di Paolo Scattoni
Sputtanamento in mondovisione; non è mia ma di un amico che utilizzava un termine ancora più greve. Evito. Si dovrà pur riconoscere che in questo blog la questione della pubblicazione del bilancio è stata posta da mesi. In questo momento chiusiblog assume un ruolo di supplenza (probabilmente solo in parte) per quello che dovrebbe fornire la pagina della Fondazione denominata “Amministrazione trasparente” e che è ferma al 12 gennaio. Quella pagina non registra i passaggi degli ultimi mesi che non sono stati resi noti alla cittadinanza (che, piccolo particolare, ci ha messo i soldi). Oggi un gruppo di studenti della Bocconi erano a Chiusi (a spese anche nostre) per studiare la Fondazione. Chissà che avranno imparato. Speriamo bene.
La figura che trovate sopra sono le statistiche delle visite ai post sul tema Fondazione degli ultimi 10 giorni. Sono centinaia quelli che hanno aperto le varie pagine. I tempi di permanenza sulla pagina dimostrano che sono stati letti.
Un giornalista si chiede sul suo giornale online se il ridicolo spettacolo in mondovisione si poteva evitare. Certo che si poteva. Il sindaco ha dichiarato in Consiglio che lo stato critico del bilancio della Fondazione era conosciuto dal 2014. Se davvero lo si sapeva perché si è aspettato lo sputtanamento?
Personalmente credo che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte sul tavolo e aprire un dibattito non addomesticato.
x Romano Romanini. Allora siamo già in due. Io posso portare come contributo iniziale un lavoro già iniziato con la raccolta dei contributi apparsi su questo blog.
Gli interventi di Romanini e di Anna Duchini mi trovano perfettamente d’accordo.
Sono alquanto scettico sul pensare proponibile ciò viene auspicato da Paolo Scattoni al riguardo della formazione di una squadra di volenterosi che percorra quella direzione che Paolo dice. Penso che tale cosa non esista con i tempi che corrono e purtroppo credo che tali costumi,mentalità, etica e modalità di pensiero rispetto al sentirsi ed essere cittadini, al punto in cui siamo si possano cambiare solo con ”una mano di bianco sul passato” che scaturisca da avvenimenti e da spinte più grandi che esulano dalla politica di Chiusi,nonostante certe funzioni le opposizioni le svolgano e contribuiscano a far aprire gli occhi alla gente.Ma quando ”il granito”locale non ha occhi per vedere che sarà spezzettato anche lui e ridotto a sassi da quanto passa e passerà soprattutto nella politica locale, io credo che ogni persona raziocinante si debba chiedere le ragioni delle proprie scelte.Le grandi crisi politiche del passato nella storia d’Italia sono state prodotte per la cecità delle basi, per l’irragionevole senso di conservazione soprattutto delle classi meno abbienti,che in poco tempo furono adoperate per pesare su un altro piatto della bilancia.Ricordiamoci che la cosa durò per 20 anni.Qui siamo quasi a 30….
Io sono disponibile per fare questo dossier. Se ci sono altre persone interessate, possono contattarmi per fissare un primo incontro nella prossima settimana.
Rispondo ad Anna (Duchini) e Romano (Romanini). Che questa grancassa sulla Fondazione sia stata utilizzata in funzione elettorale molti lo hanno detto su questo blog in tutti i modi anche con ironia. D’altra parte come interpretare altrimenti l’affermazione del Sindaco che la crisi di bilancio era conosciuta dal 2014.
Il silenzio dell’associazionismo (ADA, AUSER, etc.) era prevedibile, perché troppo spesso dipendenti dalle “provvidenze” comunali. Vediamo allora se possiamo farne a meno.
Come si potrebbe operare per impostare seriamente un processo di pubblico confronto? Propongo quattro fasi. La prima consiste nel cercare la disponibilità di un gruppo di cittadini ad impegnarsi da vicino per condurre in porto ll processo partecipativo. Questo piccolo gruppo dovrebbe cercare la documentazione disponibile e costruire un mini dossier di quattro o cinque pagine al massimo. Si dovrebbe cercare di costruirlo con un linguaggio semplice e di facile comprensione. Il dossier può essere diffuso sui giornali online e cartacei, blog e social. Infine il confronto pubblico. Sono convinto che non sarebbe tempo perso.
Non ero interessato a definire o contestare il ruolo del tuo blog Paolo. Il mio scetticismo non è riferito alla tua richiesta di fare chiarezza . Che come dici te il blog ha fatto anche quello che non era di sua stretta pertinenza. La mia riflessione è che qualunque dibattito sull’argomento che non tiri in ballo il silenzio di tutto il mondo cultural-ricreativo e associazionistico chiusino lascia fuori un aspetto cruciale, di cui fino ad ora non ha parlato nessuno. La domanda è: perchè nessuna delle organizzazioni cultural/ricreative/sportive di chiusi ha detto nulla e preso posizione sulla questione?
Perchè “non fanno politica”?
Il talento a Chiusi e dintorni c’è, ma sembra che venga usato per gloria personale, ‘guarda come sono bravo(a)’, senza pensare minimamente a ciò che ne trae Chiusi.
Pensilina, Campo Sportivo ed ora quel ‘aggeggio’, blocchi di marmo che tappezzano parte di Chiusi, il giardinetto sotto le mura del Prato, il frigo macello, e via dicendo. Senza dimenticare, ovviamente, il fiore all’occhiello – Orizzonti –
Forse sono segni della cultura mafiosa di cui parla la Duchini.
I due commenti colgono due questioni centrali per dare un giudizio su questa vicenda.
E’ vero, come dice Scattoni, che la vicenda comporta un giudizio politico sugli ultimi due sindaci.
Sono convinta che non si sia affrontato il problema del buco di bilancio del 2014 perché nei due anni successivi ci sono state due campagne elettorali (2015, Scaramelli in Regione e 2016 Bettollini sindaco) in cui la Fondazione Orizzonti era nell’elenco delle cose fatte e fatte bene. Fiore all’occhiello per qualità, “alta cultura”, turismo culturale e addirittura volano della ripresa economica di Chiusi città. Discutere dell’insostenibilità economica sarebbe stato certificare un altro clamoroso fallimento della capacità amministrativa dei due personaggi.
Quanto al silenzio del “mondo della cultura” locale, richiamato da Romanini, è chiaro che, per dirla brutalmente, sembrano tutti a libro paga.
E allora c’è da chiedersi di quale cultura si parli visto che a partire dalla scuola fino all’ultima delle associazioni ricreativo-culturali sembrano estranee ai valori di verità, senso civico, bene comune, assunzione di responsabilità…
Questi non conoscono nemmeno l’indignazione che ti serve per modificare le cose.
Questo modo di essere ha un nome specifico: cultura mafiosa.
E non è un concerto, una mostra, o una rappresentazione teatrale in più o in meno che cambia questo clima.
x Romano Romanini. A me sembra che si dia troppa importanza a questo blog. In questo caso ha svolto una funzione che non gli spetta, quella dell’informazione. Il blog ha pubblicato il blancio che è stato “covato” per mesi e non è stato pubblicato per settimane da nessun altra parte, neppure nel sito della stessa Fondazione. Oggi finalmente si è proceduto ad ottempera un obbligo che le fondazioni hanno (http://www.fondazioneorizzonti.it/wp-content/uploads/2016/12/Bilancio-desercizio-Fondazione-Orizzonti-dArte_2016.pdf).
La lettura dei post sull’argomento ha coinvolto centinaia di persone che hanno visitato chiusiblog. I tempi di lettura stanno a dimostrare che non è stato un esame superficiale. Non è passata neppure una settimana da quando è stata votata la mozione “blitz” in Consiglio comunale. Il tempo del dibattito può iniziare ora. Certe ritrosie dipendono anche dal timore di essere chiamati a giustificare posizioni pregresse. Timore secondo me infondato. Si può benissimo cambiare idea senza dover giustificare fino allo stremo. Invece il giudizio politico sui due personaggi principali della vicenda (Scaramelli e Bettollini) non mi pare sia reversibile, anche perché in questo caso il silenzio è ancor più significativo delle parole. Comunque è proprio nel confronto che potranno, se vogliono, chiarire.
Pienamente d’accordo con te Paolo e senz’altro va fatta chiarezza su tutta la vicenda chiedendo anche le dimissioni di tutti coloro (sindaco in testa) che portano per intero la responsabilità politica e/o amministrativa di questo disastro, per l’elementare principio che a rimediare non può essere chi ne è la causa. Vorrei però manifestare il mio personale scetticismo sulla effettiva efficacia di questa iniziativa. A fronte dell’interesse documentato dai tuoi dati non mi pare che ci sia una altrettanto larga manifestazione pubblica di interesse e/o di critica. A parte i soliti non mi pare che altri, associazioni, gruppi culturali e o volontaristici, singoli cittadini abbiano proferito parola, men che meno preso una posizione. E si che di associazioni culturali, teatrali, artistiche, sportive e ricreative ce ne sono moltissime a Chiusi. Almeno a giudicare dall’elenco dei beneficiari che ogni anno ricevono dal Comune contributi o sovvenzioni. Convenienza, paura omertosa, indifferenza, oppure convinzione “che meglio non si poteva fare” ? Qualunque di queste (e forse tutte in diversa misura) ne sia la causa il risultato rimane quello di una anomalia patologica di mancanza di senso civico di cui va preso atto, le cui cause dobbiamo cominciare a indagare e denunciare.