Premessa di Paolo Scattoni.
Questo pubblicato qui sotto come post di Roberto (Sanchini), è stato inviato a commento di un altro di alcuni giorni fa. Lo pubblico anche in forma autonoma non solo perché il post oggi viene visitato da pochi, ma perché conferma una mia personale idea sulla trasparenza. Quello che Roberto scrive con “sufficiente certezza” fa supporre che c’era stato un piano di recupero del complesso dei vecchi macelli che conteneva anche il recupero dei lavatoi, poi probabilmente stralciato in versioni successive. Quale miglior argomento da trattare da parte della Commissione di Controllo e Garanzia del Consiglio comunale?
di Roberto Sanchini
Legato alla mia breve esperienza di segretario comunale a Chiusi – nel 1995, pochi mesi condivisi col comune di Abbadia S. Salvatore, di cui ero titolare – il mio contributo alla questione è frutto di un ricordo lontano e per questo puntuale su alcuni punti e vago su altri, tanto più che la ricostruzione della verità storica impone comunque la preventiva consultazione della documentazione esistente nell’archivio comunale.
Mi sento comunque di affermare, sin da ora con sufficiente certezza, che al tempo esisteva, od era in itinere la sua adozione, un piano di recupero a fini di edilizia abitativa interessante il complesso degli ex Macelli a cui era allegato uno schema di convenzione che prevedeva a carico del soggetto privato attuatore anche l’obbligo di restauro degli ex lavatoi, il cui edificio ricadeva nell’area di piano pur restando di proprietà pubblica,
Ripeto, era il 1995, non il 2005 come ho letto altrove, e l’Amministrazione era quella Ciarini, di cui per inciso Giorgio Cioncoloni faceva parte.
Ho svolto ricerche. La vicenda è nata alla fine degli anni ’90 per iniziativa di un’impresa specializzata nel recupero. In quella occasione il “pacchetto” era quello di un recupero a fini abitativi e un recupero dei vecchi lavatoi. Poi la cosa tramontò e sarebbe interessante capirne i motivi. Nella second fase, quella descritta, il bando per l’alienazione non prevedeva interventi sui lavatoi. Come giustamente suggerisce Roberto (Sanchini) sarebbe interessante e utile ricostruire tramite gli atti.
Non voglio polemizzare ma quando avrò tempo andrò in comune a cercare il resoconto,stilato dal Signor Segretario,dove viene riportata la discussione tra me e l’assessore Castellano. Ero in consiglio quindi la data è certa ed é successiva a quanto riportato dal dottor Sanchini. La cosa quindi era nota fin dal principio. Che poi sia stata “insabbiata”è un’altro film. Daltronde c’è chi è semprestato maestro inquesto !