di Paolo Scattoni
Ogni fine inizio maggio è il tempo del solito post per ricordare il compleanno di questo blog. Sta per iniziare l’ottavo anno. Infatti prima di chiusiblog nato il 30 aprile 2011 c’era stao chiusinews nato appunto il 2 maggio 2010. Inutile ricordare le vicende che hanno accompagnato i tentativi di farci chiudere. Con Luciano Fiorani affrontammo l’emergenza e così continuammo con altro nome e con una migliore specificazione delle regole. I dati sono quasi 3.300 post dal 2010 e di circa 15.000 commenti. Chiusiblog ha anche superato la rivoluzione dei social. Il suo vero punto di forza è che c’è un archivio e i contributi pubblicati possono essere ricercati tramite motore di ricerca. È così diventato una sorta di memoria cittadina a disposizione di tutti. L’alro punto di forza è la possibilità per tutti di contribuire a questo esperimento di “giornalismo di cittadinanza“. Da questo punto di vista è servito a creare un po’ di coesione. Negli ultimi anni ho sempre lanciato l’appello per una mia sostituzione senza risultato. Ormai ci rinuncio.
Vorrei però ricordare l’anniversario con una domanda: “secondo voi qual’è il post più letto?” Difficile rispondere senza l’aiuto del programma analytics di Google. Ebbene se consideriamo che i post di maggior successo non superano poche centinaio di visite, ce n’è uno che fa eccezione arrivando a quasi 5000 contatti. Si tratta di un articolo scritto da due studenti del professionale che si intitola “Un’idea per il ‘fai da te’ dai ragazzi del professionale”, scritto nel 2013. Che è successo a quell’articolo? Semplice: Un sito del fai da te lo ha scoperto e dal gennaio del 2015 ha pubblicato il link. Forse gli autori neppure lo sanno. Erano due studenti che ogni mattina partivano da Radicofani per frequentare il Marconi. Uno dei due non superò l’esame di maturità e non volle neppure ripetere l’anno. Senza reorica voglio sottolineare che questo articolo così letto è stata una delle gratificazioni che mi inducono a continuare, non so per quanto ancora, in questa fatica.
Lo so Carlo (Giulietti) che chi ha una spiccata intelligenza pratica pratica è poi assai pigro nello scrivere. Bisognerebbe insistere come hai fatto tu. Comunque questo blog per loro è sempre a disposizione.
Grande Paolo!
Ricordo bene l’articolo di cui parli e la “fatica” che mi costò convincere i due ragazzi a scrivere quelle poche righe. Li rintraccero’…
Ringrazio, ma ripeto: il blog con i suoi pregi e i suoi limiti l’abbiamo fatto tutti insieme. Paolo (PMiccichè) ci ha regalato molti qualificati post e commenti e ci auguriamo che continui.
Una breve nota. La trasparenza metaforicamente e anche fuor di metafora non ha colore. Chiunque collabori a garantirla migliora la qualità delle decisione perché favorisce la partecipazione, che altrimenti si confonde con la propaganda. E noi a Chiusi ne sappiamo qualcosa!!!!
Non ho mai avuto timore di citare il contributo dell’allora consigliera Fiorini che ci ha fornito via via conoscenza e documentazione. Onore al merito.
Spero soltanto che magari qualche lista di disturbo non sia stata presentata proprio per evitarne la rielezione e l’informazione che garantiva.
I complimenti sono persino scontati vista l’evidente e meritoria mole di lavoro svolta.
Un elemento rimane però critico rispetto ad un’iniziativa come Chiusiblog e si riferisce alla scandalosa mancanza di interlocuzione da parte dei soggetti che avrebbero dovuto e potuto utilizzare il Blog come un valore aggiunto di nutrimento e stimolo per il miglioramento della Comunità e non come una seccante spina nel fianco.
Paolo Scattoni appartiene, da iscritto, alla forza politica che governa ma che quasi mai ha fornito risposte alle tante domande legittime sollevate grazie ad una costante operosità, che nasceva proprio dall’iniziativa di un soggetto appartenente alla sua stessa base e che ha sempre stoicamente creduto nella bontà di un progetto politico di trasparenza e partecipazione, evidentemente tale solo a parole.
Va precisato che, nonostante la sua appartenenza, il lavoro coordinato da Paolo non ha mai subito condizionamenti di faziosità, sia per quello che riguarda il metodo che per l’onestà intellettuale sempre dimostrata. Altrettanto però non si può dire per chi ha invece volutamente ignorato tutto ciò, forse proprio perchè l’indipendenza di pensiero era ed è vista come un pericolo che rischia di minare gli effetti del propagandismo fazioso. Prendo a prestito un’espressione inglese per apostrofare costoro: shame on you!
Grazie per i complimenti da due persone che fanno politica. Mi fanno piacere ma non sono del tutto al loro posto. Questo blog è stato pensato e iniziato insieme a Luciano (Fiorani). C’è poi da dire che il blog ha avuto successo perché è stato partecipato da decine di concittadini. Quindi l’abbiamo costruito insieme. In tutti questi anni ho anche avuto l’impressione che “l’obbligo di firma” abbia indotto molti a non scrivere. Capisco anche loro e cercheremo di “interpretarli”.
Questo è uno spazio prezioso ed unico nel suo genere. Se dopo sette anni la formula funziona ancora egregiamente significa che l’intuizione di Paolo è stata azzeccata.
Neppure con l’esplosione dei social il ruolo e la funzione ne risultano intaccati.
Col tempo, per molti concittadini è diventata abitudine quotidiana leggere quello che dicono su chiusiblog. Almeno per quelli che seguono le vicende pubbliche della nostra città.
Ed è naturale quindi che ai complimenti si aggiunga l’auspicio che questa esperienza duri il più a lungo possibile.
Caro Paolo, credo che in questi anni siano stati pochi i giorni in cui non mi sono “collegato” a Chiusiblog, lo ritengo ormai un gesto quotidiano, non tanto per pigra abitudine, ma perché ritengo il blog che gestisci, come tu stesso scrivi, un fondamentale strumento di memoria. Non sono mancati momenti in cui abbiamo polemizzato, ma del resto, come mi rimproveri anche te ogni tanto, lo sai che la polemica è il mio pane quotidiano.
Ti faccio i complimenti per questi sette anni e gli auguri in occasione del compleanno di Chiusiblog, faccio anche un augurio a tutti i cittadini di Chiusi che questa esperienza abbia ancora lunga vita.