di Paolo Scattoni
I molti che di solito accedono al secondo e terzo binario della nostra stazione dal sottopasso inizio via Manzoni, si sono trovati alla sorpresa che non è più possibile. Quel passaggio è stato murato e intonacato. All’altezza di quel passaggio un cartello che suona assai ironico, per non dire altro, con la scritta “ai treni”. Quale la logica? Fra i pendolari di solito molto informati, c’è stato prima sgomento e poi curiosità propria di chi ormai dalle nostre ferrovia si aspetta di tutto.
Dalle informazioni raccolte qua e là risulterebbe un’ipotesi, per ora la più credibile.
Chiusi è stata scelta, insieme ad altre, per essere trasformata e “brandizzata” secondo indicazioni della strategia imposta dai progettisti dell’azienda: nuovi ascensori, luci nel sottopasso…e tornelli. Verranno probabilmente installati in sala d’attesa. Solo chi ha il biglietto accede a i binari, da qui la necessità di chiudere l’accesso secondario. Misteri del pensiero ferroviario.
“Misteri del pensiero ferroviario”…. direi piuttosto realtà di un popolo verboso come il nostro che parla tanto “a salve” e poi vota sempre gli stessi…il passaggio tra suddito e cittadino è ancora ben lungi da avverarsi
“Solo chi ha il biglietto accede ai binari” questa è l’informazione che ho raccolto anch’io.
Questa modalità di accesso ai treni ha una sua logica quando è realizzata nelle stazioni di testa come S.M.Novella, Roma Termini o Venezia perché richiede una spesa irrisoria a fronte di un afflusso notevole di viaggiatori.
Pensare di realizzarla in stazioni di transito come Chiusi o Arezzo è semplicemente uno sperpero inutile di soldi pubblici.
Nel frattempo i lavori vanno a rilento e, pare, debbano rimetter mano ad alcuni già fatti.
Al sottopassaggio murato segnalato da Paolo (Scattoni) mi dicono che seguiranno ringhiere lungo i lati del fabbricato viaggiatori, sia verso sud che verso nord.
Un tempo si diceva: dove finisce la logica comincia la ferrovia (e l’esercito).
Non so per l’esercito ma per la ferrovia, quel detto, sembra che sia sempre attuale.