di Paolo Scattoni
Come temuto, ma anche facile da prevedere, la campagna referendaria sta diventando una campagna elettorale per il dopo. Infatti molto si è discusso sul governo e sulla posizione dei partiti e poco, quasi niente, sul merito. Quello che si vede in televisione sono i posizionamenti dei vari partiti e movimenti per intestarsi i meriti della vittoria di una delle due opzioni.
A Chiusi ci sono state due importanti iniziative, ma che hanno riguardato incontri con un centinaio di persone complessivamente. Portare il professor Azzariti a Chiusi è stato importante e non va certo sottovalutato. È però sufficiente? Forse lo è per ora visto che il governo ha voluto “regalarci” altri due mesi di campagna referendaria. Ora però è arrivato il momento di trovare strumenti adeguati per spiegare in maniera capillare il merito e le conseguenze della riforma della Costituzione. Personalmente ho voluto seguire un percorso del tutto personale e sono sempre più convinto di un voto per il NO. Ci saranno anche quelli che si sono ben informati e avranno maturato un convincimento opposto. Dobbiamo, però porci il problema di chi, magari frastornato dagli annunci roboanti sul ponte sullo stretto, sui milioni di posti di lavoro, dai fiumi di soldi per i meno abbienti e così via, hanno difficoltà a capire su cosa si vota. Come intendiamo organizzarci perché le due posizioni possano confrontarsi qui a Chiusi? Questo è il vero problema.
A questo punto non credo sia più importante portare relatori singoli a favore del SI o del NO ma chi vuol veramente svolgere un servizio deve promuovere dibattiti tra due relatori che si confrontino sui motivi delle due posizioni e cerchino di far capire le differenze anche a chi dovrà andare a votare e non può, da solo, capirli.
L’8 ottobre i 5Stelle organizzeranno un incontro sul tema. La Goccia, mi pare di aver capito, intende proporre un confronto tra un esponente del SI e uno del NO.
La campagna elettorale entrerà nel vivo, presumibilmente, nel mese di novembre.
Anch’io penso che il difficile sarà “tradurre” in un linguaggio accessibile ai più le varie questioni tecniche ma soprattutto sarà decisivo far capire la sostanza dell’operazione.