di Paolo Scattoni
C’è stata una buona partecipazione all’iniziativa delle opposizioni (5stelle e Possiamo) sul Palazzetto. Buona, non ottima.
Ottima è invece stata l’informazione che gli organizzatori avevano affidato a Romano Romanini, architetto, e a Francesco Orsini, ingegnere impiantista.
Romanini ha presentato gli aspetti legati ai costi. Le opere previste dall’attuale appalto per circa un milione di euro non comprende opere assolutamente indispensabili come i parcheggi e la viabilità di accesso. Per queste si dovranno investire almeno altri 7/800.000 euro. Se consideriamo gli interessi del mutuo in essere e quelli da accendere per le opere aggiuntive si arriva facilmente a cinque milioni di euro. Interessanti anche i confronti con le spese di gestione dell’attuale Palazzetto che fanno arrivare per il Pala Pania, secondo una stima molto prudenziale, a circa 130.000 euro all’anno. Questi costi non potranno in alcun modo dai contributi degli utilizzzatori, sempre considerando le tariffe oggi applicate per il Palazzetto esistente anche se aumentate del 50%.
L’intervento dell’ingegner Orsini è stata una vera e propria lezione di fisica tecnica. Ha presentato con dati dettagliati i consumi per la climatizzazione dell’impianto sia in inverno, ma anche in estate. Ha contestato diversi passaggi della relazione tecnica soprattutto quando afferma che il Pala Pania non è un edificio.
Sono stato presente fra il pubblico all’ultimo Consiglio comunale, ho anche partecipato all’iniziativa del PD dove il sindaco ha risposto alle polemiche. Infine ho partecipato all’iniziativa delle opposizione di ieri sera. Credo sia ora necessario un confronto diretto fra le diverse ragioni. Credo anche che sia necessario trovare il tempo per ricostruire tutta la vicenda a partire dalla decisione della costruzione dello stadio nel 2003, o forse anche dalla mancata attuazione del piano di ripristino della cava sul cui terreno è nata la “brillante” idea di realizzarvici sopra un grande impianto sportivo.
Sono avvezzi anche ad altre cose, per esempio: volantino che invita la cittadinanza al nastro del taglio per l’apertura al pubblico della Torre Campanaria….bè la Torre era chiusa
al pubblico prima del taglio ed è rimasta chiusa dopo, per validi motivi di sicurezza!!! Cerimonia di apertura delle scalette Zelith…..chiuse. Grande apertura della Domus Romana, chiusa. La lista potrebbe continuare con cose, in fin dei conti, molto meno ‘banali’ di queste.
Non sono d’accordo con il Fiorani…..sanno benissimo cosa comporta un incontro pubblico,
forse hanno paura delle domande che verranno fatte.
Scusa Luciano (Fiorani) se mi permetto. Senza un confronto organizzato il notevole lavoro svolto dagli esperti perde di efficacia.
Quello che mi immagino è la traduzione del dibattito in una serie di domande. Per esempio:
1) Quali sono state le motivazioni per quella localizzazione?
2) Perché l’opera è stata localizzata su terreno di riporto? (anche problema discarica)
3) Che relazioni ci sono fra le opere originariamente previste e il piano di ripristino della cava?
4) Quali le motivazioni per il cambio da stadio a palazzetto?
5) Perché il piano con la Emma Villas volley è stato rifiutato dalle banche?
6) Perché si è optato per il Palazzetto se la Emma Villas si è trasferita a Siena?
7) Perché non è stato fatto una seria valutazione dei costi per le opere non comprese dall’appalto? e come si intende coprirle? È per esempio realistico pensare di poter utilizzare l’impegno per i 278.000 euro per la viabilità esterna da parte della fondazione MPS che ha già annullato numerosi degli impegni?
8) Le palificate attualmente in costruzione dipende dalla instabilità del terreno non dovutamente valutata in sede di progetto originario?
9) Il telone a doppio strato non sembra essere previsto dal capitolato. La differenza di costo fra le due soluzioni è rilevante. È possibile chiarire definitivamente la questione?
10) La struttura richiede condizionamento dell’aria in periodo estivo?
Chiudo qui perché non c’è più spazio.Spero di aver dato l’idea.
Il confronto pubblico non sanno neppure cosa sia. Sono avvezzi agli annunci e questo basta. Almeno per ora.
Si Donatelli, tra l’altro anche chi ha disponibilità economica spesso non compra o investe in generi superflui alle sue esigenze, in poche parole non butta via i soldi. Questa dello Stadio – mi ricordo i discorsi a suo tempo – era un vezzo di volontà di potenza: pensiline, stadi, viadotti, monumenti…se avessero comprato la Fornace invece (o scelta analoga), avrebbero mantenuto un valore culturale del territorio e avrebbero potuto fare un’opera fondamentale per Chiusi e Chiusi Scalo in particolare: un centro polifunzionale con spazi per i giovani, per attività artigianali e sportive, con un verde organizzato e spazi all’aperto…avrebbero potuto…
Perchè l’idea di costruire un ‘ piccolo Maracanà’ a Chiusi, ripeto a Chiusi? Credo che la G.C. potrebbe rispondere alla precisa domanda.
Per coloro che non seguono il calcio il Maracanà è uno dei più famosi stadi del mondo capace di ospitare quasi 200mila spettatori e dotato di tutti i comforts.
Quello di Chiusi era stato progettato per circa 3000 spettatori, dotato di tutti comforts e con un campo erboso da far invidia a quello di Firenze, uno dei migliori in Europa.
La squadra di calcio Chiusi viene seguita da circa 400 tifosi e gioca in Eccelenza non nel campionato del mondo.
Ripeto, considerando tutto, perchè l’idea di costruire un piccolo Maracanà a Chiusi?
Se non ci sarà confronto dovremo prendere atto che non c’è disponibilità al confronto. Non lo credo almeno fino a prova contraria. A questo punto sarebbe opportuno riuscire a sintetizzare in domande precise i termini della questione.
Concordo pienamente con lo Scattoni. Vorrei aggiungere che ,per me, è stato bello, vedere le opposizioni insieme…..per il bene di Chiusi. A quando l’auspicato incontro pubblico della G.C.? Credo mai, a loro non sembra importare assolutamente niente di Chiusi…’sono in comando e faccio quello che mi pare’.