di Paolo Scattoni
Al momento il sito della Fondazione Orizzonti d’Arte fa un po’ tristezza. Se si va nella pagina denominata “Amministrazione Trasparente” sui quattro anni di vita della Fondazione vengono riportati in tutto 24 documenti, gli ultuimi due praticamente ripetuti. Se poi si va sulla pagina Staff, è ancora riportata quella vecchia con Silva Pompili presidente.
Ci hanno invece raccontato in questo blog i consiglieri di minoranza di Possiamo che il bilancio del 2016 è stato approvato il 10 marzo e comunicato al Comune tre giorni dopo. Sono passati due mesi e nessuno si è degnato di farlo conoscere. Forse ne avremmo diritto visto che la maggior parte delle risorse è di provenienza pubblica. Insomma di noi contribuenti.
L’approvazione del bilancio comportava poi l’entrata in vigore definitiva dello statuto votato in Consiglio Comunale e quindi il passaggio delle consegne da Silva Pompili al sindaco Juri Bettollini. 10 minuti per aggiornare il sito almeno su quello proprio no?La pubblicazione del bilancio sul sito della Fondazione e magari anche su quello del Comune non è avvenuta neppure dopo la presentazione di un’interrogazione in Consiglio comunale da parte del gruppo di Si Sinistra per Chiusi.
Intanto si continua a spendere (vedi seminario Bocconi) e neppure si sa a che punto sia il prestito dalla Banca di Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano che avrà la funzione di ripianare i “buchi” pregressi, operazione senza la quale si può dire addio ai fianziamenti regionali (così almeno l’abbiamo capita).
Perché dunque questo caparbietà da parte del sindaco/presidente a non voler fornire informazioni di base che sono dovute?
Basterebbe poco. In fondo si tratterebbe, immagino, di poche pagine di bilancio e di poche righe sul mutuo e sui finanziamenti statali e regionali. È immaginabile che tutto questo comporterà giudizi politici da parte delle espressioni politiche dentro e fuori il Consiglio comunale. Perché arrivare a questo?
Io Paolo rimango sempre sorpreso che tu possa sorprenderti ancora.
Quello che dichiari di non capire non è una deviazione bensì un tratto caratteristico e costitutivo di un cultura politica neo-tribale che ripropone la “Famiglia” come valore fondante, una famiglia comunitaria ma al passo coi tempi e quindi per gergo e per modalità allineata ad un certo telemarketing fatto di lustrini scintillanti e di annunci a sorpresa. Non sono richieste competenza ed intelligenza ma appartenenza e fedeltà.
Renzi, ma anche la Boschi, avevano ripetutamente annunciato dimissioni e un auto-esilio dalla politica. Nessuno ci aveva davvero creduto, contemplando una tara, ma almeno si pensava ad un “parcheggio” prolungato come sta ancora facendo il “sereno” Enrico Letta. Niente di tutto ciò: una nemmeno si è dimessa, l’altro ha prima creato un governo fotocopia e ora riappare candidandosi al bis. Ma di cosa stiamo parlando?
Gli Orizzonti, purtroppo….sono questi.