruna Cippitelli (Meetup 5 stelle: Fondazione Orizzonti solo uno dei tanti disastri) Giorgio Cioncoloni (Considerazioni sulla posizione della presidentessa di Orizzonti e Alessandro Bologni ( Fondazione Orizzonti: un po’ più di conti 18 ottobre)
Rileggere post e commenti non farebbe male in periodo elettorale. Io ripropongo lo stralcio del mio post con le tre domande che ponevo allora.
Ecco allora prima domanda. È rivolta ai mezzi i informazione. Perché questo silenzio? Gli stessi organi di informazione, guidati da professionisti a tempo pieno, sono stati molto tempestivi nel pubblicare recensione sempre entusiastiche o al massimo con modesti distinguo. La seconda domanda è rivolta ai nostri politici locali. In agosto su questo blog l’argomento è stato molto dibattuto. Un articolo di Luciano Fiorani e uno di due giorni prima ricevono 34 commenti e ben 650 visioni di pagina nel mese di agosto. Poi è seguito un altro post che sintetizza lo stato del dibattito con le opzioni sulle quali scegliere . Il silenzio dei politici (di maggioranza, ma anche di opposizione) è stato assordante. Allora la domanda è: di fronte a questo disastro e in previsione delle elezioni di primavera non sarà il caso i rispondere? Vedete voi. C’è poi la terza domanda che rivolgo a presidentessa e consiglieri di amministrazione della fondazione Orizzonti. È possibile avere il bilancio 2015 pubblicato in tempi brevi (entro fine marzo 2015) in modo che se ne possa discutere in occasione delle elezioni?
Debbiamo riconoscere che almeno alla terza domanda si è data risposta. Soddisfacente o insoddisfacente sarà oggetto di dibattito Il bilancio consuntivo c’è e quindi ne possiamo discutere. Pubblico la tabella più significativa
Non so praticamente niente di bilanci e quindi non sono in grado di capire la voce di entrata “Parte straordinaria e finanziaria”. Inoltre il contributo del Comune non è distinto da quella degli sponsor. Diciamo che in una lettura ottimistica per noi contribuenti possiamo ipotizzare che il Comune abbia contribuito per 180.000 euro? I risultati hanno giustificato quella spesa?Personalmente ritengo di no. Ma questo è un argomento per il dibattito elettorale.
Nel frattempo è comunque emersa una quarta domanda. L’ha formulata Marco Lorenzoni su Primapagina. Se la presidentessa della Fondazione e la segretaria artistica sono candidate alle lezioni questo implica una riorganizzazione delle cariche e magari una ristrutturazione? Elemento di conoscenza utile per gli elettori, ma anche su questo manca una risposta.
Nel commento di Luciano trovo una parola che condivido pienamente: ‘..in una città pietrificata’. Più che pietrificata direi menefreghista cioè – io sto bene che me ne importa di Orizzonti o di quello che fa il Comune?- Forse il ‘ benessere’ è un male, non dovrebbe esserlo, ma sembra proprio di si.
Alle domande di Luciano Fiorani la risposta non è necessariamente il No. Anzi Chiusi, per varie ragioni – non ultima la “centralità etrusca” ma non solo – potrebbe rimodulare la sua attivazione culturale, con funzione attrattiva verso il turismo culturale oltre che quello territoriale. In questo caso la risposta alle domande sarebbe, Si. Nel mezzo sta quindi il COME, si fa. Il cambio della guardia degli ultimi anni ha sancito una maggiore autoreferenzialità politico-istituzionale. Al ruspante e tutto sommato concreto festival di Rutelli, si è sostituito quello più colto e furbo di Cigni, orientato principalmente al consenso tra gli addetti ai lavori. D’altronde lo stesso Cigni cucina con gli ingredienti che ha e, in fondo, fa bene a farsi gli affari suoi. Che fine hanno fatto le infrastrutture e il progetto organico ? Ovvero tutta la panna montata di Chiusi Promozione? Nemmeno l’ombra. Piuttosto che fare il bene della città, si pensa alla sopravvivenza politico-elettorale. Ho conosciuto Chiusi abbastanza e credo francamente che al momento non ci siano energie lucide in grado di reagire a questo stato di cose, temo nemmeno tra i ranghi delle esauste opposizioni…..
Scandalo era e scandalo resta. Il pareggio di bilanci dovuto al cospicuo “contributo governativo”, non sposta di una virgola il problema di fondo: serve a Chiusi una Fondazione Orizzonti? E’ giusto che il comune spenda tutti questi soldi per una sola manifestazione e di quel tipo?
Secondo me no. Dobbiamo cominciare a ragionare seriamente su cosa intendiamo per cultura e quali risultati vogliamo ottenere con i soldi spesi.
Il dire che il Festival è di qualità e che l’obbiettivo è portare gente a Chiusi non significano niente.
Comincio però a pensare che certi ragionamenti, seppur indispensabili, siano ormai al di sopra delle nostre forze. E’ giusto continuare a provarci ma in una città pietrificata non è uno scherzo.