di Luciano Fiorani
Chi segue, in qualche modo, il calcio sa che le voci di mercato servono ad alimentare le discussioni estive in assenza di partite basandosi su voci, il più delle volte, senza senso. Classiche diventarono “le bombe di Mosca”. Questa estate, sono mesi che scrivono: ore decisive per Kalinic al Milan. E’ un vezzo, che negli ultimi anni è cresciuto in maniera spropositata tanto che ormai ci sono intere trasmissioni basate sui “si dice” riguardo ai trasferimenti dei giocatori.
A me sta facendo lo stesso effetto sentir parlare tutti i giorni della possibile concessione della fermata nella stazione di Chiusi di due frecce rosse. E’ esattamente quello che fu proposto dalle opposizioni consiliari, e dalle persone di buon senso, in risposta alla faraonica proposta del Pd scaramelliano della nuova stazione alta velocità sopra (sollevata dal suolo!) l’ex centro carni. Predisposero anche il nuovo Piano operativo per la bisogna!
Ora sembra che finalmente siano rinsaviti in più luoghi, compreso l’assessorato regionale ai trasporti, e pare (come nel calciomercato) che entro la fine dell’anno fermeranno a Chiusi due (o quattro?) treni veloci. Su questa eventualità si sta assistendo al solito over booking di retorica e banalità quasi si trattasse di una questione di vita o di morte per questo territorio.
Secondo me, invece, il vecchio adagio secondo cui ogni meglio è meglio, in questo caso, basta e avanza. Perchè non saranno certo due o quattro treni veloci a restituire alla stazione di Chiusi il livello e la varietà dei collegamenti avuti in passato. Invece, con sprezzo del ridicolo, si parla di rilancio dell’economia, del turismo e chi più ne ha più ne metta.
Al coro locale e con stessa enfasi in questi giorni si sono uniti i vertici Pd del Trasimeno. Il gruppo Pd-Psi di Chiusi, manco a dirlo, prontamente ringrazia e rilancia. Nessuno che accenni alle possibili mete raggiungibili; si lascia intendere Roma e Milano, che andrebbero benissimo, sia chiaro, ma siamo appunto alle supposizioni.
C’è poi un aspetto fondamentale che, ancora una volta, nessuno rileva: in quali orari potremo usufruire di questi pochi nuovi servizi? E’ un punto decisivo perchè, come ben sa chi usa il treno, un treno che ti porta a Roma alle 8 di mattina non è uguale ad uno che ti ci porta alle 18.
E questo è dovuto a un fatto molto semplice: un treno non è un aereo. Di un aereo l’aspetto predominante è il collegamento. Di un treno è l’orario. E non c’è suggestione che cambi questa realtà. Ma vai a spiegrglielo ai “Marinetti de noantri”.
Sul dibattito passato può forse essere utile consultare la specifica pagina di chiusiblog:
https://www.chiusiblog.it/?page_id=30474
Le opposizioni sono state sempre schierate su questa posizione, anche nei momenti in cui il PD, in eterna campagna elettorale, organizzava i mega eventi sulla stazione in linea volante, da decine di milioni di euro. Ora secondo i “Marinetti de noantri”, dovremmo unirci al coretto della maggioranza che improvvisamente ha cambiato rotta. Che tristezza. Questo senza entrare nel merito della questione, ben spiegata dall’articolo di Luciano (Fiorani) e dal commento di Paolo (Scattoni).
Non sono di mio un estimatore di “ogni meglio è meglio” ma almeno deve essere “ogni vero meglio è meglio”. Se si fermeranno due Frecce rosse, giusto così, tanto per fare, senza che la fermata sia inserita in un piano complessivo di rilancio del trasporto ferroviario e di “irroramento” del territorio, la cosa potrebbe anche non essere affatto positiva. Mi sembra che nella Stazione di Chiusi si siano investite già parecchie risorse, che dovranno essere motivate da una necessità più ampia e non solo, come dice Paolo, per elargire un “contentino”. Hanno fatto fallire gli Intercity che garantivano un ottimo rapporto qualità/prezzo, dove per qualità si intende soprattutto velocità di trasporto. “Hanno fatto fallire” significa che il servizio è stato reso sempre più inefficiente in modo che il viaggiatore non lo utilizzasse più (treni sporchi, toilette inagibili, porte fuori uso e ritardi tali che si preferivano i Regionali che almeno costavano meno). Quelli – cioè gli Intercity – per me erano “il meglio”; la soluzione attuale, al massimo, potrebbe essere il “meglio del peggio” a cui si era giunti….ma stiamo a vedere cosa succede all’apertura del Mercato (Elettorale)
Concordo. C’è un ultimo aspetto: la ricerca di una strategia. Una coppia di frecce rosse può essere un contentino rispetto al massacro che negli ultimi anni si è fatto della nostra stazione, occrre valutare come impostare una politica di rafforzamento. I sindaci del trasimeno dovrebbero porsi il problema di collegamenti veloci con Perugia (oltre che con Siena ovviamente).