di Paolo Scattoni
A Chiusi il dibattito estivo quest’anno è stato un po’ più vivace del solito. La tradizionale discussione su Orizzonti è avvenuta in maniera più documentata e grazie anche la contributo di Paolo Miccichè, siamo finalmente arrivati al punto: quante risorse e soprattutto per che cosa? L’incidente politico (per la lista Possiamo) ci ha permesso di discutere sul demanio comunale e come rendere più trasparente la politica che lo riguarda. C’è stato un dibattito anche sulla politica passata relativa alle proprietà comunali e in primo luogo sulla vicenda dei Vecchi Macelli. Su questo positivo è stato il collegamento fra il lavoro svolto nella consigliatura passata dalle opposizioni in Consiglio e quello che può essere impostata oggi. Infine, mi si permetta questa citazione, il bel risultato degli esami di maturità e i progetti degli studenti che hanno trovato l’entusiastico apprezzamento delle commissioni d’esame. Ci hanno fatto un po’ pensare anche a come una politica dell’innovazione tecnologica possa contribuire a superare la crisi.
Bene, a fronte di queste presenze positive, c’è un’assenza che preoccupa: la discussione sul referendum costituzionale. Come temuto da alcuni, io tra questi, il dibattito è ridotto alle corride televisive, chiamate con una certa generosità talk show. Ormai sappiamo a memoria le battute precotte dei protagonisti delle due fazioni. Correggere questo andazzo è difficile, l’unica possibile risposta è quella di un’azione locale che permetta di produrre incontri “dal vivo” in cui le due posizioni si confrontano con regole certe. Manca anche un’adeguata informazione. Per ambedue le cose da fare questo blog, nel suo piccolo, è a disposizione.