di Rita Fiorini Vagnetti
Ho continuato a leggere gli interventi su chiusi blog. A volte ne faccio anch’io qualcuno, a volte preferisco “estraniarmi” per non cadere nella possibile accusa di populismo demagogico!
Però ci sono momenti in cui non possiamo completamente isolarci e far finta che il presente sia solo presente e non un triste retaggio del passato prossimo e non remoto.
Mi riferisco nella fattispecie agli interventi sulla “costruzione” del nuovo palazzetto dello sport a Pania. Qualcuno potrebbe affermare che sto dossier nel quale inserire alcuni dei miei più, a mio avviso, significativi interventi sulle problematiche cittadine discusse, si fa per dire, in consiglio comunale dove l’attuale sindaco aveva un ruolo importante istituzionale per le deleghe assegnate, unitamente ai componenti della “nuova” giunta.
Non vorrei essere ripetitiva, ma senza scendere nel dettaglio, mi piacerebbe far presente che personalmente, con le dovute argomentazioni, spesso stoppate dal sindaco, ho votato contro la realizzazione o trasformazione dell’attuale promesso ed iniziato complesso sportivo proprio esemplificando, tra le varie cose, lo sciupio di denaro pubblico, senza un ritorno importante per la popolazione chiusina, a fronte anche di tante, tantissime altre necessità dei cittadini
Avevo chiesto inoltre di soprassedere e verificare più dettagliatamente tutto l’iter burocratico.
Lo sport è importante quando anche la mente riesce ad essere libera dalle preoccupazioni del quotidiano. Quindi perché oggi meravigliarsi?
Certo io ero veramente spesso in solitaria e quindi non incisiva e determinante ma era pur una voce disinteressata leale,, trasparente e forse anche un po’ competente della realtà locale.
Posso capire la difficoltà delle attuali opposizione nel non avere, almeno a quanto dicono, una possibilità di dialogo costruttivo con la maggioranza sovrana…pur da posizioni diverse.
Del resto anche i tempi delle convocazioni non sono una novità, ma un atteggiamento reiterato quale speranza e quali possibilità dunque per il futuro?
Evidentemente gli indirizzi del Consiglio erano stati dati male se si è arrivati a questa situazione. Il Consiglio comunale prende decisioni. E poi controlla. Lavoro di controllo che sembra non essere stato effettuato.
Nell’attuale normativa di riferimento il consigliere comunale approva o disapprova gli indirizzi politici di massima, dando mandato al sindaco e alla giunta di procedere agli approfondimenti e alla redazione di un progetto esecutivo che poi, purtroppo, non passa più al vaglio del consiglio comunale e quindi chiedere un rinvio per procedere a una verifica dell’iter burocratico non aveva molto senso dal momento che l’iter burocratico era ben definito. O si era favorevoli o si era contrari. Quello che c’era da definire erano le modalità di realizzazione che però, ripeto, non erano di competenza dei consiglieri.
Nel caso in questione lo spreco di denaro pubblico era già in stato avanzato e quindi si trattava di decidere se perdere completamente le risorse impiegate o cercare in qualche modo di renderle disponibili alla cittadinanza.
D’altronde gli indirizzi approvati erano molto chiari in quanto doveva essere costruita una struttura polivalente che fosse funzionale e utilizzabile da tutti i cittadini a costi accessibili.
La questione attuale è quindi se questi indirizzi sono stati rispettati nel progetto esecutivo oppure no, a prescindere dagli aspetti estetici soggettivi. Nel secondo caso si sarebbe andati contro quanto deliberato dal consiglio comunale.
Tutto vero. La consigliera Fiorini chiese di non affrettare la decisione e di procedere a una verifica. Qualcuno oggi potrebbe fare autocritica.