In questa pagina vengono messi a disposizione contenuti generali che non trovano ospitalità nel blog perché, come noto si rivolge al dibattito locale. (P.S.)
10 settembre 2017
Per un presente da dove si possa guardare al futuro con ottimismo
di Roberto Donatelli
Intelligenza o immaginazione?
Progresso + buona volontà + intelligenza = un incerto presente ed un futuro non proprio roseo.
Si potrebbe dire che il risultato non corrisponde alla somma dei suoi elementi, il che ne farebbe anche paradosso.
Proviamo a dipanarlo.
Se provassimo, ad esempio, a sostituire il termine “ progresso “ con il termine “ espansione “ avremo un cambiamento di prospettiva riportando l’importanza dell’ambiente al centro dell’interesse collettivo.
Il Polo Nord, a questo proposito, offre un campo di espansione molto più limitato di quello che può offrire un ambiente con un clima meno estremo, al di sopra della capacità dell’organismo; ecco, cosi’, che l’attenzione si sposterà dalle nostre capacità alla fondamentale importanza dell’ambiente.
Per ‘buona volontà’ intendo l’impegno di varie organizzazioni ed individui che cercano di rendere il nostro mondo un posto migliore, nonostante ciò la ‘buona volontà’ è ancora parte del paradosso.
Lasciamo da parte, per il momento, questo particolare aspetto.
Rimane il concetto di intelligenza.
Cosa é l’intelligenza?
Chi, o cosa decide chi, o cosa é intelligente?
Su quali parametri?
Cosa c’era prima della sua presunta evoluzione?
Si potrebbe dire che nessuna delle risposte riesca a fornire una definizione esatta dei vari punti interrogativi. Di conseguenza, questa cosa che noi chiamiamo intelligenza rimane, come dire, un qualcosa di indefinibile.
Dovrebbe comunque essere un’espressione del processo mentale, del cervello.
Immaginate che esistano infiniti modelli di un unico stupendo tipo di computer, ed ognuno di noi ne possiede uno. Tutti i modelli, conseguentemente, avranno la stessa matrice e le stesse componenti base.
Ognuno di noi sarà libero di “ accendere “ o “ spegnere “ l’apparato quando lo desidera. Ognuno di noi sarà libero di navigare dove e quando preferisce, ed infine ognuno di noi avrà uno o più siti preferiti.
In questo semplice, ma credo coerente schema del funzionamento del cervello, vedo soltanto la meravigliosa varietà della vita, miliardi di esseri umani, e non due uguali.
Non riesco a vedere traccie di intelligenza, o del suo contrario.
L’immaginazione, d’altro canto, è un processo mentale di cui esiste una precisa definizione: (una) forza creativa della mente.
Anche l’assurdo ha una precisa definizione: che è contrario all’evidenza, un controsenso (Treccani).
Un ragionamento è sempre logico e razionale, altrimenti sarebbe un’accozzaglia di parole senza un filo che le unisca e, conseguentemente, non verrebbe capito. Giudicare, quindi, un ragionamento illogico o irrazionale mi sembra assurdo, un controsenso.
Su quale piano, dunque, può essere confutato un ragionamento visto che sono tutti razionali e logici?
Un ragionamento può essere giudicato valido se rimane coerente con i dati di fatto a cui si riferisce, con il sapere del momento: si crede che la Terra sia piatta….non se ne può fare un giro intorno.
Ragionamento valido che diventa assurdo se fatto oggi.
Non valido se tralascia alcune delle evidenze a cui si riferisce: penso per questo sono. Visto che uno deve esistere da qualche parte prima di essere in grado di pensare il detto dovrebbe essere; prima di tutto sono un’entità fisica, per questo penso per questo sono ( come già pensato da Shelling nel ‘800).
Il che, tra l’altro, sposterebbe l’attenzione dall’aspetto mentale all’aspetto fisico delle cose.
Il ragionamento, pur rimanendo logico e razionale, assume l’aspetto assurdo quando continua ad ignorare le evidenze a cui si riferisce.
Un esempio potrebbe essere dato dagli studiosi che, dopo anni di ricerche, hanno dato una risposta alla domanda; chi è venuto prima l’uovo o la gallina? Una risposta in cui il ruolo del gallo nella faccenda non viene menzionato.
Potremo continuare con la geologia che continua a parlare di un ‘ tardo paleozoico ‘ senza che ci sia alcuna evidenza di un paleozoico precedente.
Gli scienziati impegnati nella ricerca del Big Bang, l’inizio dell’Universo, nonostante che nel 1981 il Set di Mandelbrot abbia dimostrato l’infinita complessità dell’Universo. Che poi ci siano o no più o meno livelli di infinito ciò non toglie che ciascun livello sia infinito; senza un inizio o una fine, una definizione che capisco ma non comprendo, e che non mi risulta sia stata cambiata.
Tutte queste persone hanno un alto livello di sapere e d’intelligenza, eppure sembra che l’intelligenza venga usata in maniera assurda.
Credo che sia assurdo continuare a cercare l’inizio di un qualcosa che è stato dimostrato essere infinito.
Non credo ci sia differenza fra un Michelangelo che immagina e pensa ad un David osservando un lastrone di marmo, ed un Darwin che immagina e pensa ad un possibile esito osservando lo svolgimento della vita.
La differenza inizia quando Michelangelo trasforma la realtà del lastrone di marmo nella realtà del David, mentre Darwin pensa che ciò che ha osservato potrebbe essere all’origine delle specie (pur esprimendo scetticismo sulla possibilità) intitolando il suo libro On the origin of species non Le origini delle specie, come è stato presentato fin dal 1872.
In poche parole, Darwin non ha mai formulato alcuna teoria, anzi. Siamo stati noi che abbiamo creato la teoria. Siamo stati noi che abbiamo deciso che il titolo deve essere: Le origini delle specie, non Darwin.
Si potrebbe dire che siamo rimasti abbagliati dalla brillante immaginazione di Darwin, quel ON del titolo, cosi come rimaniamo abbagliati da qualsiasi brillante idea. Più l’idea è brillante, più ne rimaneremo abbagliati, al di sopra della sua coerenza con i dati di fatto a cui si riferisce.
Al momento non si può andare contro l’intelligenza senza implicare il contrario. La si può mettere in discussione sul suo stesso piano che io ho ritenuto essere quello dell’assurdo, per cui tutti i dibattiti si svolgeranno sul piano dell’assurdo.
Forse è per questo che non riusciamo a trovare rimedi concreti per i problemi che noi stessi abbiamo creato, e con i quali ci confrontiamo.
L’assurdo non ha rimedi se non il suo riconoscimento come tale (Camus).
Credo che l’elemento del paradosso iniziale che era stato messo in ‘attesa’ abbia trovato una sua parziale e coerente spiegazione.
Proviamo, ora, a gettare lo sguardo su altre cose, cercando sempre di essere coerente.
La popolazione umana continua a crescere sempre di più mentre la maggior parte della superficie del Pianeta su ci viviamo continua ad essere ricoperta da acque, deserti e montagne. Questo vuol dire che la nostra espansione si fermerà bruscamente per mancanza di spazio abitabile e di risorse.
Esiste una dimensione che può sostenere la nostra continua espansione; lo spazio.
La tecnologia per rendere altri pianeti abitabili esiste. Ciò che manca è una forma di propulsore adatta a coprire le vaste distese spaziali. Oggi per raggiungere la Luna ci vogliono circa 3 giorni, lo stesso identico tempo impiegato nel 1969.
In altre parole, abbiamo un disperato bisogno della scoperta di una nuova forma di energia* che apra le vie dello spazio, e che rimpiazzi l’uso del petrolio e derivati, le fonti di energia da cui tutto dipende incluso la costruzione di pannelli solari, pale eoliche e centrali geotermiche
* La vita non ha contraddizioni
Pianeta con limiti ben stabiliti
Infinito potenziale di espansione.
Infinito spazio
Tecnologia per rendere altri pianeti abitabili.
Mancanza di un’ adatta forma di propulsione.
Se le cose fossero cosi’ sarebbe ben più di una contraddizione.
Sono sicuro che, oggi come oggi, la scoperta non potrebbe avvenire, o essere riconosciuta come tale. La certezza deriva dalla seguente osservazione.
Se Newton fosse vissuto ai tempi di Tolomeo non credo che la proverbiale mela avesse potuto innescare pensieri sulla gravità, anche se lo avesse fatto Newton sarebbe stato ridicolizzato prevenendo, cosi, una scoperta che ha aperto nuovi orizzonti. Orizzonti che, come detto, devono essere ampliati.
Sono convinto che il credere che il processo biologico e la teoria dell’evoluzione siano una e la stessa cosa, sia l’equivalente del credere che la Terra sia ferma al centro dell’Universo, per cui una scoperta, necessaria per una nostra continua espansione, non può avvenire o essere riconosciuta come tale.
Si dice che interessi economici potrebbero svolgere un ruolo nell’occultamento di nuove forme di energia, cosi’ come si crede che siano alla base delle nostre ricorrenti crisi economiche.
Io fondatore di un’azienda vorrei che la mia ditta ( la mia ‘ creatura’) rimanesse in vita e che prosperi. Automaticamente metterò in pratica i principi su cui si crede si basi la vita stessa.
Io fondatore di un istituto di credito metterò in pratica gli stessi principi, per gli stessi motivi, ma con un occhio più rivolto al futuro che al presente.
Infine ognuno di noi metterà in pratica gli stessi principi semplicemente perchè vorremmo che le nostre vite durino più a lungo possibile e che prosperino, cosi come è naturale che sia.
I principi sono racchiusi nella teoria dell’evoluzione che vede i cambiamenti, a cui sono soggette
tutte le cose, come fondamentali per il futuro sviluppo e prosperità dell’individuo e della vita stessa,
tutto questo rivolto ad un futuro non ben specificato, ma con un sicuro risultato.
Cambiamento positivo (+) ora = sicura futura fioritura di quel particolare ramo della vita.
Cambiamento negativo (-) ora = sicura futura estinzione di quel ramo.
Nessun cambiamento = quel ramo rimarrà un ramo, ma languirà, non produrrà alcuna cosa.
( sembra che antiche creature come gli squali non siano al corrente di questo!)
Questa particolare prospettiva della vita porta un automatico risultato: il + ed il – , oltre che essere semplici segni di comparazione e quantità, acquistano il significato di estinzione il -, e di
prosperità il +……..l’organismo il cui collo si allunga sempre di più sopravviverà a spese del suo simile il cui collo non si è allungato (Lamark, no Darwin).
Un esempio pratico dell’applicazione di tale credenza.
Tempo fa la B.P., il gigante britannico del petrolio, annunciò un profitto (+) di 420 milioni di sterline per il suo ultimo trimestre, 30 in meno (-) del trimestre precedente. La notizia fu seguita dal commento: ‘ ora la B.P. dovrà lavorare sodo per riacquistare la fiducia dei suoi investitori ‘(?).
Il Consiglio di Amministrazione della B.P. sarà preoccupato per i segni di recessione (?), mentre gli investitori non daranno più fiducia ad un’azienda che ha dimostrato un segno negativo, per quanto piccolo, fino a che la stessa non dimostrerà che ha abbandonato la strada che porta ad una sicura estinzione.
In ambedue i casi i 420 milioni di sterline di profitto perdono tutta la loro importanza, ciò che conta sono i 30 in meno che, in proiezione futura, portano ad una sicura estinzione…..e gli investitori non potranno recuperare i loro investimenti.
Si potrebbe dire che questa frenetica, assurda corsa ad un sempre mitico + non sia causata dalla cosiddetta ingordigia economica, ma dal punto di vista creato dal concetto di evoluzione, dove non è tanto il + che conta, ma il –, foriero di una sicura estinzione.
Un’altra conseguenza è lo sviluppo di uno stile di vita basato sul continuo cambiamento al di sopra della necessità del cambiamento stesso…… altrimenti le cose stagneranno, verranno ‘ sorpassate ‘.
Quanti prodotti hanno cambiato il loro ‘look’, senza apparente motivo?
Quante compagnie hanno cambiato la loro livrea, senza un apparente motivo?
Quante volte abbiamo cambiato cose che funzionavano benissimo per un qualcosa di ‘nuovo’?
Se io sono in una situazione che io considero buona ( credo che 420 milioni di sterline di profitto possano essere considerato ‘buono’) cercherò di mantenere il mio presente stato di benessere il più a lungo possibile. Perchè dovrei preoccuparmi di cercare un sempre più alto ‘ buono ‘ ? Quando avrò il tempo di godermi il presente stato di benessere se sono sempre alla ricerca di un sempre più alto
benessere’? Perchè dovrei essere visto e sentirmi un ‘ fallito ‘ se non dimostro un sempre più alto profitto?
Mi piacerebbe vivere una vita che io considero buona per me, sempre nel rispetto degli altri naturalmente. Al momento credo che nessuno abbia questa scelta a meno che uno non si emargini.
Si dice che la nostra società stia diventando sempre più egocentrica. Una sensazione che condivido.
Osservazioni scientifiche hanno rivelato che il micro cosmo ed il macro cosmo sono collegati. Esiste un Tutto dove ogni cosa, piccola o grande, è una parte integrale di tutte la altre.
Questo Tutto può essere comparato, con debite proporzioni ovviamente, ad un orologio vecchio stampo, pieno di rotelline, tutte differenti, tutte ugualmente importanti, tutte collegate fra loro.
Questa immagine, ben fissa nella mente, potrebbe favorire una società basata su un reciproco rispetto che non viene da ideali, o imposto da leggi, ma deriva dalla piena consapevolezza che siamo tutti delle rotelline, tutte differenti tutte ugualmente importanti, tutte parti di un infinito meccanismo che si chiama VITA.
Credo sia impossibile tenere ferma in mente questa immagine, pur con tutta la buona volontà, mentre quella a cui facciamo riferimento è quella evocata dal concetto di evoluzione dove il tutto si forma partendo da una rotellina e, via, via, vi si aggiungono le altre, dove la rotellina che va più veloce è avvantaggiata rispetto a quella che va meno veloce, dove quella che muove le lancette è considerata più importante di quella che, a prima vista, non si capisce quale funzione abbia, e via dicendo.
Si potrebbe dire che l’Ego riceve una grande pacca sulle spalle dal concetto di vita che vede l’individuo come fondamentale per il futuro sviluppo e benessere dell’individuo stesso e della vita, con conseguente predominanza dell’egoismo.
Si potrebbe anche dire che la cosiddetta ingordigia economica riceve una grande spinta dallo stesso concetto che vede il continuo cambiamento come fondamentale per il futuro sviluppo della vita, e dove non è tanto il + che conta, ma il – foriero di una sicura estinzione, con conseguente estremo consumismo e estremo sfruttamento della mano d’opera.
Credo anche che fino a che questi principi verranno ritenuti validi per lo sviluppo della vita, tutte le buone volontà del mondo si infrangeranno sugli inevitabili risultati negativi creati dal concetto di evoluzione, poichè tutte le varie ideologie e la stragrande maggioranza di noi crede che il +, il -, l’individuo ed il continuo cambiamento siano fondamentali per il futuro sviluppo della vita e per la sua prosperità; di conseguenza indirizzeremo le nostre vite verso uno stile di vita che non esiste se non nella nostra immaginazione.
Credo che l’elemento del paradosso iniziale che era stato messo ‘in attesa’ abbia trovato una sua completa e coerente spiegazione.
Proviamo ora a vedere se il concetto di evoluzione è coerente con le scoperte scientifiche che hanno marcato il passare del tempo.
La provata esistenza del tutto offre, forse, il più eloquente esempio.
Ci sono fiori che si propagano e sopravvivono mediante impollinazione. Un compito, in questo caso, svolto solamente da insetti ed uccelli specialisti. Che i fiori e gli specialisti siano contemporanei, mi sembra l’unica coerente spiegazione, visto che la sopravvivenza dell’uno è legata alla presenza dell’altro, ambedue con le loro attuali forme e caratteristiche, altrimenti come funzionava durante la loro presunta evoluzione?
Altrettanto eloquente è l’esistenza del Coelacanth, uno dei cosiddetti fossili viventi (?). Un suo esemplare venne trovato vivo e vegeto, per la prima volta al largo delle coste del Sud Africa, nel 1938.
Prima del suo ritrovamento si credeva che il Coelacanth si fosse estinto circa 400 milioni di anni fa, questo in base agli studi sui fossili abbinati, appunto, alla teoria dell’evoluzione ( la conclusione è ancora vigente).
Una conclusione coerente con le evidenze potrebbe essere quella che dice; ci siamo sbagliati sull’estinzione di questo pesce e, conseguentemente sui 400 milioni di anni.
Evidenze geologiche parlano di recenti (relativamente) sconvolgimenti globali che hanno decimato la vita e/o cambiato la faccia del Pianeta su cui viviamo come, per esempio, l’esplosione del super vulcano Toba nelle Filippine, circa 70.000 anni fa.
La teoria dell’evoluzione non può accettare sconvolgimenti globali a meno che non siano avvenuti milioni di anni fa, altrimenti il tempo richiesto dal presunto processo evolutivo viene a mancare.
Musei, di tutto il mondo, sono pieni di fossili. Non c’è un museo che abbia un fossile degli anelli tuttora mancanti.
Mancanti perché non ancora trovati, o perché, semplicemente, non esistono?
Tutti gli embrioni, nel loro primo periodo di sviluppo, sono identici fra loro, sia che diventino future stelle marine, esseri umani o giraffe.
Una spiegazione per le similarità fra le varie specie?
Esperimenti su Drosophila e E.Coli hanno prodotto variazioni sul tema, ma non nuove specie.
A questo punto credo sia coerente dire che i cambiamenti, a cui sono soggetti tutte le cose,
non possono essere considerati come parte di un processo evolutivo. Riflettono lo svolgersi della vita in tutte le sue particolarità, il meccanismo messo in evidenza dal grande Darwin e che, ora, noi chiamiamo ‘evoluzione biologica ‘.
Tutte le evidenze che abbiamo lo affermano, quindi la teoria cade, e con essa la prospettiva di vita creata dalla stessa.
Il + ed il – verranno, cosi’, visti per il loro reale valore; semplici segni di comparazione e quantità. Niente di più, niente di meno.
L’ ‘ orologio ‘ rimpiazzerà quello evocato dalla teoria.
Abbandoneremo il concetto di evoluzione, e con esso il concetto di evoluzione dell’intelligenza, e ci renderemo conto della fondamentale importanza dell’immaginazione
Il riflettere, mentre pensiamo, potrebbe dare un aiuto. Una cosa difficile da mettere in pratica nel mondo moderno dove tutto è una sfrenata, assurda corsa verso una meta irraggiungibile; il meglio del meglio.
Concludo queste pagine sull’aspetto terrestre delle cose con un’ultima osservazione generale.
La forza distruttiva della natura è terrificante, al solo pensarci noi spariamo, cessiamo di esistere, ma la natura è anche una fonte di vita. Considerando che ciò che non esiste non può essere distrutto la natura deve essere, prima di tutto, vita.
Mi sembrerebbe una buona idea cercare di essere in armonia con la stessa, il più possibile.
Il concetto di evoluzione è l’esatto opposto ( vedi il Tutto).
L’assurdo, d’altro canto, è un qualcosa che esiste soltanto nella nostra immaginazione.
L’immaginazione, come forza creativa, non può far altro che creare…ciò che non esiste.
L’immaginazione è una stupenda forza naturale, e come tale deve essere prima di tutto vita. Sta a noi farne un uso che ne rispecchi il suo infinito aspetto positivo.
Sono sicuro che soltanto il completo abbandono dei presenti concetti di evoluzione e intelligenza potrà favorire un presente dove i nostri giovani potranno crescere sicuri nella certezza che il futuro non potrà che essere positivo.
Qui ci riallacciamo alla necessità della scoperta di una nuova forma di energia, l’importanza
di ricordarsi del ‘ orologio ‘, sempre. Un mondo basato sulla ricerca di un più o meno costante profitto, e dove siamo impegnati a cercare di mantenere e godere del nostro attuale stato di benessere il più a lungo possibile. Dove, sopratutto , siamo consci dell’assurdo.
Tutte cose impossibili ad ottenere, io credo, fino a che la prospettiva di vita rimarrà quella creata dall’uso del termine ‘evoluzione’, uno che riflette il meccanismo con cui si svolge la vita, l’altro che rispecchia l’enorme potenza del’ immaginazione; l’ON del titolo.