di Paolo Scattoni
Ci raccontano che il sindaco Bettollini abbia scritto:
“(…) possibile che non si riesca a capire che abbiamo un’opportunità e un potere enorme in mano per risolvere definitivamente i problemi causati dal depuratore di Bioecologia in questi anni? Se poi al miglioramento ambientale aggiungiamo 20 nuovi posti di lavoro ed oltre 30 milioni di investimenti nel nostro territorio, è un peccato? Ma di che si parla?”
La tesi è sposata acriticamente e qualche volta con entusiasmo dalla stampa locale, cartacea e online.
In una strategia di raccolta di documentazione, il più possibile ordinata, in tutta tranquillità sarà utile riportae anche il dibattito che si è tenuto in questo blog in relazione all’impianto di Bioecologia che quello ACEA dovrebbe sostituire moltiplicandolo per dimensione.
Partiamo dal fondo. Il 22 giugno 2015, appena quattro anni e mezzo fa, era addirittura un consigliere di opposizione, folgorato come San Paolo sulla via di Damasco (in questo caso in un Open Day di Bioecologia), a convertirsi alle tesi della maggioranza (l’attuale sindaco era allora in giunta):
“Nella visita agli impianti vengono evidenziati tutti gli strumenti che garantiscono la sicurezza, dai filtri sui silos chimici a quelli che abbattono gli agenti del cattivo odore, posti sui contenitori di stoccaggio, tutti regolarmente a tenuta stagna, fino alle doppie o triple procedure in caso di rilevamento di dati non in linea con i parametri di sicurezza. Può succedere che, nonostante tutto, dai contenitori di stoccaggio utilizzati per i controlli possa fuoriuscire un po’ di cattivo odore, come avvenuto di recente, ma tutto è temporaneo e sotto controllo. I cittadini di Chiusi possono dormire sonni tranquilli ed i politici concentrarsi su altri problemi perché quello sulla sicurezza di Bioecologia non esiste”.
Di ben altro tenore l’intervento sul blog di un consigliere dello stesso gruppo di minoranza due anni prima:
“Arrivati a questo punto è facile intuire che non sono assolutamente d’accordo con questo ampliamento e voglio chiedere all’Amministrazione Comunale: perché non ha informato compiutamente i cittadini, facendo conoscere loro come stavano le cose con assemblee pubbliche, dove tutti avrebbero potuto dire la loro? Poi, se ce ne fosse stato bisogno – perché no? – chiamarli ad esprimersi tramite un referendum popolare, come prevede il nostro statuto. Può darsi che sia tutto a posto e tutto sia regolare, ma informiamo ugualmente la cittadinanza prima di decidere è sempre buona cosa, la trasparenza è un dovere di chi amministra e un diritto di chi è amministrato“.
L’intervento è molto puntuale e convincente e consiglio di leggerlo tutto.
Torniamo però al 2015 quando gli effetti della decisione del 2011 cominciano a farsi sentire. Il già citato open day era stato preceduto da numerose proteste per gli effluvi non proprio di lavanda che l’impianto di Bioecologia emanava.
A ritroso veniamo alla decisione presa in Consiglio dove la maggioranza approva un progetto di estensione del vecchio depuratore (quello annesso al centro carni), già sanzionato perchéutilizzato in maniera impropria su concessione da un privato. Dell’intervento del consigliere della Primavera abbiamo già detto. Ma non è il solo a contestare la decisione del consiglio e dell giunta, di cui faceva parte, è bene ricordarlo ancora, l’attuale sindaco di Chiusi. Sul blog la questione viene sollevata da chi scrive nel luglio 2011.
Il post dà luogo a un interessante dibattito a commento. Viene subito smentita la favola che quell’intervento sarebbe servito soprattutto a trattare i reflui di Chiusi. In realtà i nostri incidevano in parte trascurabile
Molto interessante già nel 2011 la ricostruzione degli atti dal 2002
C’è poi un post di chi scrive sempre in relazione a quella autorizzazione
Ovviamente chi allora favorì la trasformazione nell’impianto di Bioecologia mai intervenne. Loro, si sa, di questo blog non se ne giovano. Dell’assenza degli amministratori di allora dal dibattito ci parla un altro post. Oggi, però, ci dovranno dire perché quello che allor era un’ottima cosa oggi fa schifo e deve essere sostituita con un impianto di gran lunga più grande che alcuni comuni dopo attento esame hanno rifiutato.
Per quanto riguarda il depuratore di Bioecologia, questo è quello che a suo tempo chiusiblog, modestissimo blog, riuscì a raccogliere.
Io credo che sia utile fare uno sforzo di lettura degli interventi di allora. Rinfrescare la memoria, anche per chi crede oggi di ricordare tutto, potrebbe far bene.
Quando l’illazione deve essere verità la discussione è del tutto inutile.
proprio si
Strumentale, definizione del dizionario Treccani:
“Detto di ciò che è concepito e attuato non per il suo scopo più immediato, ma per un secondo fine e per un interesse non dichiarato”
Proprio no.
Ho colto l’invito di Paolo (Scattoni) a rileggersi tutto ma rimango assolutamente convinto che la tua interpretazione Paolo (Scattoni) dell’intervento di Giorgio (Cioncoloni) sia capziosa e strumentale.
Se rileggi i commenti vedrai che non sono il solo. Evidentemente l’ironia è pr pochi eletti.
Caro Paolo Scattoni, purtroppo l’ironia non è mai stata una tua prerogativa e quindi capisco che tu non l’abbia compresa, altrimenti non ci dovrebbe essere bisogno di invitare a leggere, dovrebbe bastare la mia parola di allora, oggi ribadita, la parola di una persona che ha dimostrato nel tempo e con i fatti la propria dignità e la propria onestà, sia morale che intellettuale. Comunque libero di mettere in dubbio tutto e tutti se pensi che sia questo il modo giusto di trattare le persone, la loro dignità e la loro credibilità.
Insomma l’intervento di Giorgio Cioncoloni sarebbe tutto ispirato da fine ironia. Mi scuso se non ho capito l’ironia. Invito tutti a leggere e a farsi un’opinione.
Siccome il consigliere “folgorato” ero io, mi sembra ABBASTANZA SCORRETTA la citazione senza i chiarimenti pervenuti nel dibattito conseguente.
Cito l’intervento di Marco Lorenzoni:
“Giorgio Cioncoloni, capogruppo della Primavera, ci rassicura. “Il problema Bioecologia non sussiste, possiamo dormire sonni tranquilli”. E se lo dice il capo dell’opposizione… Molti l’hanno letto così. Se lo dice lui, allora… Forse Cioncoloni lo dice in tono ironico, facendo il verso, ai comunicati della maggioranza e della giunta… Come dire: inutile protestare, alzare la voce, in questo paese va tutto bene madama la marchesa. Mettiamoci il cuore in pace… Se così non fosse e se il tono fosse serio, allora dovremmo dedurne che davvero l’opposizione non serve a niente, come ebbe a dire il sindaco Scaramelli…”
e la mia risposta:
“Marco Lorenzoni, che sembra conoscermi ormai da abbastanza tempo, nella prima parte del suo post ha colto in pieno lo spirito del mio intervento. Penso che questa mia precisazione non sarebbe stata nemmeno necessaria perché sui controlli delle aziende insalubri l’opposizione ha fatto, e continua a fare, una dura battaglia sia in consiglio comunale che al di fuori.
Non dimentichiamoci, come spesso ci ricorda Lorenzoni, che a Chiusi di aziende insalubri non esiste solo Bioecologia che fra tutte è forse la meno pericolosa.”
Bel post. Documenta perfettamente una vicenda ma anche quella che Asor Rosa chiama “la reputazione dei politici nostrani”.
Oggi chiediamo per l’impianto Acea , come allora per quello di Bioecologia, confronti pubblici tra Amministratori e cittadini perché decisioni di rilievo non possono essere prese sulla testa della popolazione.
Fino ad oggi si può dire che sordi erano e sordi sono.
Quanto alla “reputazione ecologica” voglio ricordare che due assessori, tutt0ra in carica (Micheletti e Marchini), in una discussione su facebook riguardo alla vicenda nichel sollevata da primapagina ammisero, dopo un vivace scambio di battute, che ne sapevano quanto me e cioè che dell’esistenza delle segnalazioni che Arpat inviava in Comune da diversi anni, con i valori del nichel nella falda al di sopra della norma, in Comune non ne avevano mai sentito parlare e che avevano appreso, come tutti, la critica situazione dopo la segnalazione di primapagina.
Possono essere questi la nostra garanzia verso Acea?
A questa squadra manca ancora l’amalgama, disse l’allenatore al presidente, dopo una sontuosa campagna acquisti. E il presidente, senza scomporsi, rispose che tanto si era speso che valeva la pena comprare anche quella.
Temo che la “credibility” sia come l’amalgama; non si compra al mercato.
Uno strumento che certifica l’etica di un’ azienda è il bilancio etico. Si vuole tener conto dell’impatto umano di ogni scelta economica.Il bilancio etico o di sostenibilità va a beneficio di tutti gli stakeholder per renderli consapevoli degli impatti che l’azienda genera sul piano economico , ambientale e sociale.
Lo scopo del bilancio di sostenibilità è quindi rendere note la azioni intraprese da un’azienda in merito alla propria responsabilità sociale.
L’adozione di tale strumento costituirebbe sicuramente un chiaro punto d’incontro tra aziende tipo Bio-ecologia e cittadini del luogo in cui la medesima opera , evidenziando in modo trasparente l’impatto ambientale e permettendo così di conoscere chiaramente gli elementi fondanti delle affermazioni contenute nelle relazioni sulla gestione di Bio-Ecologia , in sede di approvazione del bilancio , ove si fa riferimento, sia nell’anno 2015 che nell’anno 2016 a: “valori anomali nelle acque sotterranee monitorate nell’impianto di Chiusi , per cui si è proceduto ad un approfondito studio sulla falda soggiacente l’impianto “ escludendo che la fonte di contaminazione sia dovuta all’attività di Bio-ecologia oppure si fa riferimento “all’ultimazione delle attività volte al miglioramento degli impianti di Chiusi ( la separazione della acque meteoriche dilavanti non contaminate da quelle contaminate)”