da Bonella Martinozzi*
A dieci giorni dal Consiglio comunale i nostri amministratori, quelli avvezzi a “metterci la faccia”, ancora non si sono degnati di spendere una parola chiara sul destino del Festival Orizzonti. Non l’ha fatto il sindaco Bettollini, neppure il Presidente della Fondazione (sempre Bettolini) e neanche l’assessore Lanari.
In Consiglio comunale il Sindaco, incassati i pieni poteri per il risanamento della Fondazione grazie al voto della sua maggioranza, si è guardato bene dal rispondere sul futuro del Festival; ha svicolato dicendo che “si farà quel che ci scappa”.
Eppure Primapagina ha dato la notizia della chiusura del Festival subito dopo il Consiglio comunale, Chiusiblog ha scoperto la questione con una serie di articoli, sui social ci sono stati commenti e prese di posizione, in paese tutti ne parlano ma loro niente.
Nel fine settimana c’è stata la dura reazione dell’attore Roberto Latini incaricato dell’allestimento della “compagnia del Festival”, che aveva già provveduto alla selezione dei partecipanti da oltre 400 domande e a un primo incontro al Mascagni.
Latini afferma di aver ricevuto la notizia della chiusura del Festival sia dal direttore artistico, Andrea Cigni, che dal presidende della Fondazione, Juri Bettollini… di essere molto arrabbiato (il termine giusto sarebbe inca…o) e di vergognarsi per la situazione in cui l’hanno cacciato.
I cittadini di Chiusi, quelli che mettono i soldi, invece continuano a non essere tenuti nella minima considerazione. Come se questo disastro non avesse ripercussioni negative sulla città. Solo per fare i proclami trovano modo e tempo ma quando ci sono i problemi seri (che loro stessi hanno creato) scappano
I due massimi responsabili di questa situazione (Scaramelli e Bettollini) hanno pensato bene di rifugiarsi in un imbarazzato silenzio.
I debiti della Fonazione certificano la loro incapacità di governare e la loro prosopopea ma la chiusura del Festival, sic et simpliciter, è un grave e ulteriore danno per la città dettato dalla paura e dall’incapacità di discutere con la popolazione per trovare soluzioni meno traumatiche.
Il tempo è galantuomo e con le furbate e i circoli degli amici si va poco lontano. E’ sempre stato così e lo è anche in questa circostanza.
*Movimento 5Stelle Chiusi
Mi spiego meglio. In Inghilterra ho imparato che il cittadino ha doveri e diritti. Io rispetto i miei doveri e voglio che anche i miei diritti vengano rispettati. Orizzonti non soltanto ha fatto debiti di 300Mila Euro molti dei quali soldi pubblici, cioè nostri, fra cui anche i miei, ma mi è toccato discutere per far valere i miei diritti, come quello di usare il marciapiede che era stato chiuso senza autorizzazione.
Sono pienamente d’accordo con Sacco, ma una ragione in più perchè i nostri ‘politici’
si adoperino per far finire ” signorsi, levo il cappello”, come si usava non tanto tempo fa.
Ci sono Sindaci, pochi a dir la verità, che stanno proprio facendo questo. Non credo che
la via giusta sia quella di un Sindaco che dice che non è un politico e poi diventa capogruppo di un partito. Amore a prima vista?
Tra parentesi, l’iter delle leggi in Italia è quello che è, ma le leggi sono buone. Se si usarselo, invece di chiaccherare, forse qualcosa si smuoverebbe. Io, ormai, ho raggiunto una ceta età e non ho più le energie, le riservo per me!
Caro amico Roberto Donatelli, forse ti sbagli. Al di là delle cose che evochi in gran parte forse giuste, il problema principale che alla fine porta alle cose di cui fai menzione, sono proprio i cittadini di Chiusi ! Primo perchè sono loro che hanno eletto coloro che hanno prodotto questo di cui si parla e seconda cosa perchè ancora gli effetti di tutto ciò si vedranno non solo al presente ma anche nella loro totalità nel futuro.Quindi, non è vero che non ci sono responsabilità politiche da parte dei delegati della politica.Ma si sà, in Italia, di queste responsabilità, i cittadini inermi che entran in cabina, fanno il segno di croce sulla scheda e sembra loro di aver assolto a tutto il loro dovere con quell’atto, ma che così facendo invece producono loro tale disastro, non se ne tiene mai conto, ed il giuoco continua….e ci sarebbe anche da chiedersi: ” fino a quando ?”…..quindi sono loro direttamente gli artefici del loro fallimento. E personalmente su questo non ho remore o giustificazionismi: la penso veramente così!
Ma come si discute ancora se continuare, o meno con il Festival, altrimenti Chiusi ne ‘soffrirà’, come se il Festival avesse portato qualche beneficio a Chiusi….ha lasciato dietro di se un profondo senso di malcontento e questo non è ‘colpa’ dei Chiusini. E’ semplicemente l’inevitabile conseguenza di un Festival allestito nel posto più sbagliato che ci sia (Piazza Duomo), in un Paese con circa 400 abitanti e con pochissime infrastrutture per accogliere i turisti. Se ricordo bene nel 2014 Orizzonti prese una (forse due, non ricordo bene) pagine sui giornali nazionali per reclamizzare il Festival…….Piazza Duomo può accomodare circa 250 spettatori, con la replica si arriva a 500. Vorrei sapere a quante persone è stato detto: spiacenti tutto esaurito. Lo spettacolo avrebbe, senz’altro, ricevuto molte prenotazioni. Perchè spendere soldi (credo che la pubblicità sui giornali si paghi!) quando non si possono recuperare con i biglietti venduti?
Tra parentesi, il Rutelli, nel 2013, mise su un buon Festival senza pagare le pagine dei giornali e senza OCCUPARE Piazza Duomo, il cuore del Paese che smette di battere per una 15 di giorni.
Qualunque sia la causa di tutto questo senz’altro non è stupidità.
x Luciano Fiorani. Ritornare al paesano? Nulla di male. Bisogna vedere come.
Dopo l’uscita di questa nota dei 5Stelle il Mattioli ha chiamato Bettollini:
“Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, contattato telefonicamente per avere un commento alla presa di posizione del M5S sul Festival Orizzonti, ha sottolineato che “l’obiettivo prioritario a cui oggi dobbiamo puntare non può che essere la stabilizzazione della situazione economica con decisioni importanti e straordinarie capaci di iniziare un percorso verso una soluzione definitiva e stabile. Tutto questo non riduce o sminuisce quanto di altamente positivo è stato fatto in questi anni in termini di impulso culturale per la nostra città, ma anzi pensiamo che possa servire da stimolo per ricominciare da un nuovo punto di partenza nel quale anche tutte le forme di volontariato e associazionismo culturale della nostra città siano valorizzate e gratificate nella loro espressività e voglia di dare un contributo alla nostra città”.
Nemmeno il navigato giornalista è riuscito a farsi dire una parola chiara sulla chiusura del Festival.
Insomma Bettollini lascia intendere, parla d’altro sperando che passi la nottata. Ma quanto pensa di tirarla per le lunghe prima di fare un discorso chiaro ai cittadini?
Sul futuro, invece, qualcosa si può già intuire: “…volontariato e associazionismo culturale…”. Come a dire, dopo la cultura “alta” si torna al paesano.