Chissà se ci saranno festeggiamenti per celebrare, il prossimo 21 novembre, il decennale della pubblicazione del bando comunale con il titolo “Asta pubblica per l’alienazione dell’immobile comunale, posto presso Porta Lavinia in Chiusi Città, denominato ‘Vecchi Macelli’, con destinazione residenziale turistico/ricettiva, commerciale e direzionale”. C’era tempo trenta giorni per presentare le offerte e il giorno seguente l’apertura delle buste e l’assegnazione. A quanto se ne sa l’assegnazione ci fu a poco più di 300.000 euro per 718 metri quadrati, come pure ci fu la firma della convenzione fra Comune e aggiudicatario. La convenzione prevedeva una futura destinazione d’uso residenziale, commerciale e ricettiva. Il bando prevedeva anche che a sei mesi dalla firma della convenzione il nuovo proprietario avrebbe dovuto come da bando “presentare un Piano di recupero per la ristrutturazione e il recupero funzionale del complesso edilizio, entro sei mesi dalla stipula del contratto. Il mancato rispetto di tale termine comporta una penale pari al cinque per cento dell’importo contrattuale”.
Si sa che il consigliere Cioncoloni presentò una interrogazione su questa vicenda, sui tempi di riscossione dalla alienazione e se si fosse provveduto alla riscossione dei circa 15.000 euro nel caso come sembra non si sia provveduto alla redazione del Piano di Recupero.
In attesa che questa vicenda riemerga come merita almeno dal punto di vista dell’informazione, prepariamo il vestito buono per le celebrazioni del 21 novembre.
Ho inviato a Paolo Scattoni i verbali dei consigli comunali del 31.8.2011 e 3.9.2013 con le interrogazioni presentate sull’argomento dalla lista Primavera e le relative risposte date dal sindaco.
Non so come Paolo Scattoni intenderà pubblicarli ma da quei verbali qualcosa si capisce, soprattutto l’intenzione della passata amministrazione di non fare niente per risolvere la questione che, per la verità, non era stata impostata bene fin dall’inizio in quanto il bando non conteneva nessuna garanzia per l’amministrazione pubblica nel caso in cui il privato non avesse costruito nei tempi stabiliti, salvo delle sanzioni economiche irrisorie, vista l’entità dell’interesse pubblico in ballo.
Questa vicenda pone con forza la necessità di trovare il modo per non disperdere il lavoro svolto in consiglio comunale dalla lista Primavera (o Primafava, come qualche imbecille analfabeta la chiama, secondo quanto mi viene detto, dal momento che io non leggo le stupidità, in forma secondo lui ironica, offendendo così non solo chi si è impegnato in nome di un interesse pubblico, ma anche chi l’ironia la persegue in maniera seria.
Per ora il verbo indagare è meglio lasciarlo da parte 😉 preferire informarsi. Ma l’azione è doverosa. La ricostruzione di Niccolò(Martinozzi) è ancora più incerta della mia. Intanto alcune operazioni possono essere fatte senza problemi e in pochi secondi. C’è un tecnico di buon cuore che faccia una visura catastale per sapere qual’è stata la proprietà dal 2007 a oggi? Se si tratta di una o più società qualcuno pratico in materia potrebbe fare una visura nel data base della Camera di Commercio. C’è poi lo studio presso gli archivi comunali a partire dalla delibera di consiglio del dicembre del 2005, quindi un anno prima dell’asta, e poi la sottoscrizione della convenzione (con gli obblighi per il nuovo proprietario) e la cessione. Verificare se la vox populi secondo la quale il Comune non abbia riscosso i circa 300.000 euro e la penale per la mancata presentazione del piano di recupero abbia un qualche fondamento.
Bisogna che qualcuno indaghi bene ! All’inizio furono presi degli accordi,poi furono trasformati in”Polizza di Fidejussione” che la proprietà avrebbe dovuto portare a garanzia dell’esucuzione dei lavori. Ci fu uno scontro tra me e Castellano in consiglio comunale proprio su questo ” anomalo ” cambiamento di intese !! Poi l’oblio !
Dico subito su quale informazione ho basato il mio post: il bando di Asta pubblica del 21 novembre 2006 che mi è stato gentilmente fornito da un ex consigliere. Questo è tutto quello che ho e in casi come questi non è consigliabile raccogliere la vox populi senza documentazione di archivio. Se qualcuno ne avesse bisogno non ho difficoltà a fare copia del bando. Poi ci sono 13 persone a Chiusi che possono ottenere l’informazione necessarie, sono il sindaco e 12 consiglieri comunali. Questo blog è pronto a pubblicare il risultato della loro eventuale ricerca. Per loro è cosa da poco, un oretta o poco più.
Indubbiamente un accesso agli atti è il modo migliore, ma dal momento che l’articolo l’hai fatto tu (anche se sotto forma di post) qualche informazione in più l’avresti dovuta dare. Fa parte delle regole di una informazione responsabile. Così, e il suggerimento di presentare un’interrogazione me lo rafforza, mi hai dato l’impressione che tu volessi “lanciare un sasso” senza esporti più di tanto .
Per esempio , conosci l’importo di aggiudicazione, e non sai chi fu l’acquirente?
Comunque sia la proposta dell’interrogazione mi sembra buona e visto che di fatto è già pronta, concordo con te che sarebbe bene che venisse presentata. Per quanto stà nelle mie possibilità mi adopererò perchè lo sia.
3) Se sia stato presentato il Piano di recupero e in caso contrario se si sia stata riscossa la penale prevista.
Inoltre INTERPELLA Sindaco e Giunta per conoscere quali azioni si intenda intraprendere per garantire il rispetto delle clausole contrattuali.
Certo caro architetto che si può fare di meglio. Basta fare una domanda di accesso agli atti e pagare 30 euro. La domanda la posso fare, ma perché non un’interpellanza di questo tipo:
Premesso che:
1) In data 21 novembre 2006 è stato pubblicato un bando per l’alienazione del complesso con la denominazione: “Asta pubblica per l’alienazione dell’immobile comunale dell’immobile comunale, posto presso Porta Lavinia in Chiusi Città, denominato ‘Vecchi Macelli’, con destinazione residenziale, turistico/ricettiva, commerciale direzionale”;
2) Che a seguito dell’asta l’aggiudicatario fu ….. (documentarsi) ;
3) Che l’aggiudicatario sottoscrisse la convenzione/contratto con il Comune in data ….. (verificare)
4) Che al punto 2.1 il bando obbliga il proprietario a: “presentare un piano di recupero per la ristrutturazione e il recupero funzionale del complesso edilizio, entro il termine di sei mesi dala stipula del contratto. Il mancato rispetto di tale termine comporta una penale pari al cinque per cento dell’importo contrattuale”;
5) che alla data odierna nessun intervento sembra essere avvenuto nei luoghi in questione.
INTERROGA Sindaco per sapere:
1) Se la proprietà in questione sia ancora nella disponibilità dell’aggiudicatario o nel frattempo sia stata ceduta;
2) Se il Comune abbia incassato la cifra indicata nel contratto di cessione;
3) Se sia stato presentato il Piano di recupero e in caso contrario CONTINUA…
Un articolo fortemente carente dal punti di vista giornalistico. C’è la notizia ma non c’è alcuna informazione, se non qualche indicazione vaga e direi … allusiva.
Dall’articolo non è chiaro se l’Amministrazione abbia riscosso i soldi della vendita. Li ha riscossi? Chi è l’attuale proprietario/i. Sono/è lo stesso che comprò e sottoscrisse la convenzione oppure in questi dieci anni l’immobile è passato di mano? e ancora: In questi dieci anni, è cambiato qualcosa rispetto alle condizioni previste nella convenzione per giustificare il mancato rispetto degli impegni assunti? Magari l’Amministrazione pubblica ha “cambiato le carte in tavola” non rispettando qualche clausola dell’accordo e quindi rendendo meno conveniente l’operazione? E se non è cambiato nulla, perchè l’Amministrazione non ha riscosso neppure la penale? Professore … lei sa e può fare di meglio. Ci informi ….