Quello che penso del professionale in forma di lettera aperta

email-icondi Paolo Scattoni

Rispondo al post precedente della professoressa Fiorini. Credo valga la pena, a chiusura dell’anno scolastico e a fine esami, di approfittare di questa occasione per aprire un serio dibattito sulla funzione della scuola media superiore a Chiusi. Io ho da offrire poco, lo spazio sul blog e poco più. Il poco che so lo offro in forma di lettera aperta.

 

Gentile professoressa Fiorini,

la ringrazio per il contributo e per l’interessante citazione dell’indimenticato giornalista e politico Federico Orlando. Visto che mi cita vorrei commentare con un po’ di spazio. Non ho motivo di contestare i meriti che lei giustamente rivendica. I risultati della maturità professionale di quei ragazzi sono anche il frutto di quel lavoro. Mi permetta però di evidenziare un punto, che ebbi modo di esprimerle spesso e anche vivacemente anni fa quando ero rappresentante dei genitori per la classe meccanici di mio figlio Emilio.

Il professionale per meccanici ed elettrici ha avuto una considerazione diversa rispetto agli altri corsi (Ragioneria, Geometri e Alberghiero). L’istituto Marconi è stato visto all’esterno come il rifugio per studenti meno dotati e talvolta disadattati. Troppo poco è stato fatto per rovesciare quella visione. Oggi i corsi per ragionieri e geometri sono in crisi in tutta Italia. Sul mercato del lavoro l’innovazione tecnologica ha fatto diminuire la domanda di ragionieri (ce ne vogliono meno e di migliori). La crisi per molti versi irreversibile dell’edilizia e mutamenti nella normativa (praticamente si va verso la laurea), ha falcidiato i corsi per geometri. Il settore della formazione professionale sta invece emergendo con forza mostrando tutte le potenzialità. A Chiusi, però, non ci si è completamente scrollati di dosso quella ingiusta nomea di scuola marginale. Per fortuna le famiglie degli immigrati hanno capito molto prima e molto meglio delle famiglie italiane. Oggi come l’anno passato il risultato migliore al Marconi è di due studenti rumeni (rispettivamente 96 e 87). Spero che per il futuro l’evidenza dei risultati prevalga sul pregiudizio. Per questo ho apprezzato i risultati pratici raggiunti ma anche l’avvedutezza di chi oggi apre la scuola verso l’esterno. Per i politici poi meglio il solito velo di pietoso silenzio.

La saluto cordialmente.

Paolo Scattoni

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