A quando il Consiglio straordinario sui rifiuti?

rifiuti dalla calabriada Bonella Martinozzi*

Cosa aspetta ancora il Sindaco a convocare il Consiglio straordinario sui rifiuti chiesto dalle opposizioni ormai due mesi fa? Forse per lui non è un argomento urgente e importante? Oppure è così impegnato in inaugurazioni, foto e selfie da non trovare il tempo?

E dire che il tempo l’ha trovato per pavoneggiarsi della raccolta differenziata al 70%, peccato che non abbia spiegato ai cittadiniperché pagano tariffe così alte (da quando è partito il servizio di SEI Toscana + 6% a parità di rifiuti prodotti).

O forse ha paura di affrontare i nodi di un sistema di gestione dei rifiuti di cui la sua amministrazione porta intera la corresponsabilità politicainsieme a tutte le altre amministrazioni che l’hanno preceduta. Si perché con la richiesta di commissariamento di SEI Toscana da parte dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, frana definitivamente il disegno del PD per la gestione dei rifiuti in Toscana.

Il nostro ATO Toscana Sud (Provincie di Arezzo, Grosseto e Siena) doveva fungere da battistrada per estendere poi agli altri ATO della regione un modello di gestione centrato su un mega gestore casalingoe interamente controllato dal PD (SEI Toscana).

L’inchiesta della magistratura prima, con gli arresti e le interdizioni dai pubblici uffici dei vertici di ATO, Sei Toscana e Sienambiente, la richiesta di ANAC ora, entrambe motivate dalla turbativa d’asta che sarebbe avvenuta per far vincere la gara a Toscana Sei, pongono una questione politica non più rinviabile di cui anche la nostra Amministrazione deve rendere conto!

Al di la e ben prima delle responsabilità penali che saranno accertate dalla Magistratura, in discussione sono le responsabilità politiche e gestionali che le 103 amministrazioni comunali delle tre provincie (comprese quelle di Chiusi) hanno accumulato dal 2010 ad oggi per le scelte che hanno operato, approvando quello che la Struttura tecnica di ATO gli sottoponeva prima per l’impostazione della gara, poi per la selezione del vincitore ed infine per la sottoscrizione di un contratto di servizio raffazzonato e costosissimo per le tasche dei cittadini.

A nulla possono valere le grida di sdegno che oggi molti sindaci lanciano al cielo minacciando sfaceli. Dove erano lorsignori quando venivano prese le decisioni?

E si che non era poi così difficile accorgersi che qualcosa non tornava.

Il Movimento 5Stelle ha impiegato poco più di 6 mesi di studio (da giugno 2014 a gennaio 2015) delle carte per capire cosa si era fatto e cosa si andava facendo.

Il 23 gennaio 2015, quando ancora Corte dei Conti e Magistratura non si occupavano della faccenda, il M5S presentò pubblicamente conconferenze stampa contemporanee nei tre capoluoghi di provincia i risultati del suo studio e due mozioni sul sistema di gestione dei rifiuti da presentare in tutti i consigli comunale dei 103 comuni.

In particolare una delle due chiedeva l’impegno delle Amministrazioni Comunali a operare per la decadenza del contratto di servizio con Sei Toscana motivata proprio dalle forti criticità riscontrate nelle modalità di espletamento della gara. Le stesse criticità che oggi Magistratura e ANAC pongono alla base delle loro iniziative.

Quelle mozioni furono presentate in tutti i comuni dove erano presenti consiglieri del M5S, a Chiusi furono presentate da La Primavera, prima rinviate e infine discusse. In tutti i comuni dove furono presentate vennero respinte, con dileggio e in qualche caso anche con minacce.

La verità è che i sindaci hanno sempre obbedito alle direttive del PD facendo i signorsì. Hanno girato la testa dall’altra parte facendo finta di non vedere. Diversamente dovremmo pensare che questi Amministratori sono così incapaci da non capire cosa andavano approvando.

Oltre 40 Delibere di ATO assunte nel corso di 7 anni, almeno una ventina di dibattiti assembleari, strutture tecniche dei comuni deputate al seguimento del settore dei rifiuti non sono serviti ad accorgersi di quello che stava succedendo?

Qualunque sia la verità il risultato non cambia: le amministrazioni locali usate nell’interesse esclusivo del partito che si autoalimenta controllando direttamente tutta la filiera industriale della erogazione dei servizi, in questo caso i rifiuti ma lo stesso modello è applicato per l’acqua, la salute, l’energia, i trasporti. Un sistema blindato. La pressoché totale estensione del controllo amministrativo del PD e un pò di briciole elargite di volta in volta a quei pochi comuni che manifestavano mal di pancia ha garantito una libertà di manovra assoluta.

E’ giunto il momento di dire basta a questo scempio di risorse e di malamministrazione.

Il Movimento 5Stelle rinnova la richiesta di un Consiglio Comunale Straordinario immediato dove discutere le mozioni che ha presentato per la decadenza del Contratto di Servizio con SEI Toscana e l’avvio di un percorso che disegni un nuovo modello di gestione dei rifiuti dove al primo posto vengano messi gli interessi dei cittadini e quelli dell’ambiente e non gli utili delle aziende del PD.

*Movimento 5Stelle-Meet up Chiusi

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6 risposte a A quando il Consiglio straordinario sui rifiuti?

  1. pscattoni scrive:

    Se la convocazione di un Consiglio è dovuta e non si procede, occorrerà rivolgersi alle autorità competenti, per esempio il Prefetto.

  2. roberto donatelli scrive:

    X Luca Scaramelli…..spero che “l’inspiegabilmente” sia una battuta ironica!

  3. Luca Scaramelli scrive:

    Le opposizioni avevano proposto che il consiglio straordinario sul tema dei rifiuti fosse un consiglio aperto anche al contributo dei cittadini, inspiegabilmente il sindaco ha rifiutato questa ipotesi. La trasparenza è un tema che funziona bene solo come slogan in campagna elettorale.

  4. luciano fiorani scrive:

    Di Consiglio comunale straordinario aperto non se ne parla nei regolamenti, quindi se ne deduce che può essere fatto solo se c’è l’accordo di tutti (maggioranza e opposizione). Quello straordinario deve essere fatto perché è stato già chiesto e poi slittato perché il tema dei rifiuti era stato mischiato insieme ad altri argomenti. Il sindaco aveva assicurato che sarebbe stato convocato entro gennaio, massimo entro il 15 febbraio. Così non è stato.
    Quello che dice Donatelli dovrebbe essere la norma: assemblee pubbliche convocate dall’Amministrazione comunale, almeno su questioni di particolare rilevanza (palazzetto, Fondazione, rifiuti, acqua, immigrati, bilancio…).
    Quello che invece avviene a Chiusi è la solita chiacchierata con gli amici e nelle sedi delle associazioni collaterali (Auser, Volto amico, Ada, Populus Maccius…). Io le chiamo “visite parenti”.
    Insomma la partecipazione non esiste ed è tutta da costruire. L’opposizione deve fare di più ma la maggioranza che da quell’orecchio non ci sente è un ostacolo enorme.

  5. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Se non ricordo male il regolamento del consiglio comunale prevede che un consiglio possa essere richiesto da un quinto dei consiglieri comunali e che, nel caso, il sindaco è obbligato a convocarlo entro quindici giorni dalla richiesta.
    Non so come è stato chiesto il consiglio cui fa riferimento il post ma i quattro consiglieri di opposizione sono sufficienti a richiedere ufficialmente una convocazione.
    Visto l’argomento sarebbe poi opportuna la convocazione di un consiglio comunale aperto in modo che tutti i cittadini possano essere informati e partecipare alla discussione.

  6. roberto donatelli scrive:

    ..Sarebbe bello anche se il Sindaco incontrasse i cittadini, magari alla saletta del Teatro o al Chiostro di S. Francesco……campa cavallo….

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