Senza polemiche, non da noi sollecitate, vorrei puntualizzare, a proposito del voto espresso il 5 giugno dai cittadini di Chiusi. Un’analisi serena, equilibrata, seria e realistica, non può imputare la sconfitta del centro destra, ad una lista civica, nella fattispecie “I cittadini per Chiusi”.
Noi abbiamo svolto una campagna elettorale prudente, serena, senza pregiudizi, volutamente fuori dai partiti e senza progettare o programmare manifestazioni pubbliche. Non abbiamo avuto la presenza di big nazionali e non abbiamo quindi beneficiato di maggior visibilità e attenzioni da parte dei media e degli elettori.
Abbiamo fatto questa scelta poiché siamo convinti che dovevamo presentarci così come eravamo, persone al di fuori dei movimenti politici, solo rappresentativi di varie categorie sociali e lavorative, con un programma che si è avvalso dell’esperienza acquisita dalla sottoscritta.
La mia attività, all’interno del Consiglio comunale nei 5 anni di mandato passati, fa storia poiché è verificabile e valutabile. Le proposte o le critiche alle carenze o alle discordanze dell’amministrazione di sinistra uscente, sono documentate con risposte immediate, con mie dichiarazioni e con i voti contrari.
I chiusini hanno comunque scelto ancora di appoggiare e far vincere una sinistra che mai sarà responsabile, in toto, del futuro di Chiusi, nel bene e nel male.
Non ci sono all’orizzonte altri leader emergenti, i movimenti politici, anche quelli tradizionali, sulla piazza hanno fatto ” flop”. Non è una consolazione, è solo una certezza. E una certezza è anche quella che Chiusi non vuole cambiare, E’ ancorata ai vecchi schemi ideologici che non consentono spazi di azione se non ben limitati e improduttivi.
Chi non vede che la responsabilità di questo va oltre la dispersione dei voti, a causa della presenza di più liste, non fa un’analisi politica consapevole.
Le ragioni sono più profonde, serie e articolate. La chiave di lettura non può essere così riduttiva e poco lungimirante. Sarebbe un errore politico imperdonabile, anche per il futuro. La legge elettorale non ammette prove di appello: chi vince governa e chi perde deve fare l’opposizione, ognuno a suo modo e secondo i propri mezzi di comunicazione e di esposizione.
Bisogna farsene una ragione e, per chi ne ha voglia e tempo, verificare i veri motivi dei “propri fallimenti” e porvi rimedio.
Le liste civiche non sono una “diminutio”
“In rete e in collegamento” potrebbero, a mio avviso, fare molto e meglio, valorizzando le risorse umane che sicuramente non mancano, se si sa ben guardare e scegliere.
Eh sì cara Signora Fiorini, questa volta propendo molto di più dalla parte dell’impostazione di Scattoni.Non è facile avere una lettura esatta dei flussi ed ogni volta che ognuno dice una cosa se ne può contrapporre un altra quasi di ugual misura contraria, ma la destra estinta dove crede che abbia riversato almeno per una parte i suoi voti? Signora, come vede siamo in molti a criticare il PD ma quando siamo al dunque-tranne coloro che a destra o sinistra sono più vincolati ad un voto ideologico- non sono mica ”grulli” e sanno bene in quale direzione sia la panacea : il concone.
”La natura è natura” signora, ed anche il titolo che ha dato Paolo Scattoni al post mi sembra azzeccato.
Vorrei dare un modesto consiglio. Quando si polemizza è sempre bene mettere un riferimento, altrimenti il lettore rischia di non capire. In questo caso forse la professoressa Fiorini intendeva rispondere a un passo di un recente articolo di Marco Lorenzoni su Primapagina:
“La destra invece è scomparsa. E questo è il terzo dato. Mentre in buona parte d’Italia dove si è presentata unita ha avuto un buon riscontro, a Chiusi nonostante fosse unitissima (sulla carta e sulla scheda) ha ottenuto il peggior risultato della storia. Il minimo storico. E’ emigrata altrove”.
Non tutti quelli che leggono Chiusiblog leggono anche Primapagina e viceversa. Se anche lo fanno non è detto che lo facciano nella sequenza giusta per capire la materia del contendere.
Sul contenuto debbo essere per forza d’accordo visto che nel 1994 sono stato, nella storia del consiglio comunale di Chiusi, il primo consigliere eletto senza insegne e appoggi di partito.