di Paolo Scattoni
Solo un esempio fra molti: l’utilizzo del sito del Comune da parte del sindaco per una dichiarazione di voto al referendum. Ritorno sopra all’argomento non tanto per il fatto in sé, ma su comportamenti della stampa “professionista” che sinceramente stento a capire.
Dunque il 5 ottobre appare un articolo su Primapagina: “Bettollini presenta il cantiere del palasport. Ma scivola sul… referendum, usando il sito del comune per fare propaganda al si” in cui si parla della nuova fase della realizzazione dell’impianto sportivi a Pania”.
Non ho condiviso l’impostazione di quell’articolo. Non è però questo il punto quanto piuttosto la chiusura dell’articolo sulla indebita propaganda. Ecco il testo:
“Peccato invece per quel’intervista sul referendum sul sito del Comune. Quella il sindaco avrebbe dovuto proprio evitarla. In questo articolo avremmo potuto parlare solo del palasport. E invece parliamo anche dell’intervista e dell’uso improprio del sito istituzionale del Comune. Ci ha guadagnato o ci ha perso?”.
Il giornalista non si è impegnato eccessivamente. Ma poco dopo commenta così il proprio articolo:
“L’intervista del sindaco per il Sì al referendum sul sito del comune, citata nell’articolo è stata rimossa. Avevamo ragione. E Bettollini si è evidentemente reso conto della inopportuna forzatura. Ascoltare e accogliere le critiche o i suggerimenti è buona norma. In questo caso il sindaco, dopo aver forzato la mano, ha ascoltato ed ha di fatto ammesso l’errore e la forzatura in tempi piuttosto rapidi”.
Al che io commento: “Rapidi? Proprio non direi”.
La risposta è la seguente: “ Dalla pubblicazione dell’articolo saranno passate due ore… Sono tempi lunghi? Prima qualcuno aveva protestato?
Avrei dovuto insistere con un commento del tipo:
“Già è vero, lui Chiusiblog non lo legge. Se avesse fatto qualche sforzo avrebbe risparmiato qualche giorno”. Colpa mia per non averlo fatto, ma non mi si venga a dire che nessuno aveva protestato. Solo in Chiusiblog:
1) Paolo Scattoni; 2) Luciano Fiorani; 3) Giorgio Cioncoloni; 4) Rita Fiorini Vagnetti
Si dovrà prima o poi smettere a giocare con cerchiobottismo perché prima o poi si può rompere sia il cerchio e anche la botte… e qualche altra cosa.
Paolo (PMiccichè) lo screenshot che pubblico anche in questa pagina è chiaro. Se Marco (Lorenzoni) ritiene che la mia interpretazione sia sbagliata precisi pure. Comunque questo è soltanto uno dei casi.
Il blog è un tentativo di “citizen journalism”. Ci scrivo come ci scrivono molti altri.
Vedi Paolo io a Chiusi faccio politica da circa mezzo secolo. Ho sempre predicato la trasparenza e che che le mie azioni dovessero essere trasparenti e dire sempre cosa penso. Anche in questa occasione. Non ho mai frequentato circoli riservati e quindi la politica che faccio è tutta scritta nei miei comportamenti.
Aggiungo anche che se tu sei un Blog privato al servizio della Comunità, delle tue vicende politiche personali può anche non interessare; se invece ti ritieni un interlocutore pubblico – come pare tu stia facendo in questa vicenda – allora mi pare naturale che si cerchi di capire anche chi sei politicamente…come si è fatto in passato con tutti coloro che hanno pubblicato fogli vari di cui, anche su questo Blog, si è cercato di capire da chi fosse scritto, quale passato politico aveva, a chi giovava…
… certo ormai il confine tra il privato, il semiprivato, il pubblico e il pubblico giornalistico si sta assottigliando. Una pagina Facebook, Twitter, Instagram, cosa sono? Estensioni del privato oppure sconfinamenti nel pubblico?
“Un blog è un blog, è un blog…. solo per riflettere sui fatti della città”… appunto e però può sfuggire a qualcuno (a me è successo diverse volte di non leggerlo); Primapagina è un organo di stampa e, magari ancora per poco, ha un suo ruolo ben preciso in campo pubblico. Insomma, può succedere di non guardare il Blog o di non tenerne conto, mentre non può ancora succedere di ignorare un giornale…
Ritorniamo alle origini. La “conversione” di Bettollini definita rapida perché appena due ore dopo un articolo su Prmapagina in realtà viene dopo giorni che si dibatteva dibatteva su questo blog dela propaganda per il Si sul sito del Comune. Non si può dire “nessuno prima aveva protestato” non si può pretendedere di far credere che siano i giornali a determinare le sorti del mondo (in questo caso di Chiusi). Non riguarda soltanto Primapagina ma tutti i giornali online e cartacei di queste parti. La mia tessera del PD non credo interessi nessuno e la coerenza con le proprie idee spero emerga in maniera del tutto chiara con i miei comportamenti. Non c’è alcun conflitto di interessi e non ne traggo vantaggio personale, anzi. Si può certo dire che Bettollini è un bravissimo sindaco perché riesce a mettere un tendone sopra a una vergogna che ci sta costando circa 200.000 euro di mutuo all’anno per vent’anni e se nessuno se l’ “accatta” ci costerà come minimo altri 50.000 euro di gestione. Una domandina forse si poteva fare.
Questo è scritto nero su bianco su una pagina di chiusiblog (fonte Cioncoloni).
…chi è senza cerchiobottismo scagli la prima…centina, mi verrebbe da dire. La coerenza è difficile da individuare e ognuno vede sempre vacillare quella degli altri. Io per esempio sono nato liberale ma ora sono socialista (non nel senso craxiano del termine); però non mi sento di aver cambiato molto del mio percorso e una coerenza diciamo, superiore, la continuo ad individuare. Tu sei iscritto al Pd e agisci (dal tuo punto di vista )”coerentemente” all’idea che ti sei fatto di come il Pd dovrebbe essere; poco importa se non corrisponde alla realtà che, anzi, sembra quasi l’opposto…tanto che sei spesso uno dei maggiori critici dell’operato del tuo partito, fino a spronare le minoranze, incolpandole di non metterlo alle corde con maggiore energia…
Marco Lorenzoni….non metterei in discussione il suo percorso e l’essere stato un solido elemento critico in una città che lo spirito critico lo ha esercitato sempre davvero col contagocce…Opposizione invece è un termine a Chiusi totalmente sconosciuto; in tutti questi anni ho sentito pareri critici da parte delle minoranze o di liberi pensatori, ma dell’Opposizione politica vera non ho mai visto traccia….così talvolta si parla, semplificando, di opposizione…ma con la o minuscola….
Il problema non è il grado di opposizione, bensì il grado di coerenza!!!
Si, ho notato anch’io una maggiore morbidezza verso il Sindaco rispetto al passato; non direi però che Marco Lorenzoni abbia smesso di fare opposizione. A Chiusi poi una opposizione “dura” rischia di ottenere risultati minori che una selettiva. Essere sempre contro a prescindere, può non giovare proprio. Può anche darsi che Bettollini sia davvero anche il meno strutturato dei tre sindaci; lo dico nel senso positivo del termine, cioè meno carrierista e più interessato alle sorti del suo territorio. Lo capiremo presto. I precedenti due se ne sono andati durante il loro mandato – una cosa vergognosa – dimostrando che per loro Chiusi era solo un trampolino. Stiamo a vedere….appunto perchè il PD è una scatola vuota e quindi contano solo le persone, tra l’altro avvallate a stragrande maggioranza dagli elettori votanti…il che significa pur sempre qualcosa…
Fa piacere vedere che dopo la pubblicazione sul blog e su facebook questa mattina 8 ottobre Primapagina ha pubblicato il mio sintetico commento riportato anche qui sopra e rimasto più di un giorno in lista d’attesa. Evidentemente il blog qualcuno lo legge. Le domande aperte per la brava stampa ovviamente rimangono valide.
Da diverso tempo la linea politica di primapagina è chiara: attacco duro al Pd e atteggiamento dialogante ed elogiativo con il sindaco.
Si era visto con Scaramelli, specie verso la fine del mandato, e lo si vede ancor più oggi con Bettollini.
Linea politica bizzarra per un giornale che si dice di opposizione.
Il Pd è una scatola vuota a tutti i livelli e il potere è tutto nelle mani degli amministratori che gestiscono i soldi pubblici, vero core business di tutta la compagnia.
E Scaramelli e Bettollini non fanno certo eccezione, anzi.
Non è quindi una novità vedere primapagina “dare atto” al sindaco e fare le bucce o ignorare chi lo critica.