da Daria Lottarini
Domenica 8 gennaio si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del consiglio e per l’elezione del presidente della Provincia. La legge 56 del 2014 prevede che il Presidente della Provincia e il consiglio provinciale vengano eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della provincia. Sarà eletto presidente uno dei sindaci.
Con questa pseudo- riforma, demagogica e dannosa, le Province sono state svuotate di funzioni e risorse,lasciate in un limbo di anonimato senza certezze sul ruolo da svolgere.
Tutto ciò sta avvenendo nel silenzio assordante della politica senza nessuna informazione rivolta ai cittadini, ai quali oltretutto è stato tolto il diritto di partecipare e decidere con il proprio voto sul governo del territorio.
L’attuale classe dirigente ha dimostrato grande incapacità nell’affrontare le priorità del paese, imbarcandosi in riforme delle istituzioni che non hanno prodotto niente di positivo e sono state bocciate dalla consultazione referendaria.
I consiglieri comunali di Possiamo Sinistra per Chiusi non parteciperanno alle elezioni perché considerano questi metodi una presa in giro dei cittadini non condividendo inoltre l’attuale funzione che a questo ente è stata riservata.
In queste “nuove elezioni” Provinciali non si eleggono contemporaneamente il Consiglio e il Presidente della Provincia. Infatti la durata in carica del Consiglio è di soli 2 anni, mentre il Presidente rimane al suo posto per 4 anni. Questo 8 gennaio si voterà solo per i membri del Consiglio, mentre il Presidente rimane in carica in quanto eletto nel 2014.
Condivido la posizione scelta dai consiglieri di Possiamo e segnalo che anche i 5Stelle non parteciperanno al voto (sostanzialmente per gli stessi motivi).
Non partecipano al voto neppure i consiglieri socialisti; da quel che ho capito il motivo dell’astensionismo, in questo caso, deriva dal fatto che il Pd si presenta con una sua lista e non ha voluto fare accordi.
Se ben ricordo anche nelle passate elezioni, quelle del 2014, ci furono defezioni: i consiglieri de La Primavera non parteciparono al voto.
Roberto, questa volta ci hanno già pensato, si votano fra di loro 🙂
Come ho sempre sostenuto, se il 70% dei cittadini non va a votare forse qualcosa potrebbe cambiare, ormai il ‘ voto ‘ ha perso tutto il valore che aveva una volta.
Quasi mai condivido la non partecipazione al voto. Questa volta, però, condivido la scelta di Possiamo. Mi piacerebbe ci fosse un bel sondaggio per capire quanti italiani conoscono i meccanismi dell’elezione di consiglio e presidente della provincia. Molto spesso si assiste ad accordi fra forze molto lontane tra loro per fissare in anticipo i risultati. Ora che il referendum ha riaffermato la permanenza di questo livello di governo si deve capire cosa farne. Prima lo si farà e meglio sarà. Prima di tutto si dovrà ripensare alle competenze e ai finanziamenti. L’incredibile vicenda della frana sulla 146 è davvero emblematica.