Da un po’ di tempo arrivano a chiusiblog messaggi “firmati” che poi non corrispondono a persone reali. Questa mattina sono arrivati due messaggi firmati da persone diverse con lo stesso testo che riporto:
“Povero Juri quante gatte avrà da pelare grazie allo Scaramelli!!”
Ma qual’è il problema a firmare un messaggio come questo con il nome vero se si è convinti di quanto si scrive?
Come noto questo blog non pubblica anonimi.
Paolo Scattoni
Il caso specifico riguarda l’uso improprio di questo blog attraverso l’anonimato e a favore del potere costituito. Niente di male se ci fossero le condizioni per intavolare una discussione e cercare di chiarire le rispettive posizioni. Come puoi farlo se chi lancia il sasso poi nasconde la mano? Lo si fa con chi ci sta a viso aperto. I “prudenti” ci facciano un pensiero.
Certamente Paolo ma l’ex Sindaco ora è in Regione e non ci dimentichiamo che Bettollini non è mai andato contro colui che lo ha “incoronato” vice facente funzioni e di conseguenza nuovo Sindaco. Forse è qualcuno molto vicino a Bettolini e non vuole grane. Il mio commento comunque non si riferiva a questo caso specifico
In questo caso però il commento anonimo era studiato per favorire e non danneggiare Bettollini. L’anonimo ne poteva fare un punto di merito, magari l’avrà anche fatto.
Nessuna colpevolizzazione, ma almeno si capisca che l’atteggiamento “prudente” non riguarda soltanto chi tace, ma quel silenzio danneggia l’intera comunità.
Spesso discuto con chi non capisce che per chi ha un’attività in proprio andare contro il “potente di turno” non é facile. Chi con il proprio lavoro autonomo , che sia un negozio , uno studio professionale o una qualsiasi altra attività, da da mangiare alla sua famiglia non può rischiare tutto. Scusate ma io non me la sento di pensare che siano solo dei vigliacchi . Io non agisco così ma non punto il dito contro chi agisce diversamente
Il nascondersi lo vedo come un fenomeno in transizione, almeno lo spero. Se quel messaggio pro Bettollini, vittima dell’eredità scaramelliana, fosse stato inviato in maniera non anonima avremmo potuto iniziare una discussione. Io, per esempio, avrei obiettato che Bettollini ha condiviso le scelte del suo predecessore essendo stato per molti anni componente della giunta. L’anonimo si sarebbe potuto spiegare e così avremmo cercato di capire le nostre diversità di giudizio. È stato un confronto mancato. Peccato davvero.
In tutti i casi si tratta sempre di cittadini di serie B perchè se si arriva al punto di celarsi dietro l’anonimato, vuol dire- e la si giri come la si voglia- che non si è liberi. E se si arriva a barattare la libertà di dire la propria idea facendosi inficiare con il fatto del ”sistema dei soldi”-perchè alla fin fine di questo si parla-da queste persone ci si può aspettare di tutto. Si può sbagliare a dire le proprie idee su tanti argomenti e nessuno è infallibile, ma il vergognarsi al punto di dire che la si pensi come ci si esprime, tale fatto può destare solo un senso di compassione.
Quasi otto anni della storia di questo blog è stato un primo tentativo. Non abbiamo pubblicato anonimi. Abbiamo previsto gli pseudonimi su richiesta esplicita dell’autore.
È un processo lento che dobbiamo vedere in prospettiva. È interesse di tutti che i si arrivi il prima possibile.
L’anonimato ha ragion d’essere solo in rari casi (quando si vuol segnalare una situazione in cui si avrebbero inevitabili ritorsioni o punizioni) ma per il resto è un malvezzo giustificato per lo più da timori infondati o scarso senso civico.
Se si ha paura a esprimere un’opinione vuol dire che non si è liberi.
Chi tra le forze di opposizione, specie quelle affacciatesi negli ultimi anni non si è sentito dire: “Ti voto ma non mi posso esporre” o anche “Il voto te lo assicuro ma in lista non mi ci posso mettere con l’attività che ho, ci sarebbero conseguenze”.
A me è capitato sentire queste frasi sia riguardo a La Primavera che ai 5Stelle.
Le mie considerazioni su questa insopportabile situazione le ho già fatte; e dette ripetutamente.
Rimuovere la sudditanza non è uno scherzo e non lo si fa a parole. Servono esempi perché quelli che ci sono, evidentemente, non bastano.