Firenze: la nostra scuola risponde ai pregiudizi con i fatti

socea-firenzedi Alessandro Fedi

Ero presente a Firenze all’incontro in qualità di partecipante esterno al progetto Laboratorio Ambiente. Oltre a ricevere i complimenti delle autorità presenti, siamo stati letteralmente assaliti  dai ragazzi degli altri istituti che volevano capire cos’erano quelle strane schede che avevamo utilizzato per i nostri lavori, i responsabili degli altri progetti hanno chiesto i nostri contatti per avviare una collaborazione. E’ vero, è stato un trionfo per l’Istituto Valdichiana. Questo deve far riflettere sulle potenzialità di questa scuola che abbiamo la fortuna di avere nel nostro territorio. Magari sarebbe meglio crearvi degli spazi in cui questi ragazzi possano mettere in pratica quello in cui riescono meglio, possibilmente attrezzandoli con le apparecchiature necessarie, invece di dilapidarne il patrimonio immobiliare realizzandovi inutili sale convegni. Tra l’altro inutilizzabile d’inverno perché ancora non è allacciato il riscaldamento, infatti la presentazione dell’Istituto di pochi giorni fa si è svolta al Chiostro di S. Francesco.

Magari sarebbe bene mettere da parte parecchi pregiudizi che etichettano come “svantaggiati” coloro che si iscrivono al Professionale: nel loro campo non sono secondi a nessuno, garantito. Inoltre, insieme a due studentesse  ed uno studente di un altro istituto, sono stati gli unici a salire “in cattedra” per spiegare cosa avevano realizzato. Per blasonati licei ciò è stato fatto esclusivamente da docenti. E non è facile salire su un pulpito in Regione Toscana e parlare davanti ad una platea di professori, credetemi. Sono veramente ragazzi meravigliosi e sono un nostro patrimonio. 

Firenze ha dimostrato che la scuola deve essere aperta, gli studenti devono potersi  scambiare esperienze e sapere, ciò li completa. E non dimentichiamo che queste eccellenze devono barcamenarsi giornalmente tra i danni procurati dalla “buona scuola”, dovranno confrontarsi con il disastro “Job act”, con lo scandalo “voucher”, denigrati da coloro che hanno firmato questi stolidi provvedimenti. D’altra parte il figlio del ministro Poletti ha ricevuto in tre anni circa 500.000€ di contributi pubblici a sostegno del suo giornale. Così in Italia si sta bene per forza e chi se ne andrebbe…

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

8 risposte a Firenze: la nostra scuola risponde ai pregiudizi con i fatti

  1. Enzo Sorbera scrive:

    Ciao Corrado, è sempre un piacere “incontrarti”.
    Beh, gli esperimenti che ho citato sono anche piuttosto costosi da realizzare, e questo va un po’ in contraddizione con la filosofia generale dell’Associazione – che ha come primo obiettivo la “sostenibilità” economica dell’esperimento/intervento -. Sarebbe interessante riprenderli come oggetto di studio per appropriarci del know-how da riportare su una scala più abbordabile – tecnicamente ed economicamente -. Una collaborazione con voi credo che sarebbe molto gradita, anche se ci sono alcune difficoltà “chilometriche” 🙂 che si frappongono.

  2. pscattoni scrive:

    Sono sicuro che Teodor e Michele porteranno questa tua proposta in discussione all’interno di Innovazionelocale.

  3. Corrado Giancaspro scrive:

    Se ne può parlare, anzi, ora che l’associazione Innovazionelocale è stata registrata, intanto si può pensare partire con la scuola dove insegno, che ne pensate?

  4. pscattoni scrive:

    Penso che potremmo volare anche più basso e avere risultati importanti. Per esempio c’è tutta la tematica della produzione fotovoltaica dalle finestre e dalle facciate degli edifici. Inoltre la grande scommessa sta nel calo dei prezzi degli accumulatori .
    Sul coordinamento delle scuole tu Corrado potresti dare una mano..

  5. Corrado Giancaspro scrive:

    Innanzitutto mi voglio congratulare con i ragazzi di Chiusi, siete davvero bravi e mi fa molto piacere sapere che se ne siano accorti anche a Firenze. A Chiusi siete tre anni luce avanti rispetto ad altre scuole, avete formato un gruppo di maker davvero in gamba, spero che la passione e la voglia di continuare per questa strada duri a lungo. Visto l’interesse scaturito agli studenti presenti, secondo voi, anche altre scuole prenderanno la stessa strada dell’istituto e dei maker di Chiusi? In caso affermativo potreste diventare un punto di riferimento. Enzo, te sei sempre pieno di idee, vero? 🙂 Tempo fa avevo letto articoli sugli esperimenti che hai citato, riprodurli sarebbe molto interessante.

  6. pscattoni scrive:

    Gli altri progetti presentati erano impostati da docenti di filosofia, storia, italiano, ecc. Non sono così esperti delle “strane schede” 🙂

  7. Enzo Sorbera scrive:

    Fa piacere quest’accoglienza fiorentina. Mi sorprende che, ancora oggi, non siano tanto conosciute le “strane schede” che sono state usate dai “nostri”. Si sa, l’abitudine trasforma in ordinario ciò che non lo sarebbe: si dice sempre che il pavimento dell’uno è il soffitto di un altro 🙂 Ma la condivisione può abbattere i “soffitti”. Volevo segnalare l’esperimento che stanno facendo a Tourouvre-au-Perche, in Normandia: un tratto di autostrada è pavimentato di pannelli solari invece che di asfalto e l’altro, mi pare in un quartiere parigino, di “sfruttamento” dell’attrito dei pedoni per produrre energia. Si tratta di esperimenti che potrebbero essere replicati anche qui da noi. Ma ne riparleremo.

  8. Paolo Scattoni scrive:

    Oggi sono andato sul canale skynews24. In pubblicità ho visto una serie sui makers. Siccome sono convinto che l’esplosione di iscrizione sia una trasmissione (che non ho mai visto) sui cuochi in formazione, può essere che questa nuova trasmissione “nobiliti” le scuole dove i maker sono ben accolti come la scuola di Chiusi 😉

I commenti sono chiusi.