di Paolo Scattoni
Devo subito avvertire che questo post è lungo. Non so quanto valga la pena leggerlo tutto. Vedete voi. Riguarda la trasparenza. Qualcuno ha considerato la mia insistenza sulla trasparenza esagerata con la spiritosa battuta che se la voglio basta pulire bene i vetri delle finestre di casa. Vediamo se questo sarà sufficiente per quanto riguarda la vicenda ACEA.
Giorni fa ho pubblica un post intitolato “4 giorni di cattivi pensieri“. Riguarda la vicenda ACEA così come l’ho percepita io all’inizio e come ho cercato di documentarla al meglio. Poi il 4 novembre Luciasno Fiorani ha scritto il suo “Si scrive ACEA, si legge Babbo Natale” Nel frattempo ci sono state polemiche su un articolo apparso su Primapagina. Il dibattito con alcune decine di commenti non sono tutti recuperabili.
La vicenda sta dimostrando quanto fragile sia la documentazione dei processi decisionali nella pubblica amministrazione, che in teoria dovrebbero garantire la massima trasparenza.
Vediamo allora quali sono i punti ancora poco chiari e come si potrebbe ovviare.
1) Parto da una voce da bottega del barbiere. Qualcuno ha notato come i lavori di demolizione del complesso dell’ex centro carni siano bloccati da tempo. La voce da bar vorrebbe che ci sia una sentenza del TAR che avrebbe deliberato una sospensiva degli effetti dei risultati del bando per la demolizione su ricorso della ditta seconda classificata. Vero? Secondo me improbabile, se ne sarebbe parlato. Certo che se la voce da bar risultasse vera allora le domande sarebbero molte. Comunque per un consigliere comunale sarebbe assai facile, direi immediato, smentire le voci. Sarebbe nell’improbabile caso contrario emergerebbe indispensabile un confronto.
2) L’infomazione iniziale. Sulla proposta ACEA, a memoria, non ho trovato traccia sulla stampa locale se non il 28 novembre quando appare sulla Nazione, Primapagina, valdichiana.it e probabilment altre. Gli articoli che ho letto io si sovrappongo in larga parte. Che è successo? C’è stato un comunicato ufficiale? Una conferenza stampa? Una velina ufficiosa? Nessuno degli articoli lo dice e anche qui si dimostra la fragilità dell’informazione sulla decisione pubblica soprattutto quella gestita tramite i social.
3) Personalmente vengo a conoscenza di qualcosa dalla convocazione di Consiglio del 28 novembre. Si doveva modificare il bilancio preventivo proprio inrelazione alle entrate previste con l’attuazione dei risultati della gara. Si trattava di ratificare la delibera di Giunta n.271 del 28 novembre, pubblicata all’albo pretorio soltanto il 1° dicembre, dopo la richiesta pressane emersa in questo blog.
4) La registrazione del consiglio, così come evidenziato da Luciano Fiorani, nel suo post è molto disturbata e in gran parte incomptensibile. Non è la prima volta purtroppo. Eclatante il caso della seduta di Consiglio del 30 settembre nella quale la parte relativa all’interrogazione del consigliere Scaramelli è muta e riprende in maniera chiara dal punto successivo all’ordine del giorno. Purtroppo la registrazione molto carente potrebbe rappresentare un problema in futuro per tracciare il processo della decisione. Dovremo quindi fare affidamento sui verbali, basati a loro volta sugli appunti del segretario facente funzione.
A conclusione vorrei insistere sulla mia proposta di documentare in maniera completa e sin dall’inizio questa vicenda, senza preconcetti, ma con rigore. Ho ceato una pagina su questo blog dove poter depositare in maniera il più possibile chiara la documentazione relativa.
Staremo a vedere cosa diranno sulla richiesta di un semplice cittadino (il sottoscritto).
Ci sono poi i consiglieri comunali che hanno prerogative maggiori. Si spera che chi farà domanda lo faccia i n forma scritta e protocollata.
Infine come scrive giustamente Romano (Romanini) dovrebbero essere gli operatori dell’informazione a cercare di sapere. Per quest’ultima modalità ho i miei più seri dubbi.
Senz’altro utilissima alla comprensione della vicenda e dei suoi reali contenuti è la documentazione tecnica relativa al progetto di cosa si realizzerà che ACEA ha presentato in sede di offerta e che la Commissione esaminatrice ha di fatto secretato mettendo a verbale che il suo esame è stato fatto in modo “riservato”. I nomi dei commissari sono noti. Cominciamo con il chiedergli i motivi dell’esame “in forma riservata” . I solerti operatori dell’informazione ufficiale hanno pane per i loro acuti e intransigenti denti.
La documentazione dovrebbe riguardare anche le vicende di alcuni comuni in cui opera ACEA. La battaglia legale sul terzo calanco e sull’inceneritore a Orvieto. Potrebbe anche essre interessante sentire rappresentanti di partiti e movimenti che si sono impegnati al riguardo.