di Rita Fiorini Vagnetti
Da ciò che è uscito dal Consiglio comunale a proposito della discussione sulla Fondazione orizzonti, non posso ancora una volta, pur ovviamente non entrando nel merito delle argomentazioni esposte, non fare una personale riflessione, anche per la mia conoscenza diretta dell’argomento in qualità di ex consigliere della lista civica “I cittadini per Chiusi”. Sarà deformazione professionale, sarà l’età che comunque è esperienza di vita, sento il desiderio di riferirmi alla mitologica Pandora che ricevette, almeno cosi'”si dice” un vaso da Zeus con la raccomandazione di non aprirlo.
Pandora dea ma anche un po’ donna (“absit iniura verbis”) profittando del dono della curiosità non rispettò il consiglio e scoperchiò il vaso, facendo uscire tutti i mali del mondo, tranne la Speranza.
Ecco arrivando ai tempi odierni ci si potrebbe chiedere: chi ricopre attualmente il ruolo di Pandora e “quali mali” potrebbero uscire da un Consiglio comunale che sicuramente è conscio di quanto precedentemente deliberato, essendo la maggioranza di loro corresponsabili delle passate decisioni?
Pertanto, una volta scoperti i vari problemi, non è piu’ possibile tornare a celarli, perché questo potrebbe risultare veramente pericoloso. I cittadini potrebbero, ma spesso per buona fede o ingenuità non lo fanno, chiedersi: se la Fondazione è stata un fallimento con dispendio di forze umane, professionali,di denaro pubblico e di immagine cittadina, tutte o molte delle altre decisioni potrebbero essere altrettanto fallimentari? Una per tutte quella del famoso palazzetto a Pania. Il problema, dunque, non e’ solo l’importantissima débâcle economica, ma soprattutto l’impostazione politica-amministrativa che potrebbe provocare danni peggiori per il “futuro”, di una maggioranza senza remore per l’impossibilita’ di un confronto con tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Del resto vecchia storia!
Potrebbe oggi sembrare inopportuno rivendicare il ruolo da me svolto come opposizione con chiare e motivate votazioni contrarie per decisioni che sembravano in contrasto con il buon senso. I debiti contratti vanno onorati dai cittadini? È quasi ovvio
Rimane la spes ultima dea, ma qui siamo nella realtà, là erano nel mondo fantastico della mitologia.
X Romanini.Stante la mia noiosa prolissità è sempre quello che ho sostenuto.
Proprio vero. Nella realtà anche la spes è morta (anche se per ultima). Non esiste speranza per un paese che non riesce a liberarsi dal giogo della sudditanza e dell’ignavia, per le quali è disposto a tollerare l’indicibile. La Fondazione, la Pania, gli Stati Generali della Cultura, il Piano Regolatore sono tra le principali (ma non uniche) “leve” su cui si è favoleggiato il rilancio di Chiusi e che sono tutte naufragate nel nulla di buchi neri spesso riempiti con i soldi dei cittadini. Oggi ancora una volta si assiste al teatrino di autorappresentazioni di onnipotenza sicuri, comunque, di un consenso prono al potere e ai cordoni della borsa. Certamente nulla di contrario alle leggi degli uomini, e perciò stesso niente e nulla potrà cambiare se non ci sarà un drizzarsi di schiene “motu proprio” di tanti cittadini.