La straperdita

renzi333-jpg_997313609di Paolo Scattoni

Dichiara Renzi all’assemblea nazionale del PD: “Non abbiamo perso, abbiamo straperso“. Aveva in passato dichiarato “se perdo me ne vado a fare altre cose”. Sarà che la straperdita non è la perdita, sarà che altro lavoro non sa fare, ha cambiato idea.

In epoca non sospetta, ormai da alcuni anni sostengo, quasi in solitudine, che la legge elettorale Mattarella, conosciuta come Mattarellum, sia la migliore che per ora abbiamo conosciuto. Ricordo che negli anni in cui era in vigore la eletta locale Rosi Bindi era molto presente sul territorio. Anche l’eletto al Senato Franco Bassanini riuscivamo a vederlo. Alle feste dell’Unità o in altre occasioni si potevano fare domande e far sentire la propria voce. Ricordo anche che dopo il quinquennio berlusconiano si modificò la legge per attenuare la prevista vittoria di Prodi. Venne introdotta quella legge elettorale che il suo stesso proponente disse essere una porcata. Prodi la paragonò ad un avvelenamento di pozzi di truppe (quelle berlusconiame) in ritiorata. A quella legge ne è seguita un’altra denominata Italicum, i proponento erano così sicuri di vincere il referendum che non avevano neppure pensato di estenderla al Senato nel caso avesse prevalso il NO.

Ora si ritorna alla legge Mattarella. A me fa piacere. È però strumentale la posizione di Renzi, perché più si va avanti nel tempo e più si attenuerebbe la sua visibilità. Il Mattarellum può assere invece approvato in breve tempo

A livello locale si sta assistendo alla stessa rappresentazione. All’inizio si è cercato di far passare il 41% dei SI e ancora di più qui da noi, come punto di forza. Su quella base si è anche suonato la carica. Ora che anche a livello alto si parla di “straperdita” si stanno riponendo le trombe per giorni migliori. C’è invece la necessità di un’apertura ampia di dibattito che non sia quello di parte, ma aperto a tutti e che avrà più filo da tessere vincerà. Bisogna trovare forme nuove di partecipazione politica e prima se ne parla e meglio è.

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Una risposta a La straperdita

  1. PMicciche scrive:

    Si, la Partecipazione, certo….ma come si può pensare possa avvenire, sostenuta da dirigenti politici che annunciano solennemente di dimettersi in caso di sconfitta e che sono sempre lì, anzi..? Anche ai nostri tempi Paolo, i politici dicevano delle cose per poi rimangiarsele, ma l’effetto durava pochi giorni e poi veniva obliato. Oggi quelle promesse, veicolate dalla potenza del video e capillarmente messe in circolo su PC e smartphone di ognuno di noi, suonano come un impietoso suggello ad una classe politica impresentabile e intollerabile. “Avete la faccia come il culo” dice Giachetti sfoderando una terminologia politica di prim’ordine. Mi sembra il cartiglio più appropriato ad una Direzione PD di oggi sconcertante. Comunque sì, ci vorrebbe la Partecipazione che però, nel PD la richiesta di attivazione spetta in prima misura ai suoi iscritti, richiesta da fare con la dovuta veemenza.

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