di Paolo Scattoni
Ieri mattina alle 12 sono stato chiamato dalla segreteria di Orizzonti. Mi hanno comunicato che la richiesta che avevo rivolto al Sindaco era stata soddisfatta dal Presidente della Fondazione che poi sono la stessa persona. Questo significa che il Comune non provvederà a informare sulla Fondazione che provvederà in esclusiva? Staremo a vedere. Certo è che i consiglieri dovrebbero accertarsi di questo passaggio. Il rischio in fatti è che la Fondazione rimanga una scatola chiusa, poco accessibile poco trasparente. Ad ora infatti la pagina del sito intitolata “Amministrazione trasparente” era ancora ferma al 12 gennaio.
Credo allora di fare cosa utile di mettere a disposizione almeno la relazione di Silva Pompili del 26 febbraio 2017 che non è ancora diffusa dopo quasi tre mesi. Ci sarà modo di parlare di questa relazione che deve essere pubblicata a colori perché contiene molti dati “in rosso”. Quello che ho capito da una prima lettura è che la Fondazione è una macchina molto costosa con non poche difficoltà dal punto di vista delle risorse. Costa al Comune circa 200.000 euro all’anno (contribuito più restituzione prestiti bancari. A proposito di prestiti nulla si dice della cessione dell’immobile che interessa l’anno corrente. Non è datio sapere a che punto sia il mutuo da attivare mettendo come garanzia l’attuale sede della Fondazione recentemente ceduta.
Qualcosa dovrà pur essere detta sulla trasparenza dell’amministrazione dell Fondazione (fra l’altro è cambiato anche il vicepresidente). I cittadini come potranno essere informati sui dettagli della gestione in corso d’opera e non soltanto con la pubblicazione del bilancio che come dimostrano gli avvenimenti recenti appaiono con grave ritardo?
Sembra che “lavorare gratis” non scandalizzi nessuno anche a Chiusi ex roccaforte della Sinistra (che evidentemente non è più). In Francia un teatrante non può; c’è un minimo di legge che va versato tra compenso e contributi. E’ come se un idraulico dicesse: io metà dei lavori li faccio gratis. Non risulterebbe credibile oppure non sarebbe semplicemente giusto; come se dopo un suo lavoro io gli dicessi: “non ti pago perché in fondo ti piace questo mestiere”. Il teatrante paga affitto, bollette e cibo dando in cambio dei soldi e, se non lo fa, è perché ha lavorato gratis troppe volte. Io trovo sbagliato anche che un Direttore Artistico lavori gratis, sia per etica del lavoro che perchè inevitabilmente si rischia realizzi una cosa che si cuce addosso a lui più che alla Comunità. E’ una tentazione forte che anch’io ho sperimentato: “mi avete voluto, vengo gratis, faccio ovviamente il meglio che posso, ma devo anche avere un mio ritorno personale”. Quanto al Bilancio della Fondazione esso non è particolarmente alto, anzi. Quello che sfugge è il perchè si debba fare a Chiusi un Festival con queste caratteristiche. Un Festival che attira poco i cittadini, che non porta u vero surplus di turismo culturale e che in Italia conoscono in pochi (perchè per farsi notare bisogna avere un ufficio stampa e marketing poderoso prima ancora della qualità; basti vedere la gloriosa Chigiana come è ora percepita a livello nazionale)
Comunque stasera in Consiglio Comunale il Sindaco ti ha fatto un grande complimento … sei tornato adolescente
Sono da poco tornato dal Consiglio comunale. Molto sostanzioso soprattutto per le conseguenze. Secondo me si è cantato una sorta di de profundis della Fondazione. Consiglio a tutti di guardare la seconda interrogazione di Possiamo.
…..3 commenti che vanno a 14 in un batter d’occhio!
Quella di Francesco (Storelli) è una domanda opportuna. L’attesa è sicuramente grande. Questo post è uscito poco più di due giorni fa. Ha raggiunto le 200 visite e il dibattito che vedete qui sotto. Il mio appello a che sa leggere i bilanci riguarda proprio la domanfda di Francesco. Per quello che ci capisco rifare il festival in questa situazione economica è puro accanimento terapeutico. Fra qualche ora c’è Consiglio comunale. Magari rispondendo ad un’ interrogazione sulla Fondazione il sindaco/presidente ci farà capire qualcosa.
da esterno (ormai con gli affari di Chiusi c’entro più poco) : non si sente ancora parlare per nulla del festival 2017… verrà fatto? oppure i problemi sono tanti e tali che ancora non è sicuro? Perchè se il festival salta bisognerà che qualcuno dei “dilettanti” si metta a provare a ricostruire sulle macerie
È un po’ curioso che il dibattito sulla Fondazione debba svolgersi quasi esclusivamente su questo blog. Sono d’accordo con Luciano (Fiorani) che ci debba essere una discussione pubblica approfondita. Intanto inviterei gli esperti a dare un giudizio sul bilancio fornendo qualche indicazione anche a noi ignoranti. Penso ad esempio a Giorgio Cioncoloni che con i bilanci comunali si è misurato in tempi remoti da assessore e più recentemente da consigliere. Ma ci possono essere ancje altri. L’invito è aperto.
Dire “chi mangia i soldi” vuol dire non avere la minima consapevolezza di come funzionano le cose e nemmeno avere la pazienza di leggere ed analizzare i numeri e le informazioni che sono consultabili. Ma Sia Scattoni che Miccichè mi sembra che abbiano già risposto più che correttamente.
Credo che su questi numeri, che danno un totale di meno 140.000 euro, sia indispensabile una discussione pubblica approfondita e chiarificatrice perché insieme al debito pregresso siamo in presenza di una situazione che definire gravissima può sembrare un eufemismo.
Chiariti i numeri sarà più semplice, forse, rispondere alla domanda: a cosa serve la Fondazione?
Qualche considerazione sull’intervento di Silva Pompili.
Il metodo:
-Finalmente dopo anni c’è qualcuno che si degna di fornire precisazioni puntuali. Che la ragazza fosse di altra pasta rispetto a quelli che guidano il Comune, e ora anche la Fondazione, si sapeva. Questa ne è ulteriore conferma.
Il merito:
-“…i crediti aperti invece, non sono tutti o quasi di Chiusi, anzi. E’ più appropriato dire quasi tutti di esterni.” Ne prendo atto senza alcun problema. Avevo altre informazioni, evidentemente, non proprio esatte. Sgombrare il campo dai “si dice” è sempre opera meritoria e, come si vede, si può fare pubblicamente e tranquillamente come si conviene nei paesi civili. Le informazioni pubbliche sono dovute se, come dicono tutti (a parole), si vuol fare della trasparenza il modo di essere delle istituzioni pubbliche. Questo di Silva è un buon esempio dopo oltre un lustro di silenzio assordante.
-I conti. Non sono un esperto di bilanci ma da quel che ho capito i “numeretti rossi”, nella relazione di bilancio, si riferiscono alla differenza tra la previsione e consuntivo. Ma quello che salta agli occhi sono i -19.000€ per il Lars festival, i -99.000 per Orizzonti e i -22.000 per la stagione teatrale.
Donatelli io non so se sia vero nel caso di Chiusi o lo sia solo per i dilettanti che partecipano al Festival. Non credo che ci mangi nessuno; un Festival articolato come Orizzonti costa molti soldi e non vedo margini per “mangiare”.
Invece, sta di fatto che in Italia succede sempre più spesso che si lavori gratis. Questo è un virus pericolosissimo perchè trasforma tutti in dilettanti. Ma mentre chi lo fa davvero per diletto, ha almeno un altro mestiere, costoro sono dilettanti “a perdere” che dovranno probabilmente abbandonare il professionismo. E’ un danno grande alla costruzione delle forze artistiche e tecniche nel settore delle Performing arts e della Cultura in generale che, se non si è interessati alla Cultura, si dovrebbe almeno esserlo alla possibilità che il Turismo culturale sia un volano economico e occupazionale di questo Paese per il futuro.
Sul commento di Paolo (PMiccichè), consiglio la lettura del suo “Libello bianco (rosso e verde”).
http://operaetlabora.it/turismo_culturale.html
Può essere molto utile a chi oggi deve impostare la politica culturale a Chiusi
Mi riprometto appena possibile una lettura più attenta. Solo due osservazioni schematiche: spesso in Italia si procede con una programmazione che non vuole tenere conto della situazione oggettiva. Negli ultimi lustri i contributi pubblici sono sempre andati calando; nessuno, se non di proposito o per ingenuità, può programmare basandosi sui finanziamenti degli anni precedenti. Molto spesso i dirigenti delle nostre istituzioni buttano il cuore oltre l’ostacolo ma non va bene; trattandosi di soldi pubblici, il cuore (o altra parola che comincia con C) non è quello loro privato ma è quello di tutti noi.
Da qui la seconda osservazione che ricalca quella di Luciano Fiorani: ne abbiamo davvero bisogno? A cui aggiungo che farsi ognuno il proprio Festival, senza un’ampia progettualità di Sistema, è un lusso che ci si poteva forse permettere anni fa (sebbene stampando moneta e ingigantendo il debito pubblico). Non è un problema di qualità artistica e del tanto che Cigni riesce a fare con poco, è un problema di sostenibilità e di necessità. La domanda principe è: la Fondazione Orizzonti è o non è un investimento produttivo e necessario della Comunità di Chiusi nella Cultura e nel Turismo culturale? Io ho dei dubbi che lo sia.
x Silva Pompili. Prendiamo atto che il contributo comunale è di 158.000 euro all’anno. La restituzione dei prestiti vanno a carico della Fondazione. Grazie per la precisazione. I prestiti per ripianare questo debito, mi pare di capire che in futuro dovranno fare riferimento ad altri prestiti ottenuti con la garanzia dell’immpobile ceduto dal Comune.
Ci sarà tempo per studiare i dettagli del bilancio. Intanto il chiarimento è benvenuto.
x Roberto Donatelli. Secondo me nessuno ci ha mangiato. Il problema che una macchina come quella che è stata messa in piedi è comunque costosa (personale, consulenze, investimenti, ecc.). Il bilancio è pubblico, anche grazie a questo blog, da pochi giorni. Non resta che studiarlo.
Mi è stato detto, da fonte più che autorevole, che gli artisti lo facevano gratis.
Chi li mangia i soldi, allora?
Non amo rispondere on line perché preferisco il confronto diretto ma visto che non so se ce ne sarà occasione e che questo tema è molto seguito e importante, credo sia giusto puntualizzare due cose. La fondazione al comune costa 158.000 euro l’anno, se si vuol parlare di costo. I prestiti, o meglio il prestito, preso per la ristrutturazione dell’immobile dove ha sede la fondazione, è completamente in carico alla fondazione stessa che deve farvi fronte con la propria gestione. Per quanto riguarda i crediti aperti invece, non sono tutti o quasi di Chiusi, anzi. E’ più appropriato dire quasi tutti di esterni.
La “cova” dell’informazione proprio finita non è. L’informazione è stata fornita dopo una formale richiesta di accesso agli atti. A questo proposito comunico che il dossier che mi è stato fornito è tutto contenuto in apposita pagina di questo blog. La pagina “amministrazione trasparente” della Fondazione è ancora ferma al 12 gennaio 2017 e quindi non contiene né il bilancio né la relazione Pompili. Nello staff la presidenza viene indicata con un indirizzo email e il nome del nuovo presidente Bettollini non appare.
Anche io ho sempre sostenuto che la Fondazione dovrebbe essere liquidata. Fra l’altro non si capisce neppure quale sia al momento lo stato dell’arte nell’organizzazione del prossimo Festival. Negli anni passati di questi tempi il programma del Festival era già delineato e diffuso.
Bene, è finita “la cova”.
Ho letto la relazione della presidente dimissionaria e da una lettura veloce mi pare che la situazione economica della Fondazione continua a segnare…profondo rosso.
I creditori, par di capire, sono tutti, o quasi, di Chiusi. L’operazione Fondazione oltre a non aver avuto alcun impatto apprezzabile sul versante turistico ha appesantito la situazione economica di diversi concittadini.
Ero e resto dell’opinione che prima viene messa in liquidazione questa macchina mangiasoldi e meglio è.