Chiusi 2018: auguri e domande

40972018-domande-senza-risposta-bambino-vuole-sapere-pi-risposte-ma-i-genitori-tenerli-segretidi Paolo Scattoni

Su questo blog siamo abituati, per le nostre regole di trattare le questioni locali. Oggi il vantaggio è che qui nei prossimi mesi si scriverà di politica locale anche nel periodo caldo delle elezoni nazionali. Il bilancio del 2017 è di un anno che ci lascia molte èiù domande che non risposte. Su chiusiblog sono emerse e qualche volta dibattute, forse non a sufficienza.

Per quanto riguarda l’amministrazione la vera domanda è se il bilancio sia così sano come ci è stato più volte detto. I sintomi sono diversi e riguardano molte delle domande che seguono.

Festiva Orizzonti. Fino a maggio doveva rappresentare il futuro e il marchio di Chiusi. Era già in oreoarazione, ma poi all’improvviso un rapido drastico ridimensionamento.

L’altro problema riguarda il cosiddetto Palapania. Si scopre che sarà necessario un altro milione per le opere di urbanizzazione. Senza queste il Palazzatte potrà, per le norme esistenti, soltanto in rare occasioni per eventi con non più di 200 persone. Una parte di quelle opere potrà, ci dicono, essere realizzata con un vecchio finanziamento della Fondazione MPS, e gli altri 700.000?

Un’altra domanda riguarda la vicenda del forno crematorio al cimitero. A parte la improbabile fattibilità la concessione permetterebbe in teoria di incassare un ricco contributo annuo. Di fatto nella bozza di convenzione presentata i rischi sarebbero coperti dal Comune. Dati i tempi di realizzazione gli eventuali danni andrebbero a pesare sulle future amministrazioni. Vale la pena?

Ci sono poi domande da considerare minori come l’investimento fatto per le start up. Ristrutturato lo spaziono della “casa del leggere e dello scrivere” permetterebbe l’insediamento di alcune imprese innovattive. Ci sono?

La domanda più rilevante per qanto riguarda l’amministrazione comunale è quello che si è svolta a grande velocità, sull’alienazione dell’area del’ex centro carni. Il bando del 27 settembre, la delibera comunale che in qualeche modo lo cita è del 4 dicembre. L’unica offerta è quella della società ACEA impianti che vi vuole realizzare un impianto di carbonizzazione dei fanghi derivanti da processi di depurazione della Toscana. Senza attendere neppure la firma della convenzione il comune delibera l’acquisizione di 300.000 euro nel bilancio 2017. A cosa è dovuta tutta questa fretta?

Queste le domande che riguardano l’Amministrazione comunale. Poi ci sono quelle che riguardano l’economia, quindi una pluralità di attori.

Possiamo partire dall’edilizia. È stato ben documentato che le previsioni di nuova edificazione del Piano struttura sono almeno tre volte il fabbisogno dei prossimi 20 anni.

Si potrà finalmente prendere atto che la crisi dell’edilizia non è un problema congiunturale, ma un cambiamento strutturale dell’economia locale?

Altro cambiamento strutturale è quello del mutamento del commercio. La chiusura di numerosi negozi a fronte delle tre celebrate aperture sta ad indicare che è necessario ripensare l’iorganizzazione del settore. Sarà il 2018 l’anno buono per fare una riflessione seria?

Anche per le imprese si profila lo stesso problema. Che cosa è stato fato e cosa si potrà fare per una riflessione sull’economia4.0 a livello locale?

In chiusura una domanda sulla scuola. IL nostro Istituto di Istruzione Superiore potrebbe rappresentare un valido un punto di forza per affontare la rivoluzione digitale i cui effetti già oggi sono evidenti, ci riuscirà nel 2018?

Aguri certo accompagnati da tanti problemi. La loro conoscenza è fondamentale per una soluzione o almeno un inizio di soluzione. Chiusiblog cercherà di fare la sua parte.

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